Home Festival di Venezia Gli orsi non esistono – No Bears: trailer italiano del film di Jafar Panahi in Concorso a Venezia 79

Gli orsi non esistono – No Bears: trailer italiano del film di Jafar Panahi in Concorso a Venezia 79

Tutto quello che c’è da sapere su “Gli orsi non esistono”, il nuovo film del regista Jafar Panahi in Concorso a Venezia 79 e al cinema da 6 ottobre 2022.

pubblicato 9 Settembre 2022 aggiornato 13 Settembre 2022 08:56

Dopo la tappa in Concorso nella Selezione Ufficiale di Venezia 79, dal 6 ottobre 2022 nei cinema con Academy Two Gli orsi non esistono (No Bears), il nuovo film del regista iraniano Jafar Panahi. Dopo la tappa al Lido “Gli orsi non esistono” sarà proiettato anche al Toronto Film Festival e al New York Film Festival. Purtroppo Panahi non potrà partecipare alle proiezioni del suo “Gli orsi non esistono” poiché recentemente arrestato in Iran, dopo essersi recato a controllare le condizioni di due suoi colleghi registi reclusi per aver protestato contro il governo.

Trama e cast

La trama ufficiale: “Gli orsi non esistono” ritrae due storie d’amore parallele. In entrambe, gli innamorati sono tormentati da ostacoli nascosti e ineluttabili: la forza della superstizione e le dinamiche del potere.

“Gli orsi non esistono” è interpretato dallo stesso regista Jafar Panahi affiancato da Mina Kavani (Red Rose), Bülent Keser (Be Nishtiman)e, Naser Hashemi (Chocolate), Bakhtiyar Panjeei (Namo), Mina Khosrovani (Agha Yousef), Vahid Mobasheri, Sinan Yusufoglu, Reza Heydari, Narjes Delaram, Javad Siyahi, Yousef Soleymani, Amir Davari, Darya Alei, Rahim Abbasi, Sinan Yusufoglu, Ehsan Ahmad, Iman Bazyar.

Gli orsi non esistono – trailer e video

Trailer italiano ufficiale pubblicato il 12 settembre 2022

Jafar Panahi – Note biografiche

Jafar Panahi nasce nel 1960 a Mianeh in Iran. Dopo aver completato gli studi all’Università del cinema e della televisione di Teheran, realizza numerosi cortometraggi, documentari e tv-movie, prima di diventare aiuto regista di Abbas Kiarostami sul set del film Sotto gli ulivi (1994). Nel 1995, realizza il suo primo lungometraggio cinematografico, Il Palloncino Bianco, di cui firma anche la sceneggiatura insieme ad Abbas Kiarostami. Il film viene selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes dove conquista la Caméra d’Or. Il suo secondo film è Lo Specchio, presentato in concorso al Festival di Locarno nel 1997 e vincitore del Pardo d’Oro. Tre anni dopo, entusiasma gli animi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con Il Cerchio che ottiene il Leone d’Oro e il Premio Fipresci. Il film mette in discussione in modo diretto la condizione della donna in Iran attraverso una galleria di ritratti che turba gli spettatori di tutto il mondo. Tuttavia, viene bandito nelle sale cinematografiche iraniane. Jafar Panahi torna a Cannes nel 2003 con Oro Rosso che gli vale gli onori della selezione ufficiale. Dramma ai confini del genere poliziesco, viene presentato nella sezione Un Certain Regard dove vince il Premio della Giuria. Scelto in un primo momento per rappresentare l’Iran agli Oscar nella categoria Miglior film in lingua straniera, “Oro rosso” finisce col subire l’interdizione delle autorità iraniane che in tal modo ne impediscono la diffusione nelle sale cinematografiche del paese d’origine. Jafar Panahi decide di affrontare nuovamente il tema della condizione femminile nel suo paese con Offside. Presentato in anteprima alla Berlinale 2006 dove conquista l’Orso d’Argento per la Miglior regia, il film racconta la storia di alcune giovani iraniane che sfidano i divieti per assistere clandestinamente a una partita di calcio. Anche questo suo lungometraggio non ottiene l’autorizzazione per la distribuzione nei cinema iraniani. Nel luglio 2009, Jafar Panahi viene arrestato una prima volta dopo aver assistito a una cerimonia in memoria di una giovane manifestante uccisa nel corso delle dimostrazioni che sono seguite alla controversa rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad. Qualche mese più tardi si vede rifiutare il visto per recarsi alla Berlinale e il 1° marzo 2010 viene arrestato una seconda volta e sconta 86 giorni di detenzione nella prigione di Evin, prima di essere rilasciato dietro cauzione il 25 maggio. Invitato in giuria al Festival di Cannes, la sua poltrona resta simbolicamente vuota nel corso di tutta la durata della kermesse. Riceve il sostegno di numerosi artisti e cineasti di tutto il mondo. Nel 2010, viene condannato per una durata di tempo illimitata a non realizzare più film, a non scrivere più sceneggiature, a non rilasciare più interviste e a non uscire più dal suo paese, pena 20 anni di carcere per ogni interdizione violata, ovvero una potenziale sanzione complessiva di 80 anni di detenzione. La condanna viene confermata in appello nell’autunno 2011. Malgrado i divieti, con ‘aiuto di Mojtaba Mirtahmasb firma la regia a quattro mani di This Is Not A Film – In Film Nist. Il film è girato nel suo stesso appartamento e descrive la sua vita quotidiana di artista e uomo a cui viene impedito di lavorare. “This Is Not A Film – In Film Nist” viene presentato fuori concorso al Festival di Cannes nel maggio 2011. Nel 2012, a Jafar Panahi viene conferito il premio Sakharov del Parlamento Europeo. Sarà sua figlia a ritirarlo per lui nel corso di una cerimonia alla quale l’autore non ha potuto assistere. Sulla scia dell’evento, realizza clandestinamente insieme a Kambuzia Partovi un nuovo film intitolato Closed Curtain che gli varrà l’Orso d’Argento per la Sceneggiatura alla Berlinale 2013. Nel febbraio 2015, Jafar Panahi svela al pubblico della Berlinale Taxi Teheran. È il primo film che gira da solo e in esterno dal 2010. Plebiscitato dalla critica di tutto il mondo, “Taxi Teheran” viene omaggiato anche dalla giuria presieduta dal cineasta americano Darren Aronofsky che gli tributa l’Orso d’Oro, oltre al Premio Fipresci conferito dall’omonima giuria. Il film viene venduto in oltre 30 paesi. In Francia, “Taxi Teheran” esce due mesi più tardi e nel giro di poche settimane diventa un vero e proprio caso cinematografico, attirando nelle sale più di 600.000 spettatori, il secondo maggior successo del cinema iraniano in Francia dopo Una Separazione di Asghar Farhadi. Nel 2017, Jafar Panahi inizia le riprese del suo nuovo film che lo porta da Teheran al nord-ovest dell’Iran. Tre Volti viene selezionato in concorso al Festival di Cannes nel maggio 2018 e vince il premio per la Migliore Sceneggiatura.

Panahi è stato arrestato l’11 luglio 2022 presso l’ufficio del pubblico ministero, dove ha fatto visita insieme ad avvocati e colleghi per chiedere informazioni sul benessere e sul luogo in cui si trovavano i colleghi registi iraniani Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad, che erano stati detenuti tre giorni prima. Panahi e Rasoulof erano stati precedentemente arrestati nel 2010 per “propaganda contro il sistema”, criticando il governo nei loro film e durante le proteste. Panahi è stato condannato a sei anni di reclusione, di cui aveva già scontato due mesi in libertà condizionale.

Il Festival di Cannes ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato di “condannare fermamente questi arresti e l’ondata di repressione palesemente in corso in Iran contro i suoi artisti. Il festival chiede l’immediato rilascio di Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi”.

Voglio che ti metti nei miei panni di regista che non può fare altro che fare film e non vuole fare nient’altro. Quanto tempo mi resta? Ho vent’anni da vivere? Non posso rimanere inattivo. So che questo è ciò che vogliono. Mi hanno fatto uscire da una piccola prigione e mi hanno rilasciato in una molto più grande. Quando ero in una piccola prigione sapevo che non potevo farci niente. Ogni movimento veniva osservato…Ora che sono diciamo “libero”, ma in realtà in una prigione più grande, devo fare qualcosa e non posso restare inattivo e lasciare che la mia vita sia sprecata. – Jafar Panahi

Premi e candidature

Festival di Cannes

1995 – Caméra d’Or per Il palloncino bianco
2003 – Premio della giuria Un certain regard per Oro rosso
2011 – Carrosse d’Or per This Is Not a Film
2018 – Prix du scénario per Tre volti ex aequo con Lazzaro felice di Alice Rohrwacher

Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
2000 – Premio FIPRESCI per Il cerchio
2000 – Leone d’oro per Il cerchio

Festival Internazionale del Cinema di Berlino
2006 – Orso d’argento – Gran Premio della giuria per Offside ex aequo con A Soap di Pernille Fischer Christensen
2013 – Orso d’argento per la migliore sceneggiatura per Closed Curtain
2015 – Orso d’oro per Taxi Teheran

Locarno Film Festival
1997 – Pardo d’oro per Lo specchio

Premio César
2016 – Nomination al Premio César per il miglior film straniero per Taxi Teheran

Festival di Venezia