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Il Corvo: video con Jason Momoa nei test di prova del reboot cancellato

A qualche anno dalla cancellazione del reboot de “Il Corvo” pubblicati via Twitter alcuni filmati di prova con Jason Momoa nei panni di Eric Draven.

pubblicato 27 Novembre 2021 aggiornato 20 Dicembre 2023 10:36

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A qualche anno dalla cancellazione del reboot de Il Corvo sono stati pubblicati via Twitter alcuni filmati di prova con Jason Momoa nei panni di Eric Draven. Quattro anni or sono dopo una lunga e travagliata fase di sviluppo alla Relativity Media, il reboot “The Crow Reborn” che sembrava ormai perduto veniva resuscitato da Sony, Jason Momoa e dal regista Corin Hardy.

Il film originale del 1994, basato sul fumetto di culto di James O’Barr, vedeva protagonista Brandon Lee come Eric Draven. La storia seguiva il musicista rock Eric Draven brutalmente assassinato con la sua fidanzata Shelly da un gruppo di balordi la notte prima del loro matrimonio. Nell’anniversario della loro morte, Eric risorge dalla tomba come Il Corvo, un vendicatore sovrannaturale. Dopo aver ucciso senza pietà gli scagnozzi responsabili della sua morte e di quella dell’amata fidanzata, Eric affronta il capo della banda Top Dollar per completare la sua macabra missione.

Il reboot cancellato

Corin Hardy (The Nun) ultimo nome di una lunga lista di registi che aveva incluso Nick Cave, Juan Carlos Fresnadillo e F. Javier Gutierrez, e Momoa che per il ruolo di Eric Draven era stato preceduto da candidati come Mark Wahlberg, Bradley Cooper, Tom Hiddleston, James McAvoy, Luke Evans e Jack Huston sembravano molto fiduciosi, ma a giugno del 2018 arriva la notizia che sia Momoa che Hardy hanno ufficialmente e di comune accordo abbandonato la pellicola a causa di contrasti creativi con Samuel Hadida di Davis Films, detentore del diritti del film e che alla’epoca stava finanziando il progetto, che tra l’altro aveva già una data di uscita fissata all’11 ottobre 2019 e un via alle riprese previsto a luglio 2018 in quel di Budapest.

Dopo l’abbandono Momoa ha voluto usare il suo account Instagram e spiegare ai lettori la scelta di abbandonare il reboot Il corvo.

Ho aspettato 8 anni per interpretare questo ruolo da sogno. Vi voglio bene @corinhardy e @sonypictures sfortunatamente potrei dover aspettarne altri 8. Non con il nostro team, ma giuro che io lo farò. James O’Barr mi dispiace di averti deluso, ma non lo farò di nuovo, questo film va assolutamente realizzato. E ai fan. Mi dispiace. Non posso dare a questo film altro che ciò che merita, e ha bisogno di amore. Sarò pronto quando sarà giusto. Ti voglio bene Corin aloha j.

Anche Hardy all’epoca utilizzò Twitter per condividere con i fan la delusione e la costernazione per aver dovuto abbandonare il progetto.

Sapevo da subito che l’idea di creare una nuova versione de “Il Corvo” non sarebbe mai stata per tutti, perché è un film amato. E lo dico come qualcuno che per primo ne è innamorato. Ma ho riversato tutto ciò che avevo negli ultimi tre anni e mezzo di lavoro, per cercare di creare qualcosa che onorasse ciò che “Il Corvo” rappresentava; dall’affascinante graphic novel di James O’Barr, al film originale di Alex Proyas, con grande rispetto per Brandon Lee e con il desiderio di creare qualcosa di audace e nuovo, di cui io stesso, da fan ossessivo, potrei essere orgoglioso. E con @prideofgypsies Jason Momoa e il mio fantastico team di artisti e cineasti, ci siamo andati così vicino. Ma a volte, quando ami così tanto qualcosa, devi prendere decisioni difficili. E ieri, decidere che era ora di lasciare andare questo sogno di una vita dark ed emozionante, è stata la decisione più difficile di tutte. Gli edifici bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre.

Contro il reboot si era espresso a suo tempo Alex Proyas regista del film originale che su Facebook motivò la sua contrarietà con un post dal titolo: “Perché penso che il Corvo non debba essere rifatto“.

Ho avuto il privilegio di conoscere Brandon Lee – era un attore giovane, immensamente dotato, con un gran senso dell’umorismo e un futuro brillante davanti a lui. Ho anche avuto il privilegio di poterlo definire un amico. Il nostro rapporto di lavoro come attore/regista è stato più che una semplice collaborazione. Insieme abbiamo realizzato un film che ha toccato molte persone. Non ho voluto il classico credit “un film di”, per Il Corvo. Volevo che fosse il film di Brandon, perché lo era, perché non avrebbe potuto realizzare altri film. Ha portato tutta la sua passione nella pellicola ed è rimasta come sua eredità. È un film di cui sarebbe stato orgoglioso. Ho terminato il film per Brandon – lottando contro il dolore, insieme ai solidali membri del cast e della troupe che hanno tutti amato Brandon, per completarlo in sua assenza. Eravamo imbevuti della forza dello spirito di Brandon e della sua ispirazione. Non solo dal fantastico lavoro di Brandon come attore e film-maker, siamo stati toccati anche dal suo essere uomo, dalla sua umanità. Il Corvo non sarebbe un film che varrebbe la pena “rifare” se non fosse per Brandon Lee. Se non fosse stato per Brandon, non avreste mai sentito parlare di questo personaggio. E’ il film di Brandon. Credo sia uno di quei casi speciali in cui Hollywood dovrebbe lasciare che resti una prova dell’immenso talento di un uomo e del suo sacrificio, e non avere o aggiungere altri nomi a questa storia. So che ci sono stati i sequel, ma il concetto di “riavviare” questa storia, e il personaggio originale, un personaggio a cui Brandon ha pagato un prezzo troppo alto, mi sembra sbagliato. Per favore lasciate che questo rimanga il film di Brandon’.

Il corvo – 9 curiosità sul film

  • Brandon Lee non era la prima scelta per il ruolo di Eric Draven. Il produttore Jeff Most e lo sceneggiatore John Shirley hanno rivelato in un’intervista con MTV alcune delle loro prime idee per il casting. Shirley ha detto di aver spinto molto per avere Christian Slater come il Corvo che all’epoca aveva già fatto Schegge di follia, Alza il volume e L’impero del crimine. Il produttore Ed Pressman avrebbe voluto invece il rocker Jon Bon Jovi, che in seguito avrebbe interpretato diversi film vedi U-571 (2000), Il cacciatore delle tenebre (2002) e Nickname: Enigmista (2005). Pare che anche Johnny Depp fosse un altro potenziale “Corvo” discusso dai produttori. Riguardo alla scelta di Brandon Lee, Pressman ha dichiarato “Era un po’ un rischio perché non era un grande nome. Brandon ha incarnato tutto quello che cercavamo in questo eroe d’azione che è un atleta, un musicista, un amante, un romantico, e lui ha sicuramente lasciato il segno.”
  • Brandon Lee era fortemente coinvolto nelle coreografie di lotta e nel lavoro di stunt su Drago d’acciaio e ha portato quella stessa etica del lavoro anche ne Il Corvo. La forma fisica acquisita per Drago d’acciaio era scomparsa nel momento in cui Brandon Lee si presentò sul set de Il Corvo in North Carolina. Lee aveva perso circa 10 chili per dare a Eric Draven l’aspetto più asciutto ed elegante di cui necessitava. “Era finito in ospedale in ogni film, perché cercava sempre di spingersi al limite, voleva spingere se stesso fisicamente arrivando a dare il massimo per ogni film, incarnando lo spirito di suo padre nel tentativo di rielaborare la teoria che si può fare un film d’azione intelligente e con della sostanza.”
  • Il Corvo si svolge a Detroit durante la “Notte del Diavolo”, che è la notte prima di Halloween. Mentre la Detroit che vediamo nel film è fittizia, quel che concerne la Notte del diavolo è invece reale. Il concetto di “Devil’s Night” a Detroit risale agli anni ’40, ma ha avuto il suo apice negli anni ’70 dilagando fino agli anni ’90. Mentre atti criminali e vandalismo si svolgono in tutti gli States durante la famigerata “Mischief Night”, la Notte del diavolo è generalmente associata alla Città dei Motori, dove centinaia di incendi vengono appiccati in tutta la città. Anni dopo Il Corvo, il gruppo Hip-hop di Detroit D-12, noto per aver avuto tra i suoi membri il rapper Eminem, ha pubblicato un brano chiamato “Devil’s Night”. Dopo una particolarissima Notte del diavolo nel 1994, la città organizzò un un nuovo evento ufficiale chiamato “Notte dell’Angelo”, dove la comunità lavora per prevenire la violenza. Dall’avvento della Notte dell’Angelo, la notte prima di Halloween ha cambiato volto.
  • Il fumetto di James O’Barr presenta un personaggio chiamato Skull Cowboy, originariamente destinato ad essere nel film. Skull Cowboy serviva come guida dall’altro mondo per il vendicatore resuscitato del film e aveva il compito di narrare gran parte della storia. Skull Cowboy era lì quando il nostro eroe resuscita, stabilendo le regole fondamentali per la missione di Eric, apparentemente invincibile e privo di punti deboli. L’attore Michael Berryman, caratterista veterano dall’aspetto peculiare noto per ruoli in Le colline hanno gli occhi (Pluto), Qualcuno volò sul nido del cuculo (Ellis) e La donna esplosiva (biker deforme), indossava un pesante make-up speciale per interpretare Skull Cowboy. il personaggio avrebbe avuto una manciata di scontri con Eric durante il film, ricordandogli che la sua missione era eliminare le persone che avevano ucciso lui e la sua fidanzata senza interferire in alcun modo con gli affari dei vivi. Durante la lotta con Funboy, che era originariamente più lunga di quello arrivata nei cinema, Eric veniva colpito con un rasoio e in seguito cominciava a sanguinare. Skull Cowboy spiegava a Eric che ciò era dovuto al fatto che si era allontanato dalla sua missione quando aveva aiutato Darla a liberarsi dall’eroina. Il nastro isolante che vediamo addosso ad Eric per il resto del film? Serviva per coprire quelle ferite. Verso il culmine del film, Skull Cowboy avrebbe avvisato Eric che, salvando la ragazzina di nome Sarah, sarebbe stato maledetto a vagare sulla Terra, piuttosto che tornare nell’aldilà dalla sua amata Shelly.
  • Per chiunque abbia ipotizzato che la morte di Brandon Lee sia nascosta da qualche parte nel film, dato che molte volte durante il film il suo personaggio immortale viene colpito, beh si tratta di mere fantasie. La maggior parte dei fan sanno che Lee è stato ucciso in un tragico incidente, quando è stato colpito con una pistola di scena che doveva essere caricata a salve per una scena precedente. Il filmato risultante è stato sequestrato come prova da parte della polizia locale, che al termine delle indagini ha dichiarato la morte di Lee come accidentale. Il filmato venne poi distrutto. Al momento della sua morte a Lee, che era in procinto di sposare la sua fidanzata Eliza Hutton, restavano solo tre giorni per completare Il Corvo. Dopo che i produttori hanno deciso di finire il film in suo onore, sono stati necessari diversi elementi. Originariamente il pubblico avrebbe visto Eric Draven arrivare a casa portando alcuni generi alimentari per scoprire la scena spaventosa degli sgherri di Top Dollar che aggrediscono Shelly. Funboy doveva estrarre la sua pistola e sparare ad Eric. Quella scena è stata scartata e con l’inizio del film non finito, questi elementi della storia sono stati invece raccontati in un flashback, La controfigura di Lee ha interpretato le altre scene, con le immagini del volto di Lee sovrapposte sul volto della controfigura in alcune parti del film. Miramax ha messo altri 8 milioni di dollari nel film per completarlo, che hanno incluso alcune riscritture della sceneggiatura. Le scene in cui vedremo uno sconvolto Eric che vaga nel suo vecchio appartamento sono state completate in digitale, inserendo inquadrature di Lee originariamente destinate ad essere utilizzati altrove.
  • Ci sono un’altra serie di bizzarre e terribili disgrazie legate al set de Il Corvo prima della morte del suo protagonista. Come riportato in un articolo del Time Magazine del 1993, malattie, incidenti e morti hanno toccato la vita personale di molte persone del cast e della troupe. Un falegname è rimasto quasi fulminato. I set sono stati seriamente danneggiati da tempeste. Le origini del fumetto stesso sono legate ad una tragedia. Il fumettista James O’Barr concepì il Corvo come un modo per elaborare il suo dolore dopo che la sua ragazza venne uccisa da un autista ubriaco. Il risultato finale è ovviamente un film tratto da un fumetto che deve ancora essere superato in termini di pathos, romanticismo dark, humor nero e misteriosa energia.
  • Anche se molti fan hanno considerato un oltraggio il tentativo dei produttori di realizzare dei sequel, Brandon Lee in origine aveva firmato per realizzare due sequel de Il Corvo. Questo è quanto riferisce il produttore Jeff Most, che ha detto a MTV che avevano firmato con l’attore per tre film. Nel montaggio originale del film, Skull Cowboy avrebbe spiegato che Eric era destinato a vagare sulla Terra da quando aveva violato le regole salvando Sarah. Skull Cowboy sarebbe svanito, lasciando il Corvo da solo e bloccato tra i vivi.
  • Vincent Perez ha interpretato il sequel Il corvo 2 – La città degli angeli (1996) in cui vestiva i panni del nuovo Corvo di nome Ashe Corven. Sono seguiti altri due sequel: Il Corvo 3: Salvation del 2000 con Eric Mabius e Kirsten Dunst e Il Corvo – Preghiera maledetta del 2005, con Edward Furlong. The Crow: Stairway to Heaven è stata una serie televisiva di breve durata interpretata da Mark Dacascos. Dove i tre sequel avevano inventato nuovi personaggi con nuove tragedie da vendicare nei panni del Corvo, la serie tv riprendeva invece il personaggio di Eric Draven, con la stessa idea originariamente destinata ad un proseguo del film progettato prima della tragica e prematura morte di Brandon Lee.
  • Alla fine degli anni ’90, i produttori stavano sviluppando un sequel / reboot dal titolo The Crow 2037. Come suggerisce il titolo, The Crow 2037 sarebbe stato ambientato nel futuro. The Crow 2037, sottotitolato “A New Age of Gods and Monsters” (Una Nuova Era di Dei e Mostri), doveva essere diretto da Rob Zombie. Il progetto venne poi annullato, ma la sceneggiatura di Zombie negli anni successivi è trapelata online.
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