Home Festival di Cannes Cannes 2012: The Paperboy – la recensione del film con Nicole Kidman

Cannes 2012: The Paperboy – la recensione del film con Nicole Kidman

La pellicola di Lee Daniels non piace al Festival di Cannes. Nicole Kidman osa con il ruolo più forte e rischioso della sua carriera ma… sarà un bene?

pubblicato 25 Maggio 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 01:05

Il giornalista Ward James torna a casa, assieme al collega Yardley, per investigare su un caso molto particolare. Hillary Van Wetter è stato accusato di aver ucciso uno sceriffo, ma una donna, Charlotte Bless, ha intrattenuto una fitta corrispondenza dalla prigione con il carcerato, ed è convinta della sua innocenza. In mezzo a questa storia, Jack, il fratello minore di Ward, assiste a tutto lo svolgimento dell’indagine e s’innamora di Charlotte…

Non so bene neanche io come iniziare una recensione su The Paperboy. Iniziamo da lontano. Lee Daniels è il regista di Precious, fortunatissimo vincitore del Sundance 2009, che si è portato a casa anche due Oscar. Il sottoscritto non aveva l’apprezzato, trovando l’approccio del regista assolutamente pesante rispetto ai temi e alla parabola raccontata. Però The Paperboy partiva da tutt’altre premesse, e per vederlo in concorso a Cannes le motivazioni dovevano essere state forti per i selezionatori. Non l’avranno mica scelto per il cast stellare, vero…?

Detto questo, il film incomincia, personalmente, alla grande. Siamo in Florida, negli ultimi anni 60. Il clima è torrido, in tutti i sensi. C’è un caldo pazzesco, ma metaforicamente sono gli anni in cui le tensioni razziali iniziano a scoppiare seriamente, e le case dei ricchi borghesi sono ancora piene di cameriere di colore. Anche gli James hanno una cameriera, Anita (interpretata da un’ottima Macy Gray), e Jack ha con lei un rapporto particolare e affettuoso. Forse perché è la persona che vede più spesso, forse perché sente la mancanza di una madre.

THE_PAPERBOY_nicole_kidman

Bene, raccontato così come abbiamo fatto nel precedente paragrafo, The Paperboy pare una cosa serissima e addirittura “importante”: è, invece, a tutti gli effetti uno “scherzo”. Almeno, questo è ciò che ne esce fuori: la voglia di giocare con un genere, il giallo a tinte erotiche, e girare un’opera di genere con l’estetica di certi film anni 60. Ecco perché inizia alla grande: perché Daniels azzecca i colori pastello e forti della sgranata fotografia, le scenografie sudiste, i movimenti di macchina, zoom compresi. E perché pare voglia girare un “trashone”, orgoglioso di essere fintamente brutto, quasi un guilty pleasure che sa di esserlo.

La cosa più interessante di The Paperboy è tuttavia il suo tentativo di riformulare la statura dei suoi celebri attori, qui passati sotto il taglia-e-cuci del regista, che ha in mente una visione dei personaggi decisamente poco ordinaria. Nicole Kidman osa tanto con il ruolo più forte e rischioso della sua carriera: la sua Charlotte è una milf che veste e si trucca in modo provocante, è sempre sudata per via del caldo, e non ci sta tanto con la testa.

Scopriamo che ha scritto a diversi uomini in carcere, una vera e propria ossessione, ma è solo con Hillary (un John Cusack con perenne sguardo da pazzo) che instaura un vero “rapporto”. Forse, come dice lei, c’è della telepatia comunicativa… All’attrice spettano le scene più torride e (s)cult del film. In una, allarga le gambe davanti a Hillary, in presenza di Ward, Jack e Yardley, per poi iniziare a masturbarsi (o a fingere di farlo). In un’altra, per calmare le bruciature provocate da alcune meduse sul corpo di Jack, gli urina addosso in piena spiaggia. Per finire, non manca una scena selvaggia di sesso con Hillary su una lavatrice.

THE_PAPERBOY_foto_FILM

Zac Efron passa invece sotto i ferri queer di Daniels. È sempre mezzo nudo, che abbia solo le mutande o giri con la camicia aperta, e in una maliziosa inquadratura mangia una fragola succhiandola. Dall’altra parte, però, è il personaggio di Matthew McConaughey ad essere sospettato di essere omosessuale: anche per lui c’è un nudo “importante”, ma macchiato di sangue. L’attore continua la sua trasformazione con un nuovo personaggio che ha poco a che fare con quello che faceva anni fa, e le cicatrici gli segnano perennemente il viso. Nello sviluppo del film se ne aggiungeranno altre, deturpandolo sempre più…

The Paperboy suscita interesse e fa gola proprio per come vengono trattati i personaggi di queste star “corrette”, belle e patinate, viste ora nei loro lati più torbidi e oscuri. Sarebbe quindi davvero un buon film pulp tendente al trash volontario, viste le situazioni prima descritte. Ma Lee Daniels si conferma regista men che mediocre, incapace di prendere una strada coerente, e soprattutto restando perennemente superficiale e stanco in ogni sua scelta. Avrebbe potuto e dovuto spingere ancora di più il pedale, se avesse voluto fare un film davvero “forte”: e invece taglia sul più “bello”, privandoci del rapporto tra la Kidman ed Efron.

THE_PAPERBOY_john_cusack

Dall’altra parte, infastidisce ancora una volta il modo in cui il regista affronta alcune tematiche importanti, che tra l’altro gli stanno anche a cuore, come quelle del razzismo e dell’omofobia. Basta una macchietta di una ricca donna razzista (la compagna del padre) a portare a casa il risultato politico e sociale del film? No, anche se Daniels sembra prendersi molto sul serio sotto questo aspetto, cosa che fa nascere ancora più dubbi sull’operazione. Il film, inoltre, dopo un inizio divertente, si spegne dopo un po’, prima di naufragare tra le paludi del finale, quasi fosse stato fatto in fretta e furia. L’intenzione era quella di assomigliare ad un B-movie? Va bene, ok, ma c’è modo e modo.

Chissà Almodovar cosa ne avrebbe tirato fuori, visto che era il primo che aveva adocchiato il romanzo di Pete Dexter da cui il film è tratto. The Paperboy è un pasticcio totale, una burla riuscita male, una fiera del cattivo gusto che resta tale perché la mano che c’è dietro è inesperta e poco pratica nel gestire la materia bollente. Un vero peccato: ma siamo pure disposti, tra qualche anno, a dargli un’altra possibilità, così da farlo entrare tra i “film bellissimi perché brutti”. Intanto, per vedere un film pulp davvero scorretto e “volgare”, dove pure lì stanno tutti mezzi nudi, vedetevi Killer Joe di William Friedkin appena esce.

Voto di Gabriele: 4.5

The Paperboy (Usa 2012 – Thriller) di Lee Daniels con Zac Efron, John Cusack, Nicole Kidman, Matthew McConaughey, Scott Glenn, Nikolette Noel, David Oyelowo, Beau Brasseaux, Ned Bellamy, Katarzyna Wolejnio, Camille Balsamo, Ava Bogle. Ecco il cast al festival per le foto di rito, alcune foto dal film e una clip.

Foto di Anne Marie Fox – © 2012 – Lee Daniels Entertainment

Festival di Cannes