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I’m – Infinita come lo spazio: trailer e poster del film di Anne Riitta Ciccone con Barbara Bobulova

I’m – Infinita come lo spazio: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film Anne Riitta Ciccone nei cinema italiani dal 16 novembre 2017.

pubblicato 13 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:54

 

Koch Media il 16 novembre porta nei cinema I’m – Infinita come lo spazio, il film di Anne Riitta Ciccone con Barbora Bobulova, Mathilde Bundschuh, Guglielmo Scilla, Julia Jentsch e Piotr Adamczyk.

 

Jessica, 17 anni, vive in un piccolo paesino, un luogo misterioso circondato dalla neve. Qui un’apparente normalità convive con straordinari elementi che fanno sospettare che possa non essere il mondo a cui tutti siamo abituati. Prigioniera di questa dimensione, alla quale sente di non appartenere, Jessica inizia a mettere su carta, grazie ad un grande talento nel disegno, la sua realtà creando una nuova interpretazione delle sue paure, delle sue piccole vendette personali e dei personaggi con i quali si incontra e si scontra quotidianamente. Il suo futuro e cosa farne sono il centro dei suoi pensieri visto che frequenta l’ultimo anno di Scuola e proprio la Scuola è il suo principale terreno di sfida; per gli altri ragazzi, infatti, Jessica è la “stramba” per via dei suoi atteggiamenti e delle sue aspirazioni così diverse da quelle dei suoi coetanei e per i suoi capelli viola. Solo un ragazzo timido e introverso, Peter, sembra capirla subito perché incompreso e isolato come lei. Fin dal primo sguardo, infatti, è chiara l’attrazione che provano l’una per l’altro, forse perché sentono di condividere una battaglia comune. Peter, il suo grande talento nel disegno e un incontro con una persona speciale, diventeranno per Jessica le chiavi per affrontare le paure. La sua matita è la potente arma con la quale potrà modificare il suo futuro e il destino al quale sembra essere condannata imparando ad avere fiducia in se stessa e nel suo valore. Ma, improvvisamente, la fervente immaginazione di Jessica o forse quella realtà alla quale viene continuamente richiamata dalla madre, provocherà nella storia l’inatteso imprevisto che ne cambierà completamente il corso.

 

[quote layout=”big”]I’m Infinita come lo spazio è un racconto nel racconto, la storia di due mondi, entrambi fantastici, che convivono in un crescendo di colori, ritmo, emozioni e la musica rock preferita dalla diciassettenne Jessica e, quindi, l’unica possibile nel mondo che lei stessa ha creato. Il continuo incontro-scontro tra realtà e fantasia, età adulta e adolescenza evolverà fino a che la fervente immaginazione della giovane protagonista o forse quella realtà alla quale viene continuamente richiamata dalla madre, non provocherà nella storia l’inatteso imprevisto che ne cambierà completamente il corso.[/quote]

 

NOTE DI REGIA

“L’idea di “I’m” mi è venuta in mente qualche anno fa, partendo da un evento a
me molto vicino. Sono nata in Finlandia e sono cresciuta lì. Adesso vivo a Roma
ma la mia famiglia è tornata a vivere in Finlandia, quindi ho un rapporto costante
con la mia seconda patria. E, ovviamente sono rimasta colpita da alcuni eventi
drammatici ed inspiegabili avvenuti lì negli ultimi anni. Per raccontare questa storia, soprattutto per l’evento che caratterizza il climax, avrei potuto scegliere un genere e un tono realistici ma ho deciso, in questo film, di seguire profondamente la mia idea di Teatro e Cinema come “rappresentazione”, far deflagrare la realtà e ricostruirla come mito. E poiché in quel periodo stavo studiando il 3D per un personale interesse verso la tecnologia come mezzo nella ricerca dell’”immagine perfetta”, ho deciso di affrontare la sfida di un linguaggio cinematografico surreale per parlare del mio tema di riferimento: pregiudizio, emarginazione, spingere qualcuno ai bordi della società perché vissuto come diverso e quindi umiliarlo, può creare una reazione di inattesa violenza.Poiché questa situazione è qualcosa che ho conosciuto molto bene nella mia vita, ho deciso di fare questo mestiere anche per dare voce a chi non si sente accettato, pur fino al punto di cominciare ad odiare il proprio prossimo. Tento di porre delle domande, non certo fornire risposte, a proposito di cosa potremmo fare per evitare il rapporto causa effetto tra l’emarginazione e la violenza, tentare di mettere uno spettatore nel punto di vista dei personaggi che lottano nelle mie storie. [Anne Riitta Ciccone]