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La dolce vita del cinema: lettera di Lucio Giordano

Dopo le decisioni sui tagli prese nei mesi scorsi, questa lettera di Lucio Giordano ci tocca particolarmente e vogliamo cogliere l’occasione per condividerla con i nostri lettori subito dopo il post sul film Le Bande. Probabilmente non troverete nulla che già non sappiate sulla situazione generale del piccolo cinema italiano… ma crediamo sia importante dar

27 Dicembre 2005 17:16


Dopo le decisioni sui tagli prese nei mesi scorsi, questa lettera di Lucio Giordano ci tocca particolarmente e vogliamo cogliere l’occasione per condividerla con i nostri lettori subito dopo il post sul film Le Bande. Probabilmente non troverete nulla che già non sappiate sulla situazione generale del piccolo cinema italiano… ma crediamo sia importante dar voce a chi vive di progetti e di sacrifici per realizzarli. Ecco, dunque, una testimonianza diretta:

Come Lei può ben immaginare, visto lo scenario di crisi in cui versa il settore cinema in Italia, molte sono state le difficoltà che io e la mia azienda, la Domasya Film abbiamo dovuto affrontare pur di portare a termine il nostro progetto.

Per noi piccoli imprenditori cinematografici, in Italia (anche se con le ovvie distinzioni) fare un “bel film” è impresa ardua: significa dover tener conto delle figure “altre”, attraverso le quali bisogna passare per portare a buon fine un progetto. A contribuire a queste difficoltà grande rilievo (e forse grande “impaccio”) hanno avuto le televisioni che hanno cominciato a giocare ruolo di produttori di film e di “distributori” cinematografici, e, soprattutto, la scarsa domanda cinematografica nel mercato cinematografico interno, sovraffollato da prodotti americani.

Il mercato così sembra essere pura utopia; con l’avvento delle nuove tecnologie e la pirateria informatica siamo nel caos più assoluto. Allora mi chiedo: se non esiste mercato in base a quali parametri è possibile costruire un progetto?

Per non parlare dei finanziamenti statali promessi e poi mai concessi.

Il mio film, infatti, è stato autofinanziato com’è facile intuire, con grandissime difficoltà di carattere economico.

“Le Bande”, è potenzialmente uno dei film evento della cinematografia italiana essendo, in assoluto, ad oggi, l’unica pellicola girata con la più totale collaborazione del corpo della Guardia di Finanza dello Stato Italiano, specie e soprattutto, sia per la quantità e la rilevanza delle informazioni per un’attendibile ricostruzione dei fatti inerenti la trama del film, sia per l’ingente sostegno di mezzi e uomini coinvolti nelle riprese dello stesso.

Alla presentazione del film promossa dall’associazione AIC (Autori della Fotografia) di Roma all’interno della sala Fellini di Cinecittà il 20 ottobre u.s. sono intervenute le più alte cariche dello Stato Maggiore della Guardia di Finanza.

In quell’occasione, al termine della proiezione, il Comandante Generale della Guardia di Finanza Generale Alberto SPECIALE, mi consegnò una targa al merito per la qualità, l’efficacia e la fedeltà delle immagini riguardanti la ricostruzione dell’Operazione Primavera del 2001, spendendo nei miei confronti, parole di grande ammirazione e stima.

Alla 62ª Edizione 2005 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia , benché il film non fosse in concorso ma ospitato negli scantinati del Palazzo del Cinema,veniva proiettato nella sezione Venice screenings, il TG2 RAI delle 13:00, nei giorni del festival, diede notizia del film “Le Bande”, insieme a quelli de la “SPOSA CADAVERE” e “I GIORNI DELL’ABBANDONO”.

Essendo girato in Puglia e Abruzzo, e toccando vari aspetti della tradizione cultural-popolare del Mezzogiorno, il Film è atteso in tutto il Sud Italia ormai da svariati mesi, anche in seguito alla massiccia rilevanza fornita dai mass-media e dalle testate giornalistiche locali e, in alcuni casi, nazionali.

L’uscita del film è stata già anticipata dalle reti Rai, durante il periodo della mostra veneziana, oltre che in numerosi momenti della rubrica “APPUNTAMENTO AL CINEMA” a cura dell’ ANICAGIS.

Il film esce a gennaio a carattere regionale in Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, attraverso distributori indipendenti.