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Come ti spaccio la famiglia: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

La commedia con Jennifer Aniston non convince del tutto. Scopriamo perché

di carla
pubblicato 16 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 09:43

Il 12 settembre scorso è uscito nei cinema la commedia Americana Come ti spaccio la famiglia (titolo originale “We’re the Millers”) diretto da Rawson Marshall con Jennifer Aniston, Jason Sudeikis, Nick Offerman, Ed Helms, Emma Roberts, Molly C. Quinn, Thomas Lennon, Laura-Leigh. Prima di tutto: l’avete visto? Vi è piaciuto o no? Dopo aver letto la nostra recensione vi propongo oggi le parole dei critici Americani e Italiani.

Andrew O’Hehir – Salon.com: il film si riduce all’idea che uomini e donne bramano per quello che non hanno, e che, per dare un senso alla vita è di cogliere l’opportunità le bizzarre.

Kara Nesvig – Minneapolis Star Tribune: Anche se incredibilmente prevedibile dall’inizio alla fine, “Come ti spaccio la famiglia” mi ha fatto ridere.

James Berardinelli – ReelViews: Alcune delle gag sono divertenti. Se si raccogliesse tutti i buoni frammenti in un video, potrebbe funzionare per circa sei minuti.

Ben Sachs – Chicago Reader: I realizzatori hanno il coraggio delle loro convinzioni, usando momenti di terribilmente falso sentimentalismo ogni volta che il materiale rischia di cadere nel buio.

Peter Rainer – Christian Science Monitor: anche la mancanza di gusto ha bisogno di avere un po’ di gusto. L’umorismo di “Come ti spaccio la famiglia” è insipido.

Ann Hornaday – Washington Post: Le risate possono venire a singhiozzo, di solito per mezzo di gag visive e calci piazzati, ma arrivano. E poi vanno.

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: “Come ti spaccio la famiglia” suona come una scenetta di Saturday Night Live che va avanti troppo a lungo.

Claudia Puig – USA Today: Non solo non è divertente, è offensivo.

Inkoo Kang – Village Voice: il suo potenziale non sviluppato, e la sua trama è prevedibile e stupida.

Jake Coyle – Associated Press: nei titoli di coda, quando vengono mostrati i bloopers, Sudeikis e Aniston, liberi della trama artificiosa, sembrano finalmente divertirsi.

Rafer Guzman – Newsday: Un approccio più intelligente e più riflessivo avrebbe potuto realizzare qualcosa di interessante da questo materiale, ma “Come ti spaccio la famiglia” prende la strada più facile.

Betsy Sharkey – Los Angeles Times: “Come ti spaccio la famiglia” è piena di momenti costretti come il matrimonio di convenienza nel film.

Alonso Duralde – The Wrap: i titoli di coda sono la parte più divertente del film.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Nonostante il titolo, è una delle commedie più brillanti e spiritose, action, dialoghi, trash, assurdità varie, secondo lo schema della famiglia perfetta.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Il titolo italiano fa pensare a un film stupidotto, mentre We’re the Millers è una commedia divertente diretta con buoni tempi comici da Rawson Marshall Turber e interpretata da un cast indovinato. Non che sia la commedia perfetta, a volte sembra perdere il passo, ma lo riacquista prontamente e scatta la risata.

Francesco Alò – Il Messaggero: L’idea iniziale è potente al punto giusto da reggere per quasi tre quarti di film. Un finale sdolcinato contraddice tutto l’assunto politicamente scorretto della prima parte (…) comunque esilarante.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Un dissacrante e volgare road movie che, pur mettendo alla berlina tutto il filone mieloso dei family movies, finisce per fare uno spot alla famiglia e alla sua necessità di nucleo.