Home Curiosità Killroy Was Here: Kevin Smith venderà il suo film horror come criptovaluta NFT

Killroy Was Here: Kevin Smith venderà il suo film horror come criptovaluta NFT

Kevin Smith venderà la sua antologia horror Killer Was Here come un token non fungibile, una criptovaluta che rappresenta un’opera d’arte originale.

14 Aprile 2021 22:01

Killroy Was Here, il nuovo progetto horror del regista e produttore Kevin Smith sarà monetizzato in un formato piuttosto peculiare; il sito Deadline riporta che l’antologia horror sarà venfuta come un token non fungibile (NFT), una criptovaluta che si riferisce ad una rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia, ma a differenza delle criptovalute fungibili (negoziabili) come il noto bitcoin, gli NFT rappresentano un’opera d’arte originale o un oggetto da collezione.

Clerks 3 Kevin Smith ha completato la sceneggiatura
Leggi anche:
Clerks 3: Kevin Smith ha completato la sceneggiatura

“Killroy Was Here”, realizzato in parte prima dell’attacco di cuore subito dal regista nel 2018 e in parte dopo la sua guarigione è costruito attorno ad un simbolo rappresentato in alcuni graffiti e diventato popolare durante la seconda guerra mondiale. La sua origine è dibattuta, ma il disegno ritrae un uomo calvo (a volte raffigurato con alcuni capelli) con un naso prominente che fa capolino da dietro un muro. Non è noto se ci fosse una persona reale di nome “Kilroy” che ha ispirato i graffiti, anche se ci sono state rivendicazioni nel corso degli anni, ciò che è noto è che è il fenomeno è proseguito per decenni, presentandosi in alcuni dei luoghi più improbabili. La sceneggiatura del film, che raccoglie una serie di storie interconnesse con un serial-killer cannibale il cui lungo naso mutato ricorda il personaggio dei graffiti Kilroy è scritta da Smith con Andrew McElfresh, autore televisivo per The Tonight Show with Jay Leno nonché supervisore degli effetti visivi per Yoga Hosers – Guerriere per sbaglio di Kevin Smith.

Smith è entusiasta degli NFT che definisce “una nuova piattaforma attraverso la quale raccontare una storia”. Il regista non otterrà quindi i diritti cinematografici del film, chi acquista l’NFT avrà il controllo totale sulla distribuzione. Il proprietario potrà decidere se guadagnare dal film o “semplicemente possedere un film che nessuno vedra mai tranne loro”. Impegnandosi pienamente nel mercato delle criptovalute, Smith ha anche creato la sua boutique, Jay & Silent Bob’s Crypto Studio. Smith e Mewes venderanno oggetti da collezione del View Askewniverse, l’universo condiviso dei film di Smith e opere d’arte curate in un mercato costruito attorno a “Smokin’ Tokens” commemorativi con immagini dei personaggi.

Come artista indipendente, sono sempre alla ricerca di una nuova piattaforma attraverso la quale raccontare una storia e Crypto ha il potenziale per fornirla, intersecando anche i nostri quasi 25 anni di esperienza nella vendita di oggetti da collezione del mondo reale online Brick and mortar o Jay e Silent Bob’s Secret Stash. Nel 1994 portammo Clerks al Sundance e lo vendemmo. Vendere Killroy come NFT sembra molto simile: chi lo compra potrebbe scegliere di monetizzarlo tradizionalmente, o semplicemente possedere un film che nessuno vede mai tranne loro. Non stiamo cercando di raccogliere finanziamenti vendendo NFT per un film Killroy; il film completo di Killroy è l’NFT. E se funziona, improvvisamente abbiamo un nuovo palcoscenico sul quale io e altri artisti migliori di me possiamo raccontare le nostre storie.


[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

Entusiasmo a prescindere è sorto un dibattito sull’impatto ambientale degli NFT. Sono memorizzati tramite un libro mastro digitale chiamato “blockchain” in cui ogni blocco successivo contiene tutti i dati di quello precedente. L’esclusivo hash crittografico di un NFT viene ripetuto all’infinito lungo la catena. La quantità di energia richiesta per mantenere il processo è enorme, e quindi coloro che sono preoccupati per l’impatto ambientale si sono opposti al concept.