Companion, recensione: un riuscito mix di dark-comedy, horror e fantascienza che diventa monito e allegoria su misoginia e I.A.
Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul thriller-horror dai produttori di “Barbarian”, diretto dall’esordiente Drew Hancock e interpretatodalla Sophie Thatcher e Jack Quaid.

E’ approdato nei cinema italiani con Warner Bros. Pictures Companion, una dark-comedy tra thriller, fantascienza e un pizzico di horror dai produttori di Barbarian. Il film è diretto dall’esordiente Drew Hancock e interpretato dalla Sophie Thatcher di Yellowjackets e il Jack Quaid di The Boys.
Iris e Josh sono giovani, belli e innamorati, ma c’è qualcosa che sembra creare attrito nella relazione: gli amici di Jack che non sembrano apprezzare Iris e tendono ad isolarla sempre più. Una gita nella remota villa in riva la lago di proprietà di uno di loro potrebbe essere l’occasione per Iris di integrarsi e farsi conoscere. Ma la tragedia è dietro l’angolo e tutto quello che Iris pensava della sua storia d’amore con Jack crollerà, rivelando un terrificante segreto che porterà violenza, morte ma anche una nuova consapevolezza…
Companion – La recensione del film
“Ex Machina” incontra “MEGAN” con un pizzico di “Finchè morte non ci separi”…
Dai produttori del notevole horror Barbarian arriva un altro esordio di pregio, stavolta sul piatto un bel mix di commedia nerissima, thriller, horror e fantascienza, il tutto presentato nell’ambito di un genere che noi amiamo definire techno-horror, una evoluzione del techno-thriller che ha nella recente pellicola M3GAN di Blumhouse il suo titolo più recente e rappresentativo.
Dopo aver creato le serie tv The Mountain e My Dead Ex, e diretto Jack Black e i Tenacious D in alcuni cortometraggi musicali, il regista Drew Hancock debutta in un lungometraggio con questa divertente e rutilante commedia a tinte “dark” che ci racconta di avidità, mascolinità tossica, relazioni sentimentali costruite sulla manipolazione emotiva e anche come, la sempre più onnipresente “Intelligenza Artificiale”, potrebbe potenzialmente prendere una deriva nell’ambito dell’intrattenimento sessuale, una deriva dai risvolti misogini e poco etici.
Qualcuno ricorderà quel gioiellino di “Ex Machina”, esordio alla regia del regista Alex Garland, che raccontava l’inattesa conseguenza di un “test di Turing” effettuato su Ava, un robot umanoide intelligente che diventerà senziente con sorprendenti conseguenze e inquietanti risvolti. In questo caso quella che all’inizio sembra un’idilliaca storia d’amore con qualche ombra incombente diventa man mano qualcosa d’altro, qualcosa che nessuno si aspetta neanche la stessa Iris, che si ritroverà suo malgrado al centro di un complotto criminale.
Quello che Iris non sa è che Josh l’ha acquistata, programmata e poi “craccata” per utilizzarla per i suoi sordidi scopi criminali, ma quello che Josh non ha calcolato è che l’Intelligenza Artificiale di questo robot ha la peculiarità di evolvere e apprendere, e nel caso di Iris di acquisire consapevolezza di sé e sviluppare un istinto di sopravvivenza che si rivelerà letale.
L’I.A. del film inserita in un corpo femminile o maschile artificiali, creati e prodotti al solo scopo di intrattenimento sessuale ma inibiti a livello fisico e mentale per diventare perfetti e docili schiavi sessuali o partner sottomessi, diventa metafora di un rapporto tossico e manipolatorio da cui ad un certo punto si esce per una sorta di “risveglio”, che spesso è accompagnato da violenza fisica e psicologica. Il fatto che Iris seppur simile in tutto e per tutto ad un essere umano, è di fatto senziente, andrebbe in qualche modo tutelata o rappresenta l’equivalente di una bambola di pezza in mano a ragazzini capricciosi o peggio ancora di un qualsiasi elettrodomestico? In questo contesto di stampo “etico” rientrerebbero anche l’utilizzo di cloni umani come serbatoi di organi e la creazione tramite DNA di figli esteticamente e fisicamente perfetti.
“Companion” prende questa tematica eticamente ambigua e l’approccia come una satira sferzante e a tratti crudele sulle relazioni sentimentali nella loro accezione più ampia e complessa, fatta di manipolazione reciproca, utilità nella routine quotidiana o semplice e metaforica spalla su cui sfogare frustrazioni e traumi personali. In soldoni un “do ut des” (dare/avere) spesso celato sotto gli stilemi di una “storia d’amore” sui generis che in qualche caso sfocia in vere e proprie relazioni manipolatorie.
La graziosa e talentuosa Sophie Thatcher è brava nel creare quel mix di emotivo e “sintetico”, tra il fragile e il combattivo, che ben incarna l’improvvisa consapevolezza di Iris non solo di essere stata utilizzata come capro espiatorio, ma anche di essere stata creata solo per obbedire e soddisfare i desideri altrui. Ottima anche la performance di Jack Quaid nei panni di un uomo cinico, frustrato e violento che odia fondamentalmente le donne, ma è consapevole di non poterne fare a meno, quindi ne “compra” una a sua misura in grado di abitare il suo mondo da misogino manipolatore.
Ottimo esordio quello di Drew Hancock, ben bilanciato e ricco di spunti di riflessione su diritto, dinamiche di genere e sulle relazioni tossiche in cui l’affettività viene sostituita con la possessività e il desiderio di controllo. Naturalmente per gli amanti del genere horror più spiccio non mancano sangue, violenza e una “caccia al robot” che ricorda quella ad alto tasso gore della sposa nello spassoso “Finchè morte non ci separi“.
Curiosità sul film
- Scritto e diretto da Drew Hancock (“My Dead Ex”, “Suburgatory”), “Companion” vede tra i protagonisti, Sophie Thatcher (“Yellowjackets”, “The Boogeyman”), Jack Quaid (“The Boys”, “Spider-Man: Across the Spider-Verse”), Lukas Gage (“Smile 2”, “Dead Boy Detectives”), Megan Suri (“Never Have I Ever”, “It Lives Inside”), Harvey Guillén (“What We Do in the Shadows”, “Blue Beetle”) e Rupert Friend (“High Desert”, “Asteroid City”).
- Il cast tecnico include: il direttore della fotografia Eli Born (“The Boogeyman”, “Hellraiser”); lo scenografo Scott Kuzio (“Dumb Money”, la trilogia di “Fear Street”); i montatori Brett W. Bachman (“The Fall of the House of Usher”, “Pig”) e Josh Ethier (“Don’t Move”, “Orphan: First Kill”) / la costumista Vanessa Porter (“The Toxic Avenger”, “Archive 81”). Il casting è a cura di Nancy Nayor (“Saw X”, “Barbarian”).
- In origine il film ha visto brevemente coinvolto Zach Cregger, il regista dell’horror “Barbarian”, ma poi il team ha finito per impostare il progetto come debutto alla regia di Drew Hancock.
- Sophie Thatcher può piangere da un occhio alla volta a comando, con grande gioia di Drew Hancock.
- Nel film non viene specificato l’anno, tuttavia il telefono di Josh riporta “domenica 25 giugno”. Gli anni in cui questa data cade nel 21° secolo includono il 2028, 2034, 2045, 2056, 2062, 2067, 2072, 2078, 2089 e 2095.
- L’immagine nel telefono di Josh alla fine, quando Iris lascia la villa, ha una linea di pixel spezzata che attraversa la testa di Josh, proprio nella sezione in cui Iris lo uccide.
- Patrick (Lukas Gage) prende il nome da Robert Patrick, che ha interpretato il T-1000 in Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991). Indossa anche un’uniforme da poliziotto e impersona un falso agente di polizia come fa il T-1000.
- Josh si riferisce ripetutamente a Iris usando il soprannome “beep boop”, che sono suoni che ti aspetteresti da un robot di un film retrò.
- Verso l’inizio del film, quando tutti ballano dentro casa, Patrick esegue la danza del robot, il che è appropriato poiché in seguito si scopre che è realmente un robot.
- Il film è prodotto dai filmmakers già autori di “Barbarian”, Raphael Margules, J.D. Lifshitz, Zach Cregger e Roy Lee. I produttori esecutivi sono, Tracy Rosenblum, Andrew Childs, Jamie Buckner, Richard Brener, Josh Mack, Paulina Sussman, Ryan Ridley and Adam Ridley.
Companion – La colonna sonora del film
- Le musiche originali del film sono del compositore Hrishikesh Hirway (“Save the Date”, “Song Exploder – Canzoni al microscopio”, “Everything Sucks!”).
- Il supervisore musicale del film è Rob Lowry (“Do Revenge”, “Miracle Workers”).
- La canzone “Iris” dei Goo Goo Dolls viene suonata durante una scena del film; La madre di Jack Quaid, Meg Ryan, ha recitato in City of Angels – La città degli angeli (1998), film per cui è stata scritta appositamente questa canzone.
- Altri brani inclusi nella colonna sonora: Gimme Some More di Labi Siffre / Who’s Gonna Love You di Dee Way / Please Take a Chance on Me di Hannibal / Holding On di Easy Street / Boy di Book of Love / Colour of Anyhow di Beverly Glenn-Copeland / Oh Gentle Light arrangiata dai Canctus Sacred Music Ensemble / Call my Name scritta da Jessi Clover Belgrave / Lil Boo Thang di Paul Jeffrey Russell / This Guy’s in Love With You di Herb Alpert & The Tijuana Brass / You Showed Me di The Turtles / Emotion (Feat. The Bee Gees) di Samantha Sang.
1. Iris’s Theme – Hrishikesh Hirway & Sophie Thatcher (2:02)
2. Smile, Act Happy (0:43)
3. Flashback (0:43)
4. Sunscreen (2:49)
5. Tied Up (3:49)
6. The Safe (1:20)
7. Plotting (1:14)
8. It Feels Like Pain (0:55)
9. Escape from the Woods (2:54)
10. Stalin’s Birthday (0:38)
11. Reprogramming (1:39)
12. I Believe the Name Was Hendrix (2:09)
13. Alibi (0:55)
14. Empathix (1:48)
15. I’m Everything to You – Hrishikesh Hirway & Sophie Thatcher (2:19)
16. Go to Sleep – Hrishikesh Hirway & Sophie Thatcher (0:45)
17. 100% Intelligence (1:52)
La colonna sonora di “Companion” è disponibile su Amazon.