Home Fantasy Biancaneve, recensione: un remake live-action riuscito a metà, frenato da troppi legacci e penalizzato da puro delirio anti-woke

Biancaneve, recensione: un remake live-action riuscito a metà, frenato da troppi legacci e penalizzato da puro delirio anti-woke

Tutto quello che c’è da sapere sul remake live-action del classico d’animazione Disney “Biancaneve e i sette nani”, diretto da Marc Webb e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.

25 Marzo 2025 19:31

E’ approdato nelle sale italiane Biancaneve, il chiacchieratissimo remake live-action del lungometraggio d’animazione del 1937 e primo classico Disney Biancaneve e i sette nani. Il film è diretto da Marc Webb dei film “The Amazing Spider-Man” e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.

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Biancaneve – Trama e trailer

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Tanto bella quanto gentile, la principessa Biancaneve (Rachel Zegler) perde i genitori, ma conquista il cuore dei Sette Nani e del bandito per necessità Jonathan (Andrew Burnap). Il loro aiuto e supporto sarà fondamentale nel trionfo sui piani malvagi della regina cattiva (Gal Gadot), che ora incombe sui sudditi di un regno un tempo pacifico incutendo paura con la magia e il pugno di ferro.

Biancaneve – La recensione del film

Recensione, colonna sonora e tutto quello che c'è da sapere sul remake live-action Disney Biancaneve, diretto da Marc Webb e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.

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Approda nei cinema italiani il controverso e vituperato “Biancaneve”, uno dei simboli del delirio “anti-woke” che ci sta ammorbando e che si è manifestato a causa di alcune modifiche che Disney annunciò di voler apportare alla storia originale a partire da due elementi: una Biancaneve ispanica (apriti cielo!) e l’iniziale intento di rimpiazzare i Sette nani, in primis come forma di rispetto per la comunità di affetti da nanismo. Questo sulla scia di una polemica scatenata dall’attore Peter Dinklage, poi attaccato dai membri della sua stessa comunità che hanno accusato l’attore di aver tolto loro la possibilità di lavorare nel film.

Mentre tutto questo agitarsi e correre ai ripari per inseguire un approccio dissennato al “politicamente corretto”, online haters professionisti e ex ragazzini degli anni novanta, convinti di detenere l’eredità del cosiddetto “Rinascimento Disney”, mettevano in moto la macchina del fango e veicolavano fake news per boicottare la pellicola ancor prima che terminasse la produzione. A loro si sono aggiunti giornalisti e gli immancabili critici della domenica che affollano YouTube, tutti in cerca della polemica politica a reiterare imperterriti questa buffonata del pericolo “woke”.

Nel frattempo il regista designato Marc Webb, noto per i due “The Amazing Spider-Man” con Andrew Garfield, torna sul set a produzione chiusa per riprese aggiuntive, riprese che fanno lievitare il budget di produzione tra 240 e i 270 milioni di dollari, rendendo Biancaneve uno dei film più costosi mai realizzati nonché quindicesimo film più costoso della Disney fino ad oggi. Mentre i paladini “anti-woke” cercavano la polemica sui social media con critiche contro il casting, i cambiamenti nella storia, e sfruttando a dovere le opinioni politiche dell’attrice israeliana Gal Gadot e le critiche pubbliche fatte dalla protagonista Rachel Zegler al film originale, che l’hanno resa di colpo la “strega femminista” da abbattere. Non dimentichiamo la ciliegina sulla torta: la rivisitazione/sostituzione dei Sette nani, che dopo un po’ di chiacchiere al vento alla fine sono tornati all’ultimo momento, in un formato interamente CGI. Purtroppo quelli visti nel nuovo trailer del film per alcuni non erano più quelli di un tempo, gli amici d’infanzia con cui alcuni erano cresciuti (e per questo ancora giù insulti e polemiche).

“Biancaneve” alla fine è finito inevitabilmente nel tritacarne della polemica politica da quattro soldi, che qui in Italia spopola e viene spacciata per notizia “un tot al chilo”. Ad essere onesti anche la Disney ad un certo punto perseguendo ad oltranza un “politicamente corretto” a tutti i costi si è fatta del male da sola, escludendo naturalmente da questa linea oltranzista il casting di Rachel Zegler come Biancaneve, la cosa più bella e riuscita del film, un talento musicale fulgido che brilla alla faccia dei “razzisti”, perché questo si cela dietro la controversia sulla fiaba originale e la sua protagonista di carnagione bianca, gli stessi intolleranti che all’epoca polemizzarono sulla Sirenetta di Halle Bailey.

“Biancaneve” è quindi il disastro che qualcuno aveva previsto e soprattutto desiderava ardentemente si rivelasse? Assolutamente no, ma è chiaro che il film rimaneggiato a più riprese per correre dietro alla pancia di internet, ha finito per essere assemblato con la convinzione che l’uscita sarebbe diventata un plotone d’esecuzione. Iniziamo col dire che oltre ad una Zegler meravigliosa, il film si ritrova con due gruppi di personaggi evidentemente non previsti insieme nella sceneggiatura (i nani e i banditi), poi accorpati molto probabilmente per rinforzare la storia che ricordiamo è una fiaba con una delle trame e dei personaggi più “basici” di sempre. Disney all’epoca fece un miracolo nel rendere l’opera dei fratelli Grimm un capolavoro, ma fu merito dell’impatto visivo e delle memorabili canzoni. A riprova di ciò basta guardare il successivo “Cenerentola” di Perrault e fare un paragone per rendersi conto del poco spessore del materiale “umano” dei Grimm rispetto agli stereotipati personaggi e ad una fiaba che rendere narrativamente solida nel 2025, come lo è stato nel 1937, diventa un’impresa ancor più ardua.

E’ chiaro che il bandito Jonathan, interpretato da Andrew Burnap, e la sua “allegra brigata” erano coloro che in prima battuta dovevano sostituire i Sette nani minatori, ma Disney dopo aver vagliato tutte le opzioni forse si è resa conto che gli adorabili compagni di Biancaneve erano insostituibili e quindi eccoli tornare in campo con un look un po’ bizzarro (anche se “Cucciolo” è sempre adorabile). per quanto riguarda Jonathan, che sembra ispirato al Flynn Rider di “Rapunzel”, il personaggio arriva a rimpiazzare l’ormai superata figura del “Principe azzurro”, rappresentando un accettabile interesse amoroso per una indipendente e grintosa Biancaneve che sogna di diventare una leader, come era desiderio dei suoi genitori.

Veniamo a Gal Gadot, che di fronte al talento superlativo di Zagler fa quel che può e lo fa con la bravura e la professionalità che l’hanno sempre contraddistinta. Gadot è davvero bellissima e cattivissima (almeno negli intenti), ma per noi la Ravenna di Charlize Theron resta al momento qualcosa di inarrivabile anche rispetto alla Malefica di Angelina Jolie. Purtroppo la Strega cattiva non viene in alcun modo nobilitata dalla sceneggiatura, il suo ruolo resta fedele all’originale, con l’aggiunta del canto e del ballo che Gadot affronta con piglio grintoso. Ricordiamo che Zegler e Gadot sono doppiate nell’edizione italiana per la parte cantata rispettivamente da Eleonora Segaluscio e Serena Rossi.

“Biancaneve” si dipana tra alti e bassi, con momenti che rievocano il capolavoro del 1937 nella sua connotazione più “dark”, vedi la fuga nella foresta tenebrosa e qualche strana scelta stilistica, come i fumettosi animali della foresta animati in maniera tradizionale rispetto al moderno stile “fotorealistico”. Coreografie e canzoni sono di ottima fattura e vanno ad ampliare, per forza di cose, la spartana trama dell’originale e un finale di tutto rispetto che rende il tutto godibile seppur senza guizzi di sorta, mettendo anche in luce un approccio creativo piuttosto timido e portato avanti creativamente con il freno a mano tirato.

Risibili e ridicole polemiche politiche a parte, noi siamo qui a giudicare la riuscita o meno di una scommessa creativa e purtroppo non possiamo dire che il “Biancaneve” di Marc Webb tocchi i picchi di meraviglia regalati in precedenza da pellicole come “Aladdin”, “Cenerentola“, “La bella e la bestia” e “Il libro della giungla”, sinora per noi i migliori remake di questa fase “live-action” della Disney. Detto ciò e in barba ai detrattori per partito preso, “Biancaneve” non è il disastro annunciato e da qualcuno sperato, e secondo noi avrà tempo per scrollarsi di dosso tutto l’inutile fardello di polemiche che l’hanno accompagnato nelle sale penalizzandone di fatto gli incassi. Sarà però tra qualche tempo e a bocce ferme, con l’uscita in streaming siamo certi che la pellicola Disney potrà essere fruita con più tranquillità e magari rivalutata col senno di poi.

Curiosità

Recensione, colonna sonora e tutto quello che c'è da sapere sul remake live-action Disney Biancaneve, diretto da Marc Webb e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.

  • Marc Webb (The Amazing Spiderman 1 & 2) dirige “Biancaneve” da una sceneggiatura di Greta Gerwig regista della commedia campione d’incassi “Barbie” e della drammaturga Erin Cressida Wilson.
  • Dylan Postl e Jason “Wee Man” Acuña erano due dei tanti attori affetti da nanismo che volevano interpretare i nani in questo film.
  • In seguito ai commenti di Peter Dinklage che sosteneva che il film originale raffigurava i nani in modo negativo, il 25 gennaio 2022 la Disney ha annunciato che avrebbe affrontato i personaggi in modo diverso, consultando anche i membri della comunità di affetti da nanismo. Molti fan dell’originale, tra cui Dylan Postl, hanno sottolineato che molte delle osservazioni di Dinklage erano errate. Per prima cosa, ha detto che i nani vivevano in una grotta. In realtà vivevano in un cottage molto carino e lavoravano in una miniera di diamanti.
  • L’architettura delle case a schiera vicino al castello ricorda quella degli stili architettonici della regione dell’Assia in Germania, da dove provenivano i fratelli Grimm (che hanno pubblicato una delle versioni più famose della storia di Biancaneve).
  • Secondo Entertainment Weekly, questo film è stato originariamente concepito nel 2012 come una rivisitazione delle arti marziali chiamata “The Seven”, in cui i sette nani erano invece monaci che usano la loro saggezza per addestrare una giovane donna a difendersi e combattere contro un potente male. Il film è stato accantonato dopo altre due rivisitazioni di Biancaneve, il Biancaneve (2012) di Tarsem Singh con Lily Collins e Julia Roberts e Biancaneve e il cacciatore (2012) con Kristen Stewart e Chris Hemsworth, entrambe uscite nello stesso anno.
  • Nel marzo 2016 la Disney annunciato lo sviluppo di Rose Red, uno spin-off revisionista in live action del film d’animazione del 1937, che sarebbe stato raccontato dal punto di vista della sorella perduta di Biancaneve, Rosarossa, per poi essere cancellato ufficialmente il 29 maggio 2021
  • Ci sono volute quattro ore per applicare il trucco da vecchia strega a Gal Gadot.
  • Terzo diverso adattamento di Biancaneve per Martin Klebba (Brontolo). Ha interpretato Venerdì (una delle controparti dei sette nani) in La vera storia di Biancaneve (2001) e Macellaio in Biancaneve (2012).
  • Nel film originale, Walt Disney e il suo team avevano pensato che la Regina Cattiva avrebbe rinchiuso il Principe e avrebbe avuto una scena in cui lui cercava di scappare dalla sua segreta, ma la scena è stata scartato perché il team non aveva abbastanza esperienza per lavorare su un altro personaggio umano. L’idea viene ripresa in questo remake, dove Jonathan (il sostituto del Principe) viene rinchiuso nella segreta dopo che la Regina Cattiva scopre dove si trova Biancaneve.
  • Gal Gadot è stata molto aperta riguardo al suo entusiasmo sia per aver interpretato la Regina Cattiva che per aver cantato e ballato nel film.
  • Steven Spielberg ha suggerito a Marc Webb di scegliere Rachel Zegler per il ruolo di Biancaneve. Spielberg l’aveva diretta in West Side Story (2021).
  • Gal Gadot ha precedentemente doppiato Shank in Ralph Spacca Internet della Disney, in cui Biancaneve e Brontolo hanno entrambi fatto la loro apparizione.
  • In questo remake live-action tutti i nani sono personaggi realizzati in CGI.
  • C’è stato un tempo in cui il film si sarebbe dovuto chiamare “Biancaneve e le sette creature magiche”. Con attori di tutti i sessi, etnie e altezze diverse nei ruoli delle nuove “creature magiche”.
  • Rachel Zegler era così spaventata dall’originale Biancaneve e i sette nani (1937), che lo ha guardato solo una volta e non l’ha più ripreso.
  • L’attrice messicana Renata Vaca è stata finalista insieme a Rachel Zegler per il ruolo di Biancaneve. Secondo Vaca, il casting era “aperto a tutti i gruppi etnici” e la prima fase dell’audizione consisteva nel cantare una canzone delle principesse Disney. Alla fine è stata scelta Zegler, un’attrice colombiano-americana.
  • Gal Gadot e Rachel Zegler hanno recitato insieme in Shazam! Furia degli dei (2023).
  • L’attrice messicana Renata Vaca è stata una delle due finaliste per interpretare il ruolo di Biancaneve insieme a Rachel Zegler, tuttavia, Zegler, un’attrice colombiano-americana, è stata infine scelta per il personaggio.
  • Il libro di fiabe “Biancaneve” è in francese. La fiaba di Biancaneve, sebbene abbia avuto origine in Germania, è diventata molto popolare in Francia dove Biancaneve e i sette nani (1937) ha ricevuto grandi consensi e popolarità.
  • Questa versione cambia l’origine del nome dato alla principessa Biancaneve. Secondo Rachel Zegler, l’origine del nome di Biancaneve in questo film risale “a un’altra versione di ‘Biancaneve’ che è stata raccontata nella storia, dove sopravvisse a una tempesta di neve che si verificò quando era una bambina. E così il re e la regina decisero di chiamarla Biancaneve per ricordarle la sua resilienza. Uno dei punti chiave del nostro film per qualsiasi giovane donna o giovane è ricordare quanto si è forti in realtà”.

Biancaneve e i sette nani – Il film originale del 1937

Biancaneve e i sette nani oltre ad essere il primo classico Disney ad aver debuttato su grande schermo, è una vera e propria opera d’arte creata nel senso più artigianale del termine. Il lavoro per trasporre su schermo la famosa fiaba dei Fratelli Grimm fu davvero monumentale e rappresentò un debutto in molti sensi, visto che oltre ad essere il primo lungometraggio animato e a colori a transitare sugli schermi statunitensi, fu anche la prima produzione cinematografica firmata da Walt Disney che lottò praticamente contro tutti per realizzare un film che molti definivano un vero azzardo produttivo e altri una vera e propria follia. I fan di Star Wars avranno colto la similitudine con l’accoglienza ricevuta a suo tempo dal classico di George Lucas, ma anche in quel caso il successo arrivò copioso in barba ai detrattori, tutti collocati tra addetti ai lavori e la consueta critica poco lungimirante.

“Biancaneve e i sette nani” uscito nelle sale americane nel 1937 oltre ad essere stato realizzato completamente a mano con splendidi fondali ad acquerello, rappresenta la summa della filosofia Disney che diventerà un punto di riferimento per ogni classico Disney prodotto in seguito. Il film già mostra in sé la cura nell’approfondire ed arricchire i personaggi della fiaba originale con accurate caratterizzazioni, in questo caso memorabile la malvagia regina/matrigna e i sette nani che rispetto alla fiaba originale avranno nomi e caratteristiche ben definite come il dolcissimo Cucciolo, il saputello Dotto o il pigrissimo Pisolo.

Da notare la notevole cupezza di alcune sequenze con riferimenti visivi all’espressionismo tedesco e ad alcuni classici del cinema muto come il Nosferatu di Murnau e Il gabinetto del dottor Caligari di Wiene, elementi “dark” che ritroveremo sia nel successivo La bella addormentata nel bosco che nel sottovalutato Taron e la pentola magica.

Biancaneve e i sette nani – Lo speciale Panini per gli 85 anni

Recensione, colonna sonora e tutto quello che c'è da sapere sul remake live-action Disney Biancaneve, diretto da Marc Webb e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.

Il 21 dicembre 1937 al Carthay Circle Theatre di Los Angeles fu scritta una delle pagine più importanti della storia del cinema: in quell’occasione venne proiettato in anteprima mondiale Biancaneve e i sette nani, il primo lungometraggio animato della storia della Settima Arte, prodotto da Walt Disney. Da allora vari fumettisti si sono cimentati con i protagonisti di quella storia senza tempo, arrivando a creare dei veri e propri sequel della vicenda originale di Biancaneve. In occasione degli 85 anni del film, Panini Comics presenta Biancaneve e i sette nani, imperdibile volume – disponibile in edicola, fumetteria e su Panini.it – con una raccolta di alcuni classici intramontabili.

Recensione, colonna sonora e tutto quello che c'è da sapere sul remake live-action Disney Biancaneve, diretto da Marc Webb e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.All’interno di Biancaneve e i sette nani, una selezione di avventure dedicate alla meravigliosa fiaba Disney realizzate da grandi autori, tra cui Biancaneve e il mago Basilisco, con i testi di Federico Pedrocchi e i disegni di Nino Pagot (apparsa in Paperino e altre avventure nel 1939), I Sette Nani e la fata incantata con testo di Guido Martina e disegni di Romano Scarpa (pubblicata su Almanacco Topolino nel 1959) e I 7 Nani e l’anello di betulla, uscita sul numero 238 di Topolino nel giugno del 1960, con testo e disegni di Romano Scarpa.

Una collezione di storie davvero speciale arricchita da un apparato redazionale extra per approfondire meglio la storia del film e della ricca tradizione a fumetti che ne è scaturita e per celebrare nel migliore dei modi la prima Principessa Disney.

Biancaneve – La colonna sonora del film

Recensione, colonna sonora e tutto quello che c'è da sapere sul remake live-action Disney Biancaneve, diretto da Marc Webb e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.

  • Le musiche originali del film sono del compositore Jeff Morrow (Frozen – Le avventure di Olaf, Trolls: Missione vacanze, La mia sfida – Cambiare il mondo, A Christmas Story Christmas, Snoopy presenta: la scuola di Lucy).
  • La colonna sonora include reinterpretazioni di musica e brani del film originale scritti all’epoca da Larry Morey & Frank Churchill.
  • Benj Pasek & Justin Paul di La La Land (2016), The Greatest Showman (2017) e il musical di Broadway vincitore del premio Tony “Dear Evan Hansen” hanno invece scritto canzoni originali per il remake.

Recensione, colonna sonora e tutto quello che c'è da sapere sul remake live-action Disney Biancaneve, diretto da Marc Webb e interpretato da Rachel Zegler, Gal Gadot e Andrew Burnap.

1. Good Things Grow – Hadley Fraser, Krystina Alabado, Dean Boodaghians-Nolan, Jonathan Bourne, Felipe Bejarano, Emilia Faucher & Disney’s Snow White – Ensemble (3:42)
2. Good Things Grow (Villagers’ Reprise) – Vivienne Rowe & Rachel Zegler (0:45)
3. Waiting on a Wish – Rachel Zegler (4:51)
4. Heigh-Ho – Jeremy Swift, George Salazar, Jason Kravits, Tituss Burgess, Martin Klebba & Andy Grotelueschen (3:45)
5. All Is Fair – Gal Gadot & Disney’s Snow White – Ensemble (3:32)
6. Whistle While You Work – Rachel Zegler, Jason Kravits, George Salazar, Jeff Morrow, Andy Grotelueschen, Tituss Burgess, Martin Klebba & Jeremy Swift (3:02)
7. Princess Problems – Andrew Burnap & Rachel Zegler (2:18)
8. The Silly Song – Jason Kravits, Fletcher Sheridan, Jeremy Swift, Andy Grotelueschen, Dujonna Gift, Jimmy Johnston, George Salazar & Disney’s Snow White – Ensemble (1:08)
9. A Hand Meets a Hand – Rachel Zegler & Andrew Burnap (4:08)
10. All Is Fair (Reprise) – Gal Gadot (1:48)
11. Waiting on a Wish (Reprise) – Rachel Zegler (1:20)
12. Snow White Returns – Rachel Zegler & Disney’s Snow White – Ensemble (1:22)
13. Good Things Grow (Finale) – Rachel Zegler, Andrew Burnap & Disney’s Snow White – Ensemble (1:13)

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