Home Notizie David Lynch è morto: 10 film e una pioggia di curiosità per ricordare il regista di “Twin Peaks” e “The Elephant Man”

David Lynch è morto: 10 film e una pioggia di curiosità per ricordare il regista di “Twin Peaks” e “The Elephant Man”

Tutto quello che c’è da sapere sul premio Oscar David Lynch, il regista di “Velluto blu”, “Strade perdute” e “Mulholland Drive” morto all’età di 78 anni.

17 Gennaio 2025 10:52

David Lynch regista di classici quali “The Elephant Man” e “Velluto blu” nonché creatore della serie tv di culto “Twin Peaks” è scomparso all’età di 78 anni. Lynch è uno di quei pochi registi a cui il termine “visionario” è sempre calzato a pennello, con la sua naturale inclinazione al grottesco e surreale a cui si aggiunge una flebile, ma ben percettibile nota di inquietudine di chi cerca di sbirciare sotto la piatta superficie della realtà smuovendone l’oscuro contenuto.

La famiglia del regista ha annunciato il lutto sui social media (via Deadline):

È con profondo rammarico che noi, la sua famiglia, annunciamo la scomparsa dell’uomo e dell’artista, David Lynch. Gradiremmo un po’ di privacy in questo momento. C’è un grande buco nel mondo ora che non è più con noi. Ma, come diceva lui, ‘Tieni d’occhio la ciambella e non il buco.’ È una splendida giornata con sole dorato e cielo azzurro per tutto il tragitto.

Lynch una volta ha descritto il cinema come “catturare idee dal tuo attuale bacino di conoscenze ed esperienze”. Ha anche spiegato come ha messo insieme le sue storie attraverso frammenti e idee individuali. Come se “ci fosse un uomo in un’altra stanza con l’intero film insieme ma lì in pezzi di puzzle e lui stesse capovolgendo un pezzo alla volta dentro di me”. Parlando della bellezza del cinema, Lynch ha detto: “Ogni spettatore riceverà qualcosa di diverso. Ecco cosa rende bello il cinema”. Nel 2019 al regista è stato assegnato un Oscar onorario alla carriera.

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In un certo senso mi baso su un’anatra quando lavoro su un film perché se studi un’anatra, vedrai certe cose. Vedrai un becco, e il becco ha una certa consistenza e una certa lunghezza. Poi vedrai una testa, e i tratti sulla testa hanno una certa consistenza e una certa forma e vanno nel collo. La consistenza del becco, ad esempio, è molto liscia e ha dettagli abbastanza precisi e ti ricorda un po’ le zampe. Le zampe sono un po’ più grandi e un po’ più gommose, ma è sufficiente perché il tuo occhio vada avanti e indietro. Ora, essendo il corpo così grande, può essere più morbido e la consistenza non è così dettagliata, è solo una specie di nuvola. E la chiave per l’intera anatra è l’occhio e dove è posizionato l’occhio. E deve essere posizionato nella testa ed essere il più dettagliato, ed è come un piccolo gioiello. E se fosse fisso, appoggiato sul becco, sarebbero due cose troppo impegnate, in lotta, non funzionerebbero così bene. E se fosse in mezzo al corpo, si perderebbe. Ma è così perfettamente posizionato per mostrare un gioiello proprio in mezzo alla testa in quel modo, accanto a questa curva a S con il becco che si trova di fronte, ma con una distanza sufficiente in modo che l’occhio sia molto molto molto ben isolato e posizionato. Quindi quando lavori a un film, molte volte puoi ottenere il becco e le gambe e il corpo e tutto, ma questo occhio dell’anatra è una certa scena, questo gioiello, che se è lì, è assolutamente bello. È semplicemente fantastico.” “Il film esiste perché possiamo lasciarci andare e avere esperienze che sarebbero piuttosto pericolose o strane per noi nella vita reale. Possiamo entrare in una stanza e camminare in un sogno. Se non volessimo turbare nessuno, faremmo film sul cucito, ma anche quello potrebbe essere pericoloso. Ma penso che alla fine, in un film, sia come sono l’equilibrio e i sentimenti. Ma penso che ci debbano essere quei contrasti e cose forti all’interno di un film per un esperienza totalizzante. – David Lynch

David Lynch – Note biografiche

David Lynch nasce a Missoula, Montana, il 20 gennaio 1946, da Donald Lynch, uno scienziato ricercatore per il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, e da sua moglie Sunny, un’insegnante di lingua inglese. Due mesi dopo la sua nascita, la famiglia Lynch si trasferisce prima in Idaho, poi a Washington, poi torna in Idaho e infine si stabilisce in Virginia dove Lynch trascorse gli anni del liceo.

Erano belle vecchie case, strade alberate, il lattaio, la costruzione di fortezze, un sacco di amici. Era un mondo da sogno, quegli aerei ronzanti, cieli azzurri, staccionate, erba verde, ciliegi, l’America centrale come avrebbe dovuto essere. Ma poi su questo ciliegio usciva questa resina, in parte nera, in parte gialla, e c’erano milioni di formiche rosse che correvano dappertutto sulla resina appiccicosa, dappertutto sull’albero. Quindi vedi, c’è questo mondo meraviglioso e ti basta guardare un po’ più da vicino, e sono tutte formiche rosse

Nel 1964, Lynch si diploma al liceo di Alexandria, frequenta la Museum School di Boston e alla fine del suo primo anno, parte per l’Europa, viaggio da cui torna negli Stati Uniti dopo 15 giorni (“Mi mancava l’America. Sapevo di essere americano e volevo essere lì.”). Dopo essere rientrato negli Stati Uniti, Lynch si reca ad Alexandria in Virginia dove trova una serie di lavori di breve durata, che portano un Lynch 20enne a iscriversi alla Pennsylvania Academy of Fine Arts, è il gennaio 1966.

Uno dei migliori periodi della mia vita, e anche uno dei peggiori. La zona aveva un’atmosfera grandiosa, un’atmosfera incredibile. Era una parte industriale della città, con i personaggi più strani, le notti più buie. Fabbriche, fumo, ferrovie, ristoranti, veri operai, si potevano leggere storie strane sui loro volti..allora vivevo solo di notte.

Lynch rimane a Philadelphia dal 1966 al 1970. Nel 1967 sposa la sua ragazza Peggy e nel 1968 nasce la loro figlia Jennifer.

Pensavo che non sarei mai uscito da lì, mai. Pensavo che fosse finita lì. C’era una paura tremenda a Philadelphia, una paura con cui non mi sono reso conto di vivere finché non mi sono trasferito in California e la paura è passata”. Questa, dice Lynch, fu la genesi di “Eraserhead”.

Primi passi nel cinema…

Fu a Philadelphia che Lynch iniziò a fare film, dopo aver lasciato l’Accademia, (“perché non stavo imparando niente e potevo dipingere da solo a casa.”) . Proseguì realizzando un film di quattro minuti che combinava animazione e, per la prima volta per lui, immagini live action. Si chiamava “The Alphabet” e lo presentò all’American Film Institute, sperando di vincere una borsa di studio. Di li a breve sarà George Stevens, Jr., capo dell’AFI, ad offrire a Lynch una borsa di studio di 5.000 $ per realizzare il suo primo film.

Dipinsi di nero l’intero terzo piano della mia casa e realizzai un film molto astratto intitolato ‘The Grandmother’ su un ragazzino disturbato che pianta un seme che cresce e diventa la sua nonna e si riempie di amore per lui.

Con “The Grandmother“, nel 1970, Lynch viene ammmesso nel Center for Advanced Film Studies dell’AFI. Per l’anno successivo all’AFI, lavors ad una sceneggiatura di quarantacinque pagine per un film intitolato “Gardenback“.Il film, concepito come un film horror a basso budget per la Fox, riguardava un insetto simile a un serpente che attraversava una coppia quando un ragazzo guardava una ragazza. L’insetto poi cresceva nella soffitta del ragazzo, rispecchiando la sua mente.Non fu mai realizzato perché Lynch fu costretto ad annacquare la sceneggiatura.Tuttavia, fu il catalizzatore per la creazione di “Eraserhead“, a cui si dedicò per i successivi cinque anni.

Lynch e Peggy si separarono circa un anno dopo l’inizio delle riprese di “Eraserhead”. Lavorando intensamente con il suo nucleo di quattro troupe principalmente di notte e sostenendosi con un giro di giornali del Wall Street Journal durante le ore diurne, Lynch esaurisce i soldi con cui l’AFI lo aveva finanziato nel giugno del 1973, dopo un anno di lavoro. Per l’anno successivo, Lynch aggiunse una serie di lavori saltuari al suo giro di giornali e si dedica a raccogliere i soldi necessari. Il film viene completato due anni dopo.

The Elephant Man, Dune & Velluto blu

Successivamente Lynch si interessa ad un progetto sviluppato dal produttore-attore Mel Brooks, “The Elephant Man“. Lynch incontra Jonathan Sanger, il produttore del film, e inizia a lavorare con i due sceneggiatori che avevano sviluppato la prima bozza. Ma Brooks era meno sicuro di affidare il film a Lynch per la regia.

Brooks prima di prendere una decisione decide che doveva vedere ‘Eraserhead’. Ho pensato, ‘Ecco, lo vedrà e lo odierà.'” Invece, Lynch ride, “Mel è letteralmente uscito di corsa, mi ha gettato le braccia al collo e ha detto, ‘Sei un pazzo. Ti amo. Sei dentro!'”

Lynch per il film riceve due nomination all’Oscar nel 1980 come miglior regista e miglior sceneggiatura non originale. Dopo il successo di “The Elephant Man”, Lynch trascorre altri due anni durante i quali ha scritto la sceneggiatura originale di “Velluto blu” mentre cerca di far decollare “Ronnie Rocket“. Quest’ultimo progetto è la storia un detective che cerca di entrare in una misteriosa seconda dimensione, grazie alla sua capacità di stare su una sola gamba, ma viene ostacolato da uno strano paesaggio di ambienti bizzarri e da un treno minaccioso e inseguito da alcuni “Uomini Ciambella”, che utilizzano l’elettricità come un’arma. A quel punto arriva una telefonata da Dino De Laurentiis che gli offre “Dune”.

“Non avevo mai sentito parlare di ‘Dune'”, ha detto Lynch, “ma ho letto il libro, l’ho adorato e ho iniziato la sceneggiatura”.

Nel 1985 Lynch gira “Velluto blu”, un thriller misterioso e sensuale che svela strane vicende in una piccola città della Carolina del Nord, con un cast di talenti che include Isabella Rossellini, Kyle MacLachlan, Laura Dern e Dennis Hopper che interpretano i ruoli principali in una sceneggiatura originale scritta da Lynch.  Il film viene candidato all’Oscar come miglior film e miglior regista ed è spesso salutato dai critici come uno dei dieci migliori film del decennio.

Twin Peaks & Cuore selvaggio

Dopo il successo di “Velluto blu”, a Lynch viene offerta la possibilità di dirigere il film “Goddess“, scritto dal produttore e autore televisivo Mark Frost. il film che raccontava gli ultimi giorni di vita di Marilyn Monroe., non viene realizzato a causa di problemi di finanziamento, ma l’amicizia creativa tra Lynch e Frost non sarebbe rimasta inattiva a lungo. Il team appena formato di Lynch e Frost scrive la sceneggiatura di “One Saliva Bubble“, un racconto della piccola città di Newtonville, KS, dove un progetto governativo segreto impazzisce. Il risultato è uno scambio di identità di diversi cittadini. Anche questa sceneggiatura non viene prodotta, ma ne segue un terzo progetto che ruota attorno ad un cadavere che si riversa sulla riva di un lago, inizialmente chiamato “Northwest Passage” quel progetto diventerà la serie tv di culto Twin Peaks. Lynche e Frost presentano la serie alla ABC, che accetta di finanziare il pilot e alla fine commissiona una prima stagione composta da sette episodi.

Mentre Lynch stava lavorando ai primi episodi di “Twin Peaks”, il suo amico Monty Montgomery gli chide di produrre un adattamento del romanzo Cuore selvaggio di Barry Gifford. Dopo aver letto il libro, Lynch se ne innamora e decide di girare egli stesso questo strambo mix di road-movie, storia d’amore, dramma psicologico e commedia intrisa di violenza. La trama segue due amanti in un viaggio “on the road”  interpretati da Nicolas Cage e Laura Dern. Lynch altera gran parte del romanzo originale, cambiando il finale e incorporando numerosi riferimenti al “Mago di Oz”. Nonostante una risposta tiepida da parte della critica e degli spettatori americani, “Cuore selvaggio” vince la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1990.

Dopo “Cuore selvaggio”, Lynch torna al mondo del cancellato “Twin Peaks” per creare un film che era principalmente un prequel ma anche in parte un sequel. Il risultato, Twin Peaks: Fuoco cammina con me (1992), ruotava principalmente attorno agli ultimi giorni della vita di Laura Palmer, ed era molto più “cupo” nel tono rispetto alla serie TV, con gran parte dell’umorismo rimosso e con argomenti come l’incesto e l’omicidio centrali nella storia. Il film fu un fallimento commerciale negli Stati Uniti al momento della sua uscita, ma da allora ha subito una rivalutazione critica.

Strade Perdute & Una storia vera

Accantonato il piccolo schermo, Lynch torna al cinema nel 1997 con il noir Strade perdute, scritto con Barry Gifford e interpretato da Bill Pullman e Patricia Arquette. Il film segue un musicista (Pullman) che inizia a ricevere misteriose videocassette VHS di lui e della moglie (Arquette) nella loro casa. Viene improvvisamente condannato per omicidio, dopodiché scompare inspiegabilmente e viene sostituito da un giovane meccanico (Getty) che conduce una vita diversa. La struttura narrativa surreale del film è stata paragonata ad un Nastro di Möbius, mentre Lynch l’ha descritta come una “fuga psicogena” piuttosto che una storia convenzionalmente logica. Il film divide la critica e si rivela anche un flop commerciale.

Lynch inizia quindi a lavorare a un film tratto da una sceneggiatura di Mary Sweeney e John E. Roach, Una storia vera aka The Straight Story, basato su eventi reali: Alvin Straight (Richard Farnsworth), un uomo anziano di Laurens, Iowa,  intraprende un viaggio di oltre 480 km per andare a trovare il fratello malato (Harry Dean Stanton) a Mount Zion, Wisconsin, a bordo di un tosaerba. Lynch descrive Straight “come James Dean, tranne che è vecchio”.  Il film è stato l’unico titolo di Lynch distribuito dalla Walt Disney Pictures negli Stati Uniti, dopo che il presidente dello studio Peter Schneider ha visionato il film prima della sua anteprima al Festival di Cannes e ha rapidamente fatto in modo che la Disney acquisisse i diritti di distribuzione. Schneider ha detto che è “un bellissimo film sui valori, il perdono e la guarigione e celebra l’America. Non appena l’ho visto, ho capito che era un film della Walt Disney”.

Mulholland Drive & Inland Empire

Lynch ci riprova con la TV e si rivolge di nuovo alla ABC con delle idee per un dramma televisivo. La rete diede a Lynch il via libera per girare un episodio pilota di due ore per la serie Mulholland Drive, ma le controversie sui contenuti e sulla durata portarono all’archiviazione del progetto a tempo indeterminato. Ma con 7 milioni di dollari arrivati dalla società di produzione francese StudioCanal, Lynch completa l’episodio pilota e lo trasforma in un film per il cinema. La trama è un racconto surrealista narrativo non lineare sul lato oscuro di Hollywood con protagonisti Naomi Watts, Laura Harring e Justin Theroux. Dopo una discreta performance d’incassi a livello globale e un successo di critica, Lynch vince il premio come miglior regista al Festival di Cannes del 2001 (condiviso con Joel Coen per “L’uomo che non c’era”) e guadagna la sua terza nomination all’Oscar come miglior regista.

Nel 2005 annuncia al Festival di Cannes di aver girato un lungometraggio in video digitale intitolato Inland Empire – L’impero della mente per oltre un anno. Presentato per la prima volta al Festival di Venezia il 6 settembre 2006, Inland Empire è l’ultimo lungometraggio diretto da Lynch prima della sua morte e si distingue per essere l’unico della sua carriera ad essere stato girato interamente in digitale. A seguito dell’esperienza con il digitale, Lynch annuncerà di essere rimasto così colpito dal formato di ripresa che da quel momento avrebbe rinunciato a dirigere progetti su pellicola. Con le sue tre ore di durata, il più lungo dei film di Lynch, “Inland Empire” come i precedenti “Mulholland Drive” e “Strade perdute”, non segue una struttura narrativa tradizionale. Il film vede come protagonisti Laura Dern, Harry Dean Stanton e Justin Theroux, con un cameo di Naomi Watts e Laura Harring come voci di Suzie e Jane Rabbit, e un’apparizione di Jeremy Irons. Lynch aveva definito Inland Empire “un mistero su una donna in difficoltà”.

Nel 2009 Lynch, interessato a lavorare con Werner Herzog, collabora al film My Son, My Son, What Have Ye Done? Con una narrazione non standard, il film è basato sulla storia vera di un attore che ha commesso un matricidio mentre recitava in una produzione dell’Orestea. Il film vede  protagonista Grace Zabriskie, assidua collaboratrice di Lynch, meglio nota al grande pubblico come la madre di Laura Palmer nella serie tv “Twin Peaks”.

Il 17 luglio 2020 lo store di merchandising del regista lancia un set di mascherine con illustrazioni di Lynch per la pandemia di COVID-19. Nel febbraio 2022 viene annunciato che Lynch era stato scelto per il film di Steven Spielberg The Fabelmans nei panni del regista John Ford, il cui incontro con Spielberg è narrato negli ultimi momenti del film, con Sammy Fabelman (interpretato da Gabriel LaBelle) nei panni di uno Spielberg ragazzino.

Nell’agosto 2024, Lynch rende pubblico la sua diagnosi di enfisema, che ha attribuito ai suoi anni da fumatore, annunciando che non poteva più dirigere di persona. In questo periodo rivela che un progetto per Netflix, con titoli provvisori Wisteria e Unrecorded Night, era saltato ma che gli sarebbe piaciuto vedere realizzati i suoi progetti non prodotti Antelope Don’t Run No More e Snootworld. Lynch ha confermato di stare lavorando a progetti esistenti quanto possibile, e in seguito dichiara di essere in buona salute e di non avere intenzione di andare in pensione. Il 16 gennaio 2025, la pagina Facebook ufficiale di Lynch condivide la triste notizia della morte di Lynch, cinque giorni prima del suo 79° compleanno.

Curiosità

  • È stato fidanzato con l’attrice italiana Isabella Rossellini dal 1986 al 1990.
  • Le uscite in DVD dei suoi film approvate personalmente non hanno interruzioni di capitolo. Questo perché lui crede che i film siano fatti per essere visti dall’inizio alla fine.
  • Ha scritto il personaggio di Gordon Cole (da I segreti di Twin Peaks (1990)) pensando a se stesso.
  • Dopo che George Lucas vide Eraserhead – La mente che cancella (1977), offrì a Lynch la possibilità di dirigere Il ritorno dello Jedi (1983) ma Lynch lo rifiutò. Lynch pensava che il film sarebbe stato più la visione di Lucas che la sua.
  • Lynch rimase così colpito dall’interpretazione di Sheryl Lee nei panni della defunta Laura Palmer nell’episodio pilota di I segreti di Twin Peaks (1990) che scrisse il ruolo di Maddy Ferguson per lei, per riportarla nella serie.
  • Ha fatto da usciere all’insediamento presidenziale di John F. Kennedy (20 gennaio 1961).
  • Mentre era al college, condivideva la stanza con Peter Wolf, ex cantante solista della J. Geils Band. Tuttavia, Lynch lo cacciò perché pensava che Wolf fosse “troppo strano”.
  • Essendo un avido bevitore di caffè, ha una sua linea di miscele biologiche speciali.
  • I suoi antenati sono finlandesi, tedeschi e irlandesi. I suoi antenati irlandesi possono essere fatti risalire a Galway e addirittura discendenti da Rollo, un re vichingo.
  • Alcuni dei suoi film preferiti di tutti i tempi sono: (1963), La strada (1954), Viale del tramonto (1950), L’appartamento (1960), Lolita (1962), Persona (1966), L’ora del lupo (1968), Le vacanze del signor Hulot (1953), Mio zio (1958), La finestra sul cortile (1954), La donna che visse due volte (1958), La ballata di Stroszek (1977) e Il mago di Oz (1939).
  • Nel 2018, l’Oxford English Dictionary ha aggiunto il termine “Lynchian” alla sua collezione e lo ha definito come “caratteristico, reminiscente o imitativo delle opere di David Lynch”, aggiungendo: “Lynch è noto per aver accostato elementi surreali o sinistri ad ambienti banali e quotidiani e per aver utilizzato immagini visive avvincenti per enfatizzare una qualità onirica di mistero o minaccia”.
  • Ha disegnato e scritto il fumetto “The Angriest Dog in the World” che è stato pubblicato sul quotidiano Los Angeles Reader per tutti gli anni ’80.
  • È anche un artista che lavora con la pittura e con elementi dinamici come formiche vive e carne in putrefazione. Progetta e costruisce spesso anche i mobili nei suoi film. Questi possono essere visti nel documentario su di lui, Pretty as a Picture: The Art of David Lynch (1997).
  • Ha detto di essere un ammiratore di Ronald Reagan e di aver sostenuto il Natural Law Party alle elezioni presidenziali del 2000. Sia alle elezioni presidenziali del 2008 che a quelle del 2012 ha sostenuto Barack Obama.
  • Ha citato Werner Herzog, Federico Fellini, Ingmar Bergman, Stanley Kubrick e Roman Polanski come alcune delle sue influenze.
  • Pratica la Meditazione Trascendentale per almeno 20 minuti al giorno dal 1973. Era alla guida di una sua organizzazione mondiale, la David Lynch Foundation for Consciousness-Based Education and World Peace, che è al centro di una campagna per raccogliere 7 miliardi di dollari per promuovere i suoi obiettivi.
  • Uno dei suoi film preferiti è Il mago di Oz (1939) e ha molti riferimenti al classico nei suoi film, i più evidenti sono in Cuore selvaggio (1990). Ha anche citato La donna che visse due volte (1958) e Glen or Glenda (1953) di Ed Wood come altri suoi preferiti.
  • Ha diretto 3 attori in interpretazioni nominate all’Oscar: John Hurt, Diane Ladd e Richard Farnsworth.
  • Alla fine degli anni ’80, ha diretto 4 spot televisivi per il profumo Obsession di Calvin Klein basati su estratti dai romanzi di F. Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, D.H. Lawrence e Gustave Flaubert e con Benicio Del Toro, Heather Graham, Lara Flynn Boyle, James Marshall, Rodney Harvey e Ian Buchanan.
  • Sebbene avesse pianificato di studiare con il pittore Oskar Kokoschka in Austria per tre anni, tornò negli Stati Uniti dopo soli 15 giorni.
  • Nel 2002, Lynch pagò 1 milione di dollari per trascorrere un mese a studiare Meditazione Trascendentale insieme ad altri benestanti seguaci in un complesso nei Paesi Bassi con il fondatore del movimento, Maharishi Mahesh Yogi. Il Maharishi viveva nella casa, ma comunicava con il gruppo solo tramite teleconferenza.
  • Gli fu proposto di dirigere Manhunter – Frammenti di un omicidio (1986).
    Il produttore Dino De Laurentiis gli offrì la possibilità di dirigere ” Bare intagliate a mano / Hand-Carved Coffins” basato su un’opera di Truman Capote, ma Lynch rifiutò; ad oggi il progetto non è stato prodotto.
  • Al Montreal Film Festival del 1986, dove debuttò “Velluto blu”, Lynch incontrò Giulietta Masina, moglie e musa ispiratrice di Federico Fellini, uno dei suoi registi preferiti.

La filmografia di David Lynch

Film, curiosità e tutto quello che c'è da sapere sul premio Oscar David Lynch, il regista di "Velluto blu", "Dune", "Strade perdute" e "Mulholland Drive" morto all'età di 78 anni.

Eraserhead – La mente che cancella (1977)

  • Lynch è famoso (o famigerato) per non aver detto mai nulla sul film. Lasciando che siano gli spettatori a decidere il significato del film.
  • Il film è stato selezionato per il National Film Registry dalla Libreria del Congresso come significativo “culturalmente, storicamente o esteticamente”.

The Elephant Man (1980)

  • In un’intervista del 2008 con The Guardian sulla realizzazione di questo film, Mel Brooks ha ricordato che David Lynch non era preparato al freddo pungente dell’inverno londinese e non aveva un cappotto adatto (che Brooks gli ha comprato), e che non riusciva ad adattarsi a non mangiare hamburger di Bob’s Big Boy ogni giorno: “È molto ossessivo-compulsivo in quel senso, ma, sai, ha trovato un locale di hamburger a Londra e ci mangiava tutti i giorni”. Sul casting di Anne Bancroft, Brooks ha detto: “Aveva già vinto l’Oscar per Anna dei miracoli (1962) ed era la moglie del produttore, quindi, no, non ha dovuto fare il provino. Sei pazzo?”
  • Oltre ad aver scritto e diretto il film, David Lynch si è occupato anche della direzione musicale e del sound design.

Dune (1984)

  • Lynch rinnegato “Dune”, considerandolo l’unico vero fallimento della sua carriera. A tutt’oggi, si rifiuta di parlare della produzione nei dettagli e ha rifiutato numerose offerte di lavoro su un DVD in edizione speciale. Lynch sostiene che rivedere il film sarebbe un’esperienza troppo dolorosa da sopportare. Per questo ha insistito affinché il suo nome venisse cancellato dall’Extended Cut di 190 minuti che era stato preparato appositamente per la televisione. Quella versione attribuisce allo pseudonimo “Judas Booth” il merito di essere scrittore/regista. Eppure nel 2009, il 25° anniversario del film, Lynch (su richiesta di un fan) firmò con il nome di Booth su un tascabile d’epoca “Making of Dune (1984) presso la famosa Book Soup di West Hollywood.

Velluto blu (1986)

  • Dopo il disastro finanziario che fu “Dune”, Lynch e Dino De Laurentiis erano quasi pronti a separarsi, ma Lynch mostrò a Dino la sceneggiatura di “Velluto blu”, a cui stava lavorando da un po’ di tempo, e i due talenti uniti per realizzare il seminale classico del 1986.
  • Fu presentato a Isabella Rossellini in un ristorante da un amico comune quando era impegnato nel casting di “Velluto blu”. Colpito dalla sua serena bellezza europea, le disse: “Potresti essere la figlia di Ingrid Bergman”. “Sei un idiota”, mi disse il mio amico, “è la figlia di Ingrid Bergman!”

Cuore selvaggio (1990)

  • La scena dell’incidente d’auto è nata dalla sua impressione dell’attrice Sherilyn Fenn come bambola di porcellana e dall’idea di vedere una bambola di porcellana rompersi. Le disse: “Ho immaginato questa bambola di porcellana rotta, tutta insanguinata, che delirava e delirava, ed eri tu”.
  • Durante le riprese, Laura Dern svenne quando David Lynch le chiese di fumare quattro sigarette contemporaneamente in un’unica profonda inalazione. Quando si riprese, vide un Lynch preoccupato in piedi sopra di lei che le chiedeva: “Tidbit! Stai bene?”

Fuoco cammina con me (1992)

  • Secondo lo scrittore Robert Engels, lui e il regista David Lynch avevano originariamente concepito questo film come il primo di una serie di film che esploravano la mitologia della Loggia Nera. A tal fine, i due inserirono quattro personaggi come “out” con cui continuare la storia: l’agente Dale Cooper (Kyle MacLachlan), l’agente Phillip Jeffries (David Bowie), il maggiore Garland Briggs (Don S. Davis) e l’agente Chester Desmond (Chris Isaak). Tuttavia, il fallimento di critica e al botteghino di questo film spinse Lynch ad abbandonare qualsiasi piano per un sequel.
  • Col senno di poi, David Lynch ha detto: “Mi dispiace che “Fuoco cammina con me” non abbia fatto affari e che molte persone lo detestino. Ma mi piace molto il film. Aveva un sacco di bagaglio con sé. È il più libero e sperimentale possibile entro i dettami che doveva seguire”.

Strade perdute (1997)

  • Secondo David Lynch, la prima scena del film è basata su un incidente accaduto nella sua vita. Afferma che il suo citofono ha ronzato una mattina presto e quando ha risposto, una voce dall’altra parte che non ha riconosciuto ha detto: “Dick Laurant è morto”. Tuttavia, quando è arrivato davanti alla casa per guardare fuori dalla finestra, non c’era nessuno fuori.
  • Nel 2002, il regista David Lynch disse di aver capito solo di recente cosa aveva ispirato inconsciamente il film. Era il processo a O.J. Simpson. Lynch disse che il processo aveva avuto una grande influenza sulla sua mente durante la fase di scrittura di questa sceneggiatura, che parla di un uomo accusato di aver ucciso la moglie. Curiosamente, Lynch scelse Robert Blake per interpretare l’Uomo Misterioso, che è un personaggio importante nel film. Diversi anni dopo, Blake fu processato per aver ucciso la moglie.

Una storia vera – The Straight Story (1999)

  • Richard Farnsworth era malato terminale di cancro alle ossa durante le riprese del film, che gli aveva causato la paralisi delle gambe, come mostrato nel film. In realtà accettò il ruolo per ammirazione verso Alvin Straight e stupì i suoi colleghi con la sua tenacia durante la produzione. A causa del dolore della sua malattia, Farnsworth si suicidò l’anno seguente, all’età di 80 anni.
  • Quando gli è stato chiesto perché aveva deciso di dirigere un film come questo, che sembrerebbe molto diverso dal resto dei suoi progetti, David Lynch ha detto che quando ha letto la sceneggiatura per la prima volta, ha provato un’emozione così forte che ha deciso di essere lui il responsabile per provare a portare quell’emozione sullo schermo.

Mulholland Drive (2001)

  • Il set di bobine distribuito ai cinema includeva una nota fotocopiata e scritta al computer dal regista David Lynch in persona, che dava istruzioni speciali ai proiezionisti di tutto il mondo. In particolare, non voleva che il film fosse centrato verticalmente sullo schermo, ma piuttosto “consentire più overhead” come dice il termine nel gergo dei proiezionisti, ovvero lasciare che la parte superiore del fotogramma fosse più visibile di quella inferiore. Questo perché il film era stato originariamente realizzato per la TV, con un aspect ratio di 1,78:1 (o 16:9) in mente: senza la correzione manuale dei proiezionisti, l’aspect ratio della distribuzione cinematografica (1,85:1) avrebbe comportato il taglio delle teste nella parte superiore dello schermo d’argento. Lynch chiese anche di aumentare il volume dell’impianto audio del cinema di tre decibel durante la proiezione del film. La nota terminava con le parole “Il tuo amico, David Lynch”.

Inland Empire – L’impero della mente (2006)

  • Laura Dern ha detto che la genesi dell’intero progetto è stata una telefonata di David Lynch che le diceva: “Vuoi venire a sperimentare?”
  • Durante una conversazione tra David Lynch e Laura Dern, Dern ha detto che suo marito era dell’Inland Empire (un’area a est della contea di Los Angeles, che include Riverside e la contea di San Bernadino). Lynch confessa di aver smesso di ascoltare quello che stava dicendo perché amava il suono delle parole “Inland Empire”, e alla fine ha deciso di usare queste parole come titolo del suo film perché “Mi piace la parola inland. E mi piace la parola empire”.

Fonte: Lynchnet / IMDb / Wikipedia