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James Bond: gli attori che hanno mancato o rifiutato il ruolo di 007

Scopriamo gli attori che hanno mancato o hanno rifiutato l’iconico ruolo di James Bond a partire dal debutto dello 007 di Sean Connery.

pubblicato 4 Ottobre 2021 aggiornato 11 Ottobre 2023 12:00

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No Time To Die, il nuovo film di James Bond ha finalmente debuttato nelle sale, il venticinquesimo capitolo della serie di film di 007 vede per la quinta e ultima volta Daniel Craig nei panni dell’iconico agente segreto dopo le precedenti apparizioni in Casinò Royale, Quantum of Solace, Skyfall e Spectre.

Blogo coglie l’occasione del ritorno sul grande schermo dell’iconico 007 britannico per proporvi una ricca carrellata che parte dal 1962, anno di Licenza di uccidere e debutto di Sean Connery come 007, per scoprire chi sono stati gli attori che hanno mancato il ruolo di James Bond o che per vari motivi lo hanno rifiutato. Vi lasciamo scoprire la nostra lista che include molti nomi, alcuni dei quali si sono poi distinti nell’interpretare fortunati franchise d’azione, vedi Mel Gibson con i film di Arma Letale e Liam Neeson che con Bryan Mills dei film della serie Taken è diventato una vera icona “action”.

Agente 007 – Licenza di uccidere (1962)

I produttori Broccoli e Saltzman inizialmente volevano Cary Grant per il ruolo, hanno scartato l’idea poiché avrebbero avuto Grant per un solo film e i produttori hanno deciso di cercare qualcuno che potesse far parte di una serie a lungo termine. Richard Johnson (foto in basso) visto in Gli Invasati  ha affermato di essere stato la prima scelta del regista Terence Young con cui l’attore collaborerà in Le avventure e gli amori di Moll Flanders, ma rifiutò perché aveva già un contratto con la MGM e non aveva intenzione di scinderlo.

Un altro attore che  pare sia stato preso in considerazione per il ruolo di 007  era Patrick McGoohan (foto in alto) che aveva attirato l’attenzione grazie al ruolo della spia John Drake nella serie televisiva Gioco pericoloso e in seguito protagonista della serie tv Il prigioniero, ma McGoohan rifiutò il ruolo. Un altro potenziale Bond è stato David Niven, che già aveva interpretato il personaggio nella parodia del 1967 James Bond 007 – Casino Royale. Secondo quanto riferito Ian Fleming avrebbe voluto Richard Todd (Il giorno più lungo) o Edward Underdown noto per il ruolo di Zastor nella serie tv Doctor Who e che in seguito sarà nel cast di Agente 007 – Thunderball: operazione tuono (1965).

Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà (1969)

Nel 1967, dopo cinque film, Sean Connery abbandona dal ruolo di James Bond e per il suo sostituto vennero presi in considerazione oltre 400 attori. I nomi in pole position erano l’inglese John Richardson (La maschera del demonio), l’olandese Hans De Vries (UFO), l’australiano Robert Campbell, l’inglese Anthony Rogers (Il giorno dello sciacallo) e l’australiano George Lazenby che alla fine conquistò il ruolo. Lazenby fece il suo debutto sul grande schermo come 007 interpretando un solo film del franchise.

Erano stati presi in considerazione anche Adam West l’iconico Batman della serie tv anni sessanta, Patrick Mower (Per amore ho catturato una spia russa), Michael Billington (UFO) che in seguito reciterà in La spia che mi amava (1977) e Michael Gambon (foto in alto) noto al grande pubblico per il ruolo di Albus Silente nella saga di Harry Potter. Broccoli offrì il ruolo anche a Dick Van Dyke, ma Dyke ricordò a Broccoli il suo accento in Mary Poppins. Broccoli era anche interessato alla stella nascente Oliver Reed, ma decise che aveva già un’immagine pubblica troppo distinta. La futura star di Bond Timothy Dalton era stata invitata a fare un’audizione dopo la sua apparizione in Il leone d’inverno nei panni del Re Filippo di Francia, ma si ritenne troppo giovane e non pronto ad essere il successore di Sean Connery.

Agente 007 – Vivi e lascia morire (1973)

Broccoli e Saltzman per questo ottavo film cercarono di convincere Sean Connery a tornare nei panni di James Bond, ma l’attore rifiutò. Allo stesso tempo la United Artists contattò gli attori Adam West e Burt Reynolds (Il bandito e la madama) con quest’ultimo che pensava che Bond doveva essere interpretato da un attore britannico e per questo rifiutò l’offerta. Tra gli attori che vennero presi in considerazione ci furono anche Julian Glover (che poi avrebbe interpretato Aristotele Kristatos in “Solo per i tuoi occhi”), John Gavin, Jeremy Brett, Simon Oates, John Ronane e William Gaunt. Il principale favorito per il ruolo fu Michael Billington (foto in basso) conosciuto per il ruolo del colonnello Paul Foster nella serie televisiva UFO.

La United Artists stava ancora spingendo per scegliere un americano per interpretare Bond, ma il produttore Albert R. Broccoli insisteva per un attore britannico e così propose Roger Moore. Dopo che Moore venne scelto, Billington rimase in cima alla lista nel caso in cui Moore si fosse rifiutato di tornare per il film successivo. Billington alla fine ha avuto un breve ruolo nella sequenza prima dei titoli di testa di La spia che mi amava (1977). Roger Moore, che era già stato preso in considerazione dai produttori sia per Licenza di uccidere che per Al servizio segreto di Sua Maestà, si rivelò la scelta definitiva.

007 – Zona pericolo (1987)

Nel 1985, in seguito alla delusione finanziaria e di critica di 007 – Bersaglio mobile, si iniziò a lavorare su un nuovo film di Bond senza Roger Moore coinvolto; l’attore si ritirerà dal ruolo dopo 12 anni e 7 film. Durante la lunga ricerca di un nuovo attore per interpretare Bond, nel 1986 un certo numero di attori, tra cui il neozelandese Sam Neill (foto in basso), l’irlandese Pierce Brosnan e il gallese Timothy Dalton, fecero un provino per il ruolo, con Neill che colpì molto i produttori ma alla fine non fu lui a conquistare la parte. Nel frattempo i finanziatori della Metro-Goldwyn-Mayer raccomandarono Mel Gibson mentre la stampa proponeva una serie di potenziali candidati tra cui Bryan Brown, Michael Nader, Andrew Clarke e Finlay Light.

I produttori alla fine offrirono il ruolo a Brosnan dopo un provino che si prlungò per tre giorni. All’epoca l’attore aveva un contratto per la serie televisiva Mai dire sì, che era stata cancellata dalla NBC a causa del calo degli ascolti. L’annuncio che sarebbe stato scelto per interpretare James Bond e l’hype che ne conseguì spinse la NBC a esercitare (a meno di tre giorni dalla scadenza) un’opzione nel contratto di Brosnan che lo costringeva a girare un’ulteriore stagione della serie. L’azione della NBC causò drastiche ripercussioni, a seguito delle quali Broccoli ritirò l’offerta fatta a Brosnan, affermando che non voleva che il personaggio fosse associato ad una serie televisiva contemporanea (“Remington Steele non sarà James Bond”). Ciò portò ad un nuovo calo di interesse per “Mai dire sì”, e solo cinque nuovi episodi vennero girati prima che la serie venisse definitivamente cancellata.

Dana Broccoli a quel punto suggerì Timothy Dalton che dopo aver terminato le riprese del film Brenda Starr – L’avventura in prima pagina sarebbe stato disponibile. A Dalton venne quindi offerto di nuovo il ruolo che l’attore accettò. Tra la scelta di Dalton e la firma di un contratto ci fu un lasso di tempo che spinse Robert Bathurst (foto in alto), un attore inglese che sarebbe diventato noto per i ruoli di Percy Hamleigh in I pilastri della Terra e Sir Anthony Strallan in Downton Abbey, a fare un’audizione per Bond. In realtà Bathurst venne usato dallo studio per far credere a Dalton che ci fossero ancora audizioni in corso e spingerlo a firmare il contratto. L’escamotage funzionò e Dalton accettò di fare il film mentre era in viaggio tra un volo di linea e l’altro: “Senza niente da fare, ho deciso di iniziare a pensare se davvero dovessi o non dovessi fare James Bond. Anche se ovviamente ci eravamo già mossi in qualche modo per ottenre la parte, ma semplicemente non avevo ancora deciso se dovevo farlo o no. Ma il momento della verità si stava avvicinando rapidamente e dovevo decidere se avrei detto sì o no. Ed è lì che ho detto sì. Ho preso il telefono dalla stanza d’albergo all’aeroporto di Miami e li chiamai dicendo: “Sì, ci sei: lo farò.”

Goldeneye (1995)

Per sostituire Timothy Dalton che lasciò il ruolo di Bond nel 1989 dopo due film, i produttori tornarono all’opzione Pierce Brosnan a cui in  precedenza era stato impedito di sostituire a causa del suo contratto che o legava alla serie tv “Mai dire di sì”. Prima di negoziare con Brosnan, il ruolo venne offerto per una seconda volta a Mel Gibson, poi a Hugh Grant e infine a Liam Neeson che declinarono tutti. Broccoli e il regista Martin Campbell hanno incontrato anche Ralph Fiennes per la parte, ma non se ne fece nulla.

In lizza per il ruolo c’era anche Paul McGann (foto in alto) noto per ruoli in Shakespeare a colazione e Alien³, l’attore che era la scelta originale dello studio in seguito divenne un potenziale rimpiazzo nel caso Brosnan avesse rifiutato il ruolo. McGann è noto anche per aver interpretato il ruolo dell’ottavo Dottore nel film per la televisione Doctor Who del 1996, ruolo che riprenderà nel 2013 in occasione dell’episodio speciale “La notte del Dottore” andato in onda per il 50º anniversario della serie. McGann ha interpretato anche Mark North nella serie tv Luther al fianco Idris Elba. Brosnan alla fine firmerà per il ruolo e impersonerà 007 per 4 film nell’arco di otto anni.

Casinò Royale (2006)

Pierce Brosnan onorò il suo contratto per quattro film e nel febbraio 2004 annunciò il suo ritiro dal franchise di 007. A quel punto il toto-bond riprese il via con oltre 200 nomi in lizza per il suo sostituto. L’attore croato Goran Višnjić,, noto per il ruolo del dottor Luka Kovač nella serie E.R. – Medici in prima linea, fece il provino per il ruolo lo stesso giorno di Craig, ma secondo quanto riferito non fu in grado di padroneggiare l’accento britannico. Anche il neozelandese Karl Urban noto per il ruolo di “Bones” nei film reboot di Star Trek e di William “Billy” Butcher nella serie tv The Boys, è stato preso in considerazione, ma non è stato in grado di fare il provino a causa di impegni con alcune riprese. Martin Campbell ha raccontato che Henry Cavill era l’unico altro attore in seria contesa per il ruolo, ma a 22 anni era considerato un Bond troppo giovane. Sono stati presi in considerazione anche l’attore australiano Sam Worthington (Avatar) e l’attore scozzese Dougray Scott (Mission: Impossible 2). Hanno sostenuto un provino anche Alex O’Loughlin, Julian McMahon, Ewan McGregor, Rupert Friend e Antony Starr.

Nel maggio 2005 Daniel Craig affermò che la MGM e i produttori Michael G. Wilson e Barbara Broccoli gli avevano assicurato che sarebbe stato il prossimo Bond. Alla decisione sono seguite polemiche, con alcuni critici e fan che hanno espresso dubbi sul fatto che i produttori avessero fatto la scelta giusta. Durante l’intero periodo di produzione, campagne su Internet come “danielcraigisnotbond.com” hanno espresso la loro insoddisfazione con minacce di boicottare il film per protesta. Craig, a differenza degli attori precedenti, non era considerato da alcuni adatto all’immagine bella e carismatica di Bond a cui gli spettatori erano abituati. Il Daily Mirror si schierò apertamente e pubblicò in prima pagina una feroce critica nei confronti di Craig con il titolo, Il nome è Scialbo – James Scialbo (The Name’s Bland – James Bland), ma Craig non solo si dimostrerà all’altezza del ruolo, ma regalerà al franchise una nuova giovinezza trasformando “Casinò Royale” in una sorta di reboot che rilancerà l’appannata figura dello 007 cinematografico. Craig ha vestito i panni Bond per cinque film nell’arco di 15 anni e ha annunciato che No Time To Die, nuovo film di 007 attualmente nei cinema sarà il suo ultimo film nei panni dell’iconica spia britannica.