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Boxtrolls – Le scatole magiche: guida al film con anticipazioni e curiosità

Boxtrolls – Le scatole magiche debutta domani nei cinema italiani e Cineblog vi propone una speciale guida al nuovo film d’animazione Laika con curiosità e anticipazioni.

pubblicato 1 Ottobre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 21:51

Domani Boxtrolls – Le scatole magiche farà il suo debutto nei cinema italiani e quindi quale occasione migliore per proporvi uno speciale con anticipazioni e curiosità che ci porterà dietro le quinte del nuovo film d’animazione Laika, studio che ci ha regalato un paio di gioiellini in stop-motion come Coraline e Paranorman.

Boxtrolls- Le Scatole Magiche è uno stupefacente ibrido CG e stop-motion basato sul best-seller fantasy “Arrivano I Mostri!” di Alan Snow.

La trama ci racconta dei Boxtrolls, una comunità di creature bizzarre e dispettose, che hanno amorevolmente adottato e cresciuto un ragazzino orfano, Uovo, fin dall’infanzia nella splendida casa nelle caverne che hanno costruito sotto i viottoli di Pontecacio. Qui vivono una vita felice ed armoniosa, lontano dalla società; i residenti snob della cittadina di epoca vittoriana sono ossessionati dalla ricchezza, dalla classe sociale, e dal benessere…ma soprattutto dai formaggi puzzolenti. Lord Gorgon-Zole, il sindaco de facto, detta legge circondato dai suoi uomini snob e d’élite delle Tube Bianche. Come tutti gli altri, crede alle leggende spaventose sui Boxtrolls, divulgate in lungo e in largo per oltre un decennio dal malvagio Archibald Arraffa. Determinato ad ottenere il consenso delle Tube Bianche, Arraffa ha imprigionato il geniale inventore ed amico dei Boxtrolls Herbert Trubshaw ed ha reclutato una banda nota come ‘Tube Rosse’ per catturare tutti i Boxtrolls.

Vi lasciamo al nostro speciale ricordandovi che sono disponibili anche una recensione in anteprima del film e la colonna sonora ufficiale.

Con 79 scene e oltre 20.000 oggetti di scena realizzati a mano Boxtrolls – le scatole magiche è la più grande produzione d’animazione in stop-motion mai realizzata.

Tutti i numeri dei Boxtrolls

• Un animatore solitamente impiega 1 settimana per completare 3,7 secondi di filmato, il che equivale a poco meno di 90 singoli fotogrammi.

• Il film è stato realizzato utilizzando 56 telecamere e 892 luci, tra cui 68 dispositivi fluorescenti

• 190 sono le marionette costruite per Boxtrolls- Le Scatole Magiche

• 79 sono i set costruiti per il film, con 26 location uniche nella storia; queste sono state realizzate da 13 modellisti, 12 falegnami, 9 pittori scenici, 8 set dresser, e 4 green artist

• 200 sono i costumi cuciti per il film

• Sono stati utilizzati 14 tipi diversi di tessuti per il cappello di Mr Gorgon-Zole

• Tra pupazzi e CG, il set della sala da ballo ha ospitato 150 abitanti di Pontecacio

• Sono state stampate in 3-D oltre 53.000 singole parti del viso; di queste, 15.000 sono di Uovo

• Uovo aveva oltre 1.400.000 possibili espressioni facciali

• Per il maglione di Uovo sono stati necessari 213 metri di fili tinti a mano in diverse tonalità di colore

• I costumi più piccoli del film sono di Uovo da bambino: il maglione misura 9 cm da polsino a polsino per tutta la lunghezza di entrambe le braccia ed il petto, e le calze misurano 12/20 cm di lunghezza

• Arraffa aveva oltre 1.180.000 possibili espressioni facciali

• Winnie aveva oltre 600.000 possibili espressioni facciali

• I volant (s) del vestito di Winnie ha utilizzato 33 metri di nastro bias-cut in chiffon

• Nella scena della sala da ballo gli abiti delle signore delle Tube Bianche avevano ognuno 8-10 cerchi collegati tra loro da fili metallici di concertina, che emettono suoni ed evanescenza ma vengono spinati e diventano pericolosi

• I CG umani appaiono in 185 inquadrature del film

• I CG dei Boxtrolls sono in 131 inquadrature del film

• Il Mecha-Drill è alto 12 cm, e pesa più di 34 chili, ed è formato da oltre 600 pezzi di metallo, plastica ed acciaio; sono state realizzate 5 copie complete, su un totale di 8, e sono i più grandi modelli per stop-motion mai costruiti

• Le fiamme in stop-motion “che bruciano” nella fornace del Mecha-Drill sono prodotte per gentile concessione di un iPad che visualizza un video all’interno della “bocca” dell’oggetto

• 3 solo le copie del camion di Arraffa costruite

• Il fiume che scorre nella scena in cui Uovo si arrampica su una scaletta per uscire dal tombino, era fatto a mano con una lastra di vetro per doccia delle dimensioni di 10 cm x 5 poggiata sopra un mix di alluminio e filo bianco per le lenze, piccoli pezzi di specchio e mylar, nastro adesivo colorato per perfezionare l’illusione di una superficie liquida; – creando l’effetto di una corrente ondulata senza acqua

• 20.000 sono gli oggetti di scena realizzati a mano per quel film

• 55 diferenti forme di formaggi come oggetti di scena, sono state create per Boxtrolls – Le Scatole Magiche

• 24 diversi tipi di piante sono state prodotte da green artist

• L’oggetto si scena più piccolo del film è ago e filo da cucito

• Il disco in vinile realizzato, ha un diametro di 5 cm, e la sua etichetta è di circa 0,6 cm

• Il nome del gruppo musicale che compare sull’etichetta del disco in vinile è ‘Quatro Sabatinos’, dal nome del figlioletto del regista di ‘Boxtrolls- Le Scatole Magiche’ Anthony Stacchi, Sabatino

• Sono stati utilizzati o consumati durante la produzione, le seguenti quantità di materiali: 36 chili di colla stick / 2,7 metri cubi di schiuma di poliuretano dorata / 898 barattoli di vernice spray / 1.000 fogli di carta vetrata / 2.000 abbassalingua / 882 metri di tavole di legno 2×4 / 2.904 ciambelle / 4.000 lame X-Acto / 2.111 metri di tavole 1×4 / 12.000 batuffoli di cotone / 3.296 metri quadrati di compensato

• I volti di tutti i personaggi sono catalogati in modo permanente nell’apposita biblioteca presso gli studi LAIKA, che conta attualmente oltre 1.300 scatole d’archivio con circa 53.000 facce

Gli effetti visivi del film

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– Si è lavorato con gli effetti visivi per espandere il mondo di Boxtrolls e popolarlo con più personaggi di quanto sarebbe stato possibile con la creazione di veri “pupazzi”.

– Il reparto effetti visivi ha lavorato a stretto contatto con character designer, set e costumisti al fine di emularne lo stile e il look su computer.

– Gli effetti visivi sono serviti per aggiungere ulteriori pupazzi in CG di Boxtrolls ed esseri umani a scene come il valzer e l’affollata piazza del mercato.

– Si è inoltre eseguita la scansione di un pupazzo reale in stop-motion per essere in grado di imitarne i movimenti in CG, per esempio su schermo si vedrà un Boxtroll mangiare insetti generati dal computer.

– Il reparto degli effetti visivi ha riprodotto nel dettaglio pupazzi, costumi e scenografie, dai capelli ai tessuti in texture, per essere in grado di espandere le scene e andare a completare la stop-motion.

– I personaggi in CG devono anche essere animati, eseguire dialoghi muti e interagire tra loro in background senza interferire con i personaggi animati in modo tradizionale.

– Ballerini e coreografi sono stati assunti per pianificare e provare in live-action la scena del valzer con l’ausilio del motion-capture come punto di riferimento.

– Un problema incontrato dal reparto degli effetti visivi era il troppo realismo dei personaggi in CG realizzati per la scena del valzer, così si è dovuto intervenire sul movimento dei personaggi per riportarli ad un movimento che non tradisse la sua origine in stop-motion.

– Altre aggiunte realizzate con gli effetti visivi hanno incluso fumo digitale, scintille, cielo, elementi atmosferici come nebbia ed estensioni dei set per le strade e gli edifici.

– Il reparto effetti visivi è intervenuto anche per fondere insieme diversi passaggi all’interno della stessa scena, come ad esempio una sequeenza di inseguimento con un veicolo che percorre una strada nebbiosa con i fari accesi.

– La sfida principale che ha riguardato gli effetti visivi è stata quella di “abbinarsi” al fascino dell’animazione in stop-motion che si ritrova nel movimento dei pupazzi stessi o nel modo in cui luce reale colpisce un oggetto reale.

– Il piano di Laika è quello di andare avanti e produrre sempre più film “ibridi” come Boxtrolls, con la possibilità di generare sempre più personaggi al computer a seconda delle loro dimensioni e di altre limitazioni imposte dall’animazione tradizionale.

L’animazione sul set

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– I set sono belli e delicati, ma sono anche costruiti per resistere a  eventuali urti o vibrazioni.

– Un attrezzatore si occupa di far effettuare fisicamente le mosse al pupazzo, mentre un animatore è responsabile per la performance del pupazzo.

– Il set della hall dispone di tre sequenze nel film con un totale di sette, otto minuti di girato. Il set è stato costruito in due esemplari in modo che più animatori potessero filmare sequenze diverse nella stessa location.

– Ogni set è costruito con un design modulare, in modo che le diverse parti possano essere aggiunte o rimosse per ospitare gli animatori.

– Il pavimento della sala da ballo in realtà è uno strato lucido di carta su una base di metallo, usato per le riprese più ravvicinate.

–  L’animatore Jan Maas ha curato la maggior parte della sequenza di valzer

– Il set delle fogne è lluminato dal basso attraverso piastre di vetro ondulate che richiamano il movimento dell’acqua. In questo set ci sono voluti due minuti per catturare ogni singolo fotogramma, che è un tempo relativamente lento rispetto al normale processo di ripresa.

– Il set delle fogne è stato utilizzato solo per sole tre riprese.

– Si è fatto il possibile per girare il tutto con animazione tradizionale e riprese pratiche anche se successivamente sono stati utilizzati determinati effetti visivi per arricchire il tutto.

– Il Mecha-Drill è una creazione pratica folle, una gigantesca trivella guidata da Arraffa delle dimensioni di un edificio. E’ probabilmente il dispositivo più steampunk utilizzato sul set. E’ stato costruito su un banco da moto che ha permesso di muoverlo lateralmente, ruotarlo, inclinarlo e articolare le sue varie appendici (artigli, trapani, pinze, ecc).

– Il Mecha-Drill dispone del maggior numero di elementi animati mai visti su un singolo modello per stop-motion ed è passato attraverso diverse fasi di concept design che l’hanno portato da Mecha-Mole a Mecha-Drill.

–  Il set della fabbrica che sfoggia alti soffitti industriali, muri di mattoni, condutture e un sacco di acciaio arrugginito è stato uno dei primi set del film ad essere costruito ed è stato utilizzato a fasi alterne per circa 60 mesi.

– Tra gli elementi che caratterizzano il folle camion di Arraffa troviamo una postazione posizionata in alto sulla cima con una sedia di peluche, un set da tè, un giradischi e altre stranezze.

Il set della caverna è enorme e include il grande scivolo utilizzato dai Boxtrolls, un giardino, vari gadget, un generatore, un angolo con le camere da letto, una ruota idraulica e un sacco di personaggi. Sono stati spesi diversi mesi su questo set, con l’aggiunta di tre settimane per decorarlo e tre settimane per girare una scena principale prima di suddividerlo in sezioni separate per le sequenze più ravvicinate.

– Gli animatori hanno indossato scatole per vedere come si muovevano al loro interno. Hanno anche provato a muoversi come animali, ma hanno trovato il risultato molto inquietante preferendo alla fine optare per movimenti umani.

– Si sono costruiti meccanismi nei Boxtrolls che hanno permesso movimenti indipendenti dalle scatole. L’unica cosa che i Boxtrolls non potevano fare era girare completamente la testa, ma in compenso possono tirare braccia e gambe all’interno della scatola.

– Alcuni dei Boxtrolls sono ispirati dal racconto su cui è basato il film mentre alcuni sono creazioni originali.

– I pupazzi sono stati costruiti in diverse fasi, fino a sei tappe per realizzare le braccia e per mostrare come le braccia vengono tirate dentro la scatola.

– Tutte le luci sul set sono a LED, dalle fila di luci in tutta la caverna agli occhi degli stessi Boxtrolls.

Pupazzi e creazione dei set

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– Georgina Hayns è il supervisore creativo e sovrintende la fabbricazione dei pupazzi.

– Il mondo  vittoriano / edwardiano / dickensiano di Boxtrolls ha fornito una sfida speciale per i progettisti.

– Il processo di progettazione inizia con una lista dei personaggi con schizzi del character designer Mike Smith. Il team creativo ha utilizzato come ispirazione i suoi disegni, le illustrazioni a colori e le silhouette originali.

– Anche gli schizzi originali in bianco e nero, a penna e china, di Michel Breton sono serviti da ispirazione per le scenografie.

– Il passo successivo nel character design era quello di creare modelli e maquettes dei personaggi principali, che sono ulteriormente ripartiti a seconda di ciò che gli animatori e i registi vogliono che il burattino sia in grado di fare.

– La scultura in “posa Leonardo” del pupazzo è creata con i pupazzi aperti in una posa neutrale. Le armature metalliche composte da giunti a sfera, cerniere e perni vanno a formare lo scheletro dei pupazzi.

– Il pupazzo di Arraffa ha un meccanismo che permette alla sua prodigiosa pancia di muoversi durante l’animazione.

– Le scatole dei Boxtrolls non sono di cartone, ma di silicone con all’interno un nocciolo duro che permette alle scatole di sgualcirsi e piegarsi.

– Le marionette dispongono anche di un’animazione facciale sia attraverso modalità meccanica che sostitutiva. L’animazione meccanica si ottiene attraverso la manipolazione manuale, mentre l’animazione sostitutiva coinvolge la sostituzione di parti mobili.

– Migliaia di volti sono stampati per ogni personaggio per ottenere una straordinaria gamma di espressioni.

– La costumista ha una grande bacheca piena di immagini di riferimento create dal character designer e diversi materiali per ciascuna tipologia dei personaggi.

– Alcuni dei pupazzi andranno in magazzino, alcuni verranno esposti  presso la Universal e la Hayns ne ha richiesti alcuni per portarli in tour.

– Tutti gli oggetti di scena sono stati creati da zero per il film, nulla è stato riutilizzato da film precedenti.

– L’Impressionismo europeo e in particolare quello tedesco hanno influenzato la tavolozza di colori della città. uno dei riferimenti è stato il dipinto “La libertà che guida il popolo” di Eugène Delacroix.

– Alcuni degli edifici sono stati progettati incompleti e costruiti in modo che parte dei palazzi venisse “riempito” con l’ausilio di CG.

– Oggetti di scena creati a mano variano da formaggio dipinto a mano e stampato a coperchi di tombini con avvertimenti (“Here Be Monsters”).

– Ci sono due versioni del giardino dei Boxtrolls: un verde ambiente lussureggiante e un giardino marrone morente e trascurato.

Breve storia della tecnica stop-motion

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Una forma d’arte che inizia nella fase preliminare di un film, il processo di animazione in stop-motion è stato, è, e sarà sempre straordinariamente coinvolgente – uno degli aspetti più magici di qualsiasi mezzo, capace di voli pindarici.

Fotogramma per fotogramma (e ci sono 24 fotogrammi al secondo in un film), gli animatori manipolano attentamente e meticolosamente degli oggetti tangibili (personaggi, oggetti di scena, scenografie, ecc) su un palco di lavoro. Ogni frame viene fotografato una volta da una particolare cinepresa – due volte, se la telecamera è in 3D, come per i film d’animazione prodotti dalla LAIKA. Quando le migliaia di inquadrature fotografate vengono proiettate insieme in sequenza, i personaggi e l’ambiente circostante prendono vita. La magia del cinema è creata manualmente.

Il produttore di Boxtrolls – Le Scatole Magiche ed il capo animatore Travis Knightt notano: “L’animazione dello stop-motion è un processo molto elementare. È sufficiente spostare un oggetto e scattare una foto: semplice. Ma, come la maggior parte delle cose semplici, la cosa più difficile del mondo è farla bene”.

La tecnica dello stop-motion è paragonabile ad un film in live-action, in entrambi si devono costruire ed arredare i set, gli attori devono essere pettinati, vestiti, illuminati in maniera giusta – e diretti.

Il primo esempio di stop-motion al cinema è il corto del 1898 The Humpty Dumpty Circus, in cui gli emigrati inglesi Albert E. Smith e James Stuart Blackton hanno usato questa tecnica pionieristica per dare vita a un circo di animali e acrobati giocattolo.

Gli animatori europei sono stati i primi ad usare pupazzi ed altri oggetti per narrare storie, ma è stato il californiano Willis Harold O’Brien che l’ha resa una forma d’arte, affinandola nel corso dei decenni. La carriera di O’Brien ha compreso cortometraggi, il film del 1925
Un Mondo Perduto, e (con lo scultore Marcel Delgado) il primo King Kong (1933). Le armature metalliche create per quest’ultimo sono un modello ancora in uso oggi. O’Brien è stato premiato con un Oscar per il suo lavoro ne Il Re dell’Africa (1949).

Uno degli apprendisti di O’Brien nell’ultimo film è stato Ray Harryhausen, che ha continuato a lavorare usando le tecniche del suo mentore, ed il cui “Dynamation” avrebbe poi ispirato generazioni di animatori, tra cui Selick. Harryhausen combinava con maestria animazione live-action e stop-motion per far interagire esseri umani e creature in film fantastici come Il Risveglio del Dinosauro (1953), A 30 Milioni di Km dalla Terra (1957), Il Settimo Viaggio di Sinbad (1958) e Gli Argonauti (1963).

L’animatore ungherese George Pal (György Pál Marczincsák) all’inizio degli anni ‘40 è arrivato ad Hollywood, dove ha prodotto una serie di cortometraggi “Puppetoon” per la Paramount Pictures. A differenza di O’Brien ed Harryhausen, il team di Pal usava l’animazione replacement, che necessitava fino a 9.000 pupazzi o parti singolarmente scolpite a mano nel legno, ognuna leggermente diversa dall’altra, che poi venivano filmate fotogramma dopo fotogramma per dare l’illusione del movimento.

Diversi cortometraggi di Pal sono stati candidati all’Oscar®, e lo stesso Pal ha ricevuto un Oscar onorario nel 1944. Il regista/produttore ha continuato ad usare la sua animazione con i burattini anche in lungometraggi come The Great Rupert (1950), Pollicino (1958), e
Avventura nella Fantasia (1962).

Milioni di adulti e bambini di due generazioni conoscono bene il lavoro di Arthur Rankin, Jr. e di Jules Bass. Usando la tecnica dello stop-motion hanno creato “Animagic”; Rankin/Bass hanno regalato ai telespettatori, dei classici come Rudolph the Red-Nosed Reindeer (1964) e Santa Claus is Comin’ to Town (1970). Bass ha inoltre diretto i film The Daydreamer (1966) e Mad Monster Party? (1967), utilizzando lo stesso procedimento.

Pochi anni dopo, Peter Lord e David Sproxton fondano lo studio di animazione britannico Aardman Animations. Con il supporto di Nick Park, la società ha continuato a fissare nuovi standard con lo stop motion denominato “claymation” vincitore dell’Oscar nei cortometraggi animati, come Creature Comforts ed i primi corti di Wallace & Gromit A Close Shave e I Pantaloni Sbagliati, prima dei grandi successi che ne sono seguiti, tra cui il recente candidato all’Oscar Pirati! Briganti da Strapazzo.

Nel 1982, l’artista concettuale della Disney, Tim Burton ha realizzato il cortometraggio Vincent con l’animatore della Disney Rick Heinrichs. Girato in un bianco e nero espressionistico e narrato da Vincent Price, il film è stato realizzato con la tecnica stop-motion. Un decennio più tardi Burton ha selezionato con cura una squadra di artisti ed animatori per creare, da una sua storia originale, l’innovativo musical in stop-motion Nightmare Before Christmas, coinvolgendo il suo compagno del California Institute of the Arts (aka CalArts), nonché collega alla Disney, Henry Selick, per la direzione del film.

Il 21° secolo ha visto la nascita della LAIKA, costituita per rappresentare l’arte di registi pluripremiati, designer ed animatori nel campo dello spettacolo animato e degli spot pubblicitari. La società d’animazione che conta 550 collaboratori, è nota per eccellere
nella narrativa e nella rappresentazione dei personaggi usando una grande varietà di tecniche: l’animazione digitale, lo stop motion, il 2D e CG. Con l’obiettivo di creare una forma d’arte audace, distintiva, divertente e duratura, l’azienda ha sede alle porte di Portland, in Oregon.

Sebbene LAIKA precedentemente avesse messo mano anche al film in stop motion, nominato agli Oscar, La Sposa Cadavere (2005), diretto da Tim Burton e Mike Johnson, e fatto in Inghilterra, è proprio in Oregon che LAIKA ha dato vita a Coraline e la Porta Magica (2009). Diretto da Henry Selick, è stato il primo stop-motion ad essere concepito e fotografato in 3D stereoscopico e, come tale, era diverso da tutto ciò che a cui gli spettatori avessero mai assistito prima.

Innescando una rinascita dello stop-motion in moviemaking, Coraline e la Porta Magica ha guadagnato un Academy Award, un Golden Globe, un Critics Choice Movie Award, ed una nomination ai BAFTA Award per il Miglior Film d’Animazione; è stato nominato uno dei 10 migliori film dell’anno dall’ American Film Institute (AFI); e ha vinto tre Annie Award, l’equivalente degli Oscar per l’ animazione.

Il secondo lungometraggio della LAIKA, ParaNorman, è stato ugualmente concepito e fotografato in 3D stereoscopico. Diretto da Sam Fell e Chris Butler, il film è stato citato come Miglior Film d’Animazione del 2012 da parte di più gruppi di critici, rispetto a
qualsiasi altro film. Il film si è candidato agli Academy Award, ai Critics Choice Award, ed ai BAFTA Award come Miglior Film d’Animazione; è stato nominato per la Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD) Media Award per il miglior Film; e ha vinto due Annie Awards.

Mentre il tradizionale processo di stop-motion rimane il fondamento della LAIKA, l’azienda ha continuato ad integrare nuove tecnologie avanzate, in particolare la RP (Rapid Prototyping) ed il CG (Computer-Generated), nel suo moviemaking. Boxtrolls – Le Scatole Magiche
(2014), è il terzo lungometraggio della società, ed è stato ancora una volta concepito e fotografato in 3D stereoscopico. In particolare, è anche un esempio di ibridazione: uno stop-motion, disegni a mano, e CG ibrido che sposa e celebra la tradizione artigianale e gli strumenti più recenti del mestiere. Ancora una volta l’ Oregon, è il teatro di nuove esplorazioni ed evoluzioni di una forma d’arte classica.