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La scomparsa di Alice Creed – La recensione in anteprima

La scomparsa di Alice Creed (The Disappearance of Alice Creed) Regia di J Blakeson. Con Gemma Arterton, Martin Compston, Eddie Marsan.L’incipit è folgorante. Due uomini, uno giovane e uno sui quaranta, sono al lavoro per attuare quello che evidentemente è il loro piano criminale. Insonorizzato un normalissimo appartamento, passano a foderare l’interno di un furgone

pubblicato 3 Agosto 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 23:13

La scomparsa di Alice Creed (The Disappearance of Alice Creed) Regia di J Blakeson. Con Gemma Arterton, Martin Compston, Eddie Marsan.

L’incipit è folgorante. Due uomini, uno giovane e uno sui quaranta, sono al lavoro per attuare quello che evidentemente è il loro piano criminale. Insonorizzato un normalissimo appartamento, passano a foderare l’interno di un furgone che presto verrà utilizzato per rapire una ragazza. L’obiettivo è quello di un riscatto milionario. Tra i due l’intesa pare perfetta, un programma studiato meticolosamente per non sbagliare alcuna mossa. La ragazza viene catturata mentre attraversa la strada, ignara del pericolo imminente. Il lavoro sembra perfetto e pulito e l’ostaggio viene legata a un letto e imbavagliata. Entro un paio di giorni deve essere finito tutto. Nonostante la paura, la giovane Alice riesce a trovare la forza di reagire ai due rapitori dando via a un’inaspettata sfida psicologica con i suoi aguzzini. Lentamente la trama perde consistenza e la sicurezza dei due uomini viene a diventare meno certa.

Tra i saldi cinematografici della stagione estiva, ogni tanto, rischia di scappare qualche piccolo film che facilmente si perde nel marasma delle programmazioni della bella stagione, dominate da pochi blockbuster adolescenziali e tanti recuperi della scorsa annata. Il caso de La scomparsa di Alice Creed potrebbe essere uno di questi. Un thriller realizzato con un budget ridotto, con un cast di soli tre attori (i due rapitori Martin Compston ed Eddie Marsan e la rapita Gemma Artenton), praticamente in due sole location, ma capace di mantenere alta la tensione grazie a un discreto crescendo drammatico e numerosi colpi di scena.

La storia di questo film ha una genesi alquanto curiosa, e potremmo aggiungere cinefila. La sceneggiatura infatti nasce dalla passione di Blakeson per i film di Billy Wilder. Nello specifico Blakeson ha amato l’idea da cui è nato il celeberrimo film L’appartamento, la cui ispirazione proveniva da una singola scena di un film di David Lean (Breve incontro), in cui il protagonista presta la sua casa a un amico per un incontro galante. Analogamente nel film di Blakeson lo spunto nasce da Ransom – Il riscatto di Ron Howard, legandosi proprio al momento stesso del rapimento. Da questo spunto si è poi sviluppato l’intero progetto che per necessità narrative è stato incentrato proprio su pochissimi personaggi ma con una forte caratterizzazione alle spalle e limitati ambienti, quasi esclusivamente all’interno del piccolo appartamento/prigione.

La scomparsa di Alice Creed è un film curioso, un tesissimo thriller basato su un impianto che potrebbe essere definito teatrale. Tre personaggi, due ambienti, poca azione ma grande tensione grazie a colpi di scena calibrati al minuto (forse tanto studiati da rischiare di essere prevedibili dagli spettatori più attenti). Non siamo di fronte ad un esempio di cinema estremo o sperimentale, le tre unità di tempo aristoteliche per esempio non vengono rispettate alla lettera, ma difficilmente possiamo ricordare un film così teso nonostante non ci sia alcun inseguimento, sparatoria o altra forma canonica del genere.

Nel ridottissimo cast stupisce la performance di Gemma Arterton che dopo casti blockbuster come Prince of Persia e Scontro tra titani si presenta nei panni di una formosa ragazzina concedendo generosamente le sue rotonde nudità, sebbene in un ambito dove nulla ha a che fare con il sesso o la bellezza. La Artenton regge una parte drammatica, sebbene questa non sia certo la prova definitiva che Hollywood ha trovato in lei una nuova diva, ma sicuramente è un passo avanti rispetto alle tante ragazzine che sognano il grande cinema. La coppia di rapitori, con sottofondo omosessuale, composta da Martin Compston e Eddie Marsan pare però mal assortita, sopra le righe e poco credibile. Il regista J Blakeson, qui al suo esordio come regista in un lungometraggio, punta in alto (soprattutto quando usa riferimenti al grande cinema per spiegare la genesi del suo film), riesce a dare vita a un’atmosfera claustrofobica e tesa ma senza sollevare il film dall’essere un buon b-movie (il che non è sempre un male!).

La scomparsa di Alice Creed uscirà nei cinema il 20 agosto 2010. Qui il trailer.

Voto Carlo 6
Voto Simona: 6.5