La strada di Levi: alla scoperta dell’ Europa moderna
In gara quest’ oggi per la sezione “Cinema 2006”, il secondo film italiano intitolato ‘La strada di Levi’. La pellicola, a cura di Davide Ferrario, ricostruisce i seimila chilometri percorsi da Primo Levi, da Auschwitz passando per l’ Europa fino a Torino, offrendo uno sguardo e una riflessione sulla condizione dell’ Europa moderna. La peculiarità
In gara quest’ oggi per la sezione “Cinema 2006”, il secondo film italiano intitolato ‘La strada di Levi’. La pellicola, a cura di Davide Ferrario, ricostruisce i seimila chilometri percorsi da Primo Levi, da Auschwitz passando per l’ Europa fino a Torino, offrendo uno sguardo e una riflessione sulla condizione dell’ Europa moderna. La peculiarità del film è che non vi sono attori ma solo la voce narrante di Umberto Orsini.
Mentre le immagini scorrono sullo schermo, la voce narrante legge alcuni passi de ‘La tregua’, libro in cui Primo Levi narra del viaggio compiuto da Auschwitz sino a Torino. Dieci mesi tra Polonia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Austria e Germania.
Il film di Davide Ferrario , secondo film Italiano in concorso alla Festa Internazionale del cinema di Roma, avrebbe anch’esso ricevuto, come il film di Giuseppe Tornatore di cui abbiamo parlato ieri, applausi e riconoscimenti da parte degli addetti ai lavori al termine dell’ anteprima.