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I Tre Marmittoni: la recensione dei film dei fratelli Farrelly

La recensione di Cineblog de I Tre Marmittoni, ritorno dei personaggi nati oltre 80 anni fa diretto dai fratelli Farrelly, con Chris Diamantopoulos, Sean Hayes e Will Sasso.

pubblicato 1 Luglio 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 00:17

Quando ho letto del ritorno al cinema de I Tre Marmittoni, quasi non credevo ai miei occhi. Tale era del resto l’importanza di questo trio all’interno della storia della commedia made in USA, che anche il sapere che il progetto fosse affidato a mani come quelle dei fratelli Farrelly con un cast inizialmente dato per composto da stelle del calibro di Jim Carrey, Sean Penn e Benicio Del Toro, non era abbastanza per non temere che come tanti altri ritorni eccellenti anche The Three Stooges (questo il titolo in lingua originale) potesse finire per deludere.

Ma a beneficio di chi non dovesse sapere di cosa stiamo parlando, facciamo un passo indietro e torniamo fino al 1930, anno a cui risale il primissimo film con protagonista il trio composto da Larry, Moe e Curly: come detto poco sopra, si tratta ormai di un vero e proprio cimelio cinematografico, parte integrante del genere comico slapstick che a distanza di ottanta anni tutti quanti abbiamo avuto modo di conoscere. Ma I Tre Marmittoni sono andati ben oltre il primo film, proseguendo in varie formazioni tra cinema, televisione e addirittura videogame, tra attori reali e cartoni animati, fino agli anni ‘70 inoltrati, diventando un simbolo del loro stesso genere: per anni poi il silenzio fino a un progetto avviato e fermato per ritornare oggi senza il suddetto cast stellare, ma col trio composto da Chris Diamantopoulos, Sean Hayes e Will Sasso.

Per scoprire se i fratelli Farrelly sono riusciti nel duro compito di tenere alta la bandiera de I Tre Marmittoni, non dovete fare altro che seguirci dopo il break.

The-Three-Stooges

Moe (Chris Diamantopoulos), Larry (Sean Hayes) e Curly (Will Sasso) sono tre fratelli cresciuti sin da piccolissimi in un orfanotrofio. Nonostante la loro adorabile apparenza, i tre si rivelano delle vere e proprie pesti in grado di combinarne di tutti i colori, al punto che le suore che gestiscono l’orfanotrofio vorrebbero vederli adottati quanto prima possibile. Pur andandoci vicino con Moe, al quale viene preferito il piccolo Teddy in un caso d’adozione, i tre fratelli restano nella struttura fino all’età adultà, quando anche a causa dei loro guai si avvicina l’irreparabile: l’orfanotrofio deve infatti fronteggiare 830.000$ di debito entro trenta giorni, andando incontro alla chiusura nel caso in cui questo non venga pagato. Moe, Larry e Curly partono allora alla ricerca dei soldi, lanciandosi nel mondo esterno: una realtà per loro fino a quel momento sconosciuta, che li porterà addirittura fino al fenomeno televisivo più tamarro di tutti i tempi, Jersey Shore.

I Tre Marmittoni mantiene la struttura classica originale, adottando l’escamotage dei tre diversi episodi che possiamo a pieno titolo definire atti: al loro interno vengono infatti sviluppate le sottotrame della pellicola, che vanno però a raccontare un’unica storia. La decisione presa da Peter e Bobby Farrelly è apprezzabile, sia per concedere il doveroso tributo alla storia, sia per creare un film che avesse comunque un filone con precisi inizio e fine. A parte la forma, i Farrelly hanno dovuto anche misurarsi con il difficile compito di portare la commedia slapstick sul grande schermo moderno, a oltre ottanta anni di distanza dall’esordio dei Three Stooges e dalla nascita di questo tipo di comicità molto fisica, nata col cinema muto: una comicità ormai quasi persa ai giorni nostri, tranne qualche rara eccezione. Il risultato, naturalmente anche per merito di Diamantopoulos, Hayes e Sasso, è probabilmente il miglior film che si potesse fare su I Tre Marmittoni nel 2012: alla classicità delle mosse e delle smorfie dei protagonisti, i Farrelly non hanno disdegnato di affiancare elementi frutto della modernità più spinta come l’uso degli smartphone, anche se non da parte dei protagonisti e anzi oggetto di gag e quasi derisione da parte loro.

Volendo rispettare la divisione in episodi, quello più apprezzabile e ritmicamente divertente è proprio il primo, sia grazie alla sua similitudine con le vecchie situazioni degli Stooges, sia per la presenza nel ruolo delle suore dell’orfanotrofio di personaggi più o meno improbabili come Jane Lynch, Jennifer Hudson, Kate Upton e il “suoro” Larry David, nei panni della Sorella Mary-Mengele (un nome, un programma). Parlavamo in precedenza anche di elementi classici: dallo stile delle inquadrature ai suoni che accompagnano le inverosimili azioni del trio, tutto concorre a costituire un unico grande tributo al passato de I Tre Marmittoni, compresi alcuni chiari riferimenti a situazioni già viste nelle opere appartenenti al passato. I Farrelly bros appaiono a loro agio nella realizzazione dell’opera, ricordando con irriverenza e un pezzo di politically incorrect (a farne le spese soprattutto la Chiesa) l’immortale Scemo & Più Scemo, mentre il trio d’attori scelto come già detto funziona, con menzione speciale per un Sasso in grado di riportare in vita Curly come meglio non si sarebbe potuto fare.

Tre Marmittoni 2012

Pur essendo legato a un tipo di comicità che ormai non siamo più abituati a vedere, I Tre Marmittoni finisce per divertire lo spettatore, anche se tra qualche alto e basso. Si tratta però di un film particolarmente difficile da giudicare proprio a causa della sua natura di tributo modernizzato, la quale unica colpa è forse quella di arrivare un po’ troppo tardi rispetto alla sua ipotetica data di scadenza. A ogni modo, è molto possibile che il rapporto dello spettatore con esso possa essere di amore o odio, con difficili vie di mezzo: i fan de I Tre Marmittoni proveranno naturalmente il primo tipo di sentimento, mentre tutti gli altri potranno quantomeno dire di aver visto qualcosa di diverso dal solito, divertendosi (perché ci si diverte) nel modo di una volta.

Voto di Rosario: 7-
Voto di Carla: 6,5

I Tre Marmittoni (The Three Stooges, Stati Uniti, comico) di Peter e Bobby Farrelly; con Chris Diamantopoulos, Sean Hayes, Will Sasso, Jane Lynch, Sofía Vergara, Brian Doyle-Murray, Larry David, Jennifer Hudson, Stephen Collins, Carly Craig, Craig Bierko, Kate Upton. Uscita in Italia il 27 giugno 2012. Trailer in italiano.