Home Trailer Mon crime – La colpevole sono io: trailer e colonna sonora della commedia poliziesca di François Ozon (Al cinema)

Mon crime – La colpevole sono io: trailer e colonna sonora della commedia poliziesca di François Ozon (Al cinema)

Tutto quello che c’è da sapere su “Mon Crime – La colpevole sono io”, la commedia poliziesca di Francois Ozon al cinema dal 25 aprile 2023 con BiM Distribuzione.

26 Aprile 2023 13:28

Dal 25 aprile nei cinema italiani con BiM Distribuzione Mon crime – La colpevole sono io, la commedia poliziesca di François Ozon con un cast stellare composto da Nadia Tereszkiewicz, Rebecca Marder, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon e André Dussollier.

Mon crime – Trama e cast

La trama ufficiale: Negli anni ’30, a Parigi, Madeleine Verdier (Nadia Tereszkiewicz), avvenente giovane attrice squattrinata e senza talento, viene accusata dell’omicidio di un famoso produttore. Con l’aiuto della sua migliore amica Pauline (Rebecca Marder), giovane avvocatessa disoccupata, viene assolta per legittima difesa. Inizia così una nuova vita, fatta di gloria e di successo, fino a quando la verità non viene a galla.

Il cast include anche Isabelle Huppert, Fabrice Luchini, Dany Boon, André Dussollier, Édouard Sulpice, Olivier Broche, Félix Lefebvre, Franck de la Personne, Evelyne Buyle, Michel Fau, Régis Laspalès, Daniel Prévost, Myriam Boyer, Jean-Christophe Bouvet, Suzanne De Baecque, Lucia Sanchez, Jean-Claude Bolle-Reddat, Dominique Besnehard, Paul Beaurepaire, Anne-Hélène Orvelin e Adam O-H.

Mon crime – Trailer e video

Curiosità sul film

  • Il film un libero adattamento dell’opera teatrale del 1934 “Mon crime” di Georges Berr e Louis Verneuil, che è stata già adattata in due film americani: La moglie bugiarda (1937) e Bionda tra le sbarre (1946).
  • Nell’opera teatrale, Chaumette è un uomo, mentre nel film è interpretato da Isabelle Huppert: Ozon ha comunque deciso che sarebbe stato divertente non modificare le battute del personaggio.
  • Il film, originariamente intitolato Madeleine, è stato girato dall’aprile al giugno 2022 a Parigi e in Belgio, a Charleroi e Bruxelles.
  • Ozon ha concepito il film durante lockdown per il COVID-19 e lo ha descritto come “un trionfo della sorellanza che finisce con un’opera teatrale nella tradizione di Jean Renoir. È anche un giocoso riferimento a L’ultimo metrò di François Truffaut” con il personaggio di Isabelle Huppert basato sull’attrice Sarah Bernhardt. Altre influenze includevano “le commedie americane degli anni ’30”, in particolare i film di Ernst Lubitsch e Frank Capra, così come “la Parigi degli anni ’30 vista dagli americani, come nel film Victor Victoria di Blake Edwards”.
  • Le riprese si sono svolte da aprile a giugno 2022, a Parigi e dintorni, a Charleroi e Bruxelles, in Belgio.

Note di regia

Il cinema parlato mi è sempre apparso come l’arte della menzogna per eccellenza ed era da molto tempo che desideravo raccontare la storia di un falso colpevole o di una falsa colpevole. Quando ho scoperto la pièce di Georges Berr e Louis Verneuil, uno dei grandi successi del 1934, ho subito capito di aver trovato la giusta opportunità per confrontarmi con questo tema. Pur mantenendo il contesto storico e politico degli anni ‘30, ho voluto adattare liberamente la trama in modo che al suo interno risuonassero le nostre preoccupazioni contemporanee in merito ai rapporti di potere e al controllo nei rapporti uomo/donna. E ho voluto giocare con i parallelismi che esistono tra teatro e giustizia. In questi tempi di depressione collettiva, ho sentito l’esigenza di ricorrere all’estro e alla leggerezza per meglio sopportare la dura realtà del presente. E da questo è scaturito il mio desiderio di ritrovare lo spirito della screwball comedy, con i suoi dialoghi scoppiettanti e l’uso di situazioni strampalate e scorrette in cui i protagonisti inventano delle astuzie per trarsi da drammatici impacci. Mi è sembrato il genere ideale per raccontare questa storia, con un tono di farsa tenera e ironica, giocando sull’assurdo pur abbracciando una parte di teatralità. Mon crime – La colpevole sono io può essere considerato il capitolo finale di una trilogia che comprende Otto donne e un mistero e Potiche – La bella statuina, tre film che esplorano la condizione femminile con humor e glamour. Il piacere di realizzare questo film con i miei collaboratori abituali è nato sia dalla ricostruzione stilizzata degli anni ‘30 sia dal materiale che di primo acchito poteva apparire datato per fare emergere tutta la sua intrinseca modernità, con un ritmo più che mai attuale, vivace e gioioso. I dialoghi cesellati e pieni di arguzia della pièce originale mi hanno riportato alla mente le commedie mordaci di Sacha Guitry in cui gli interpreti brillano e questo film mi ha offerto l’occasione di lavorare con giovani attrici esordienti molto promettenti nei panni delle protagoniste e di circondarle di una farandola di attrici e attori affermati e consolidati in gustosi ruoli di contorno. [Francois Ozon]

Mon crime – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono del compositore Philippe Rombi (Così fan tutti, Giù al Nord, Niente da dichiarare?, Asterix e il regno degli dei, Volami Via). Rombi e il regista François Ozon hanno iniziato a collaborare nel 1999 con Amanti criminali e proseguita con Sotto la sabbia (2000), Swimming Pool (2003), CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa (2004), Angel – La vita, il romanzo (2004), Ricky – Una storia d’amore e libertà (2009), Potiche – La bella statuina (2010), Nella casa (2012), Giovane e bella (2013), Una nuova amica (2014), Franz (2016) e Doppio amore (2017).

Leggendo la sceneggiatura di “Mon Crime – La colpevole sono io”, «ho sentito» cose molto diverse, con tonalità improntate all’allegria, alla nostalgia e alla suspense. Poi François mi ha trasmesso la documentazione messa insieme dallo scenografo e dalla costumista e ho visto tutti i suoi desideri trascritti in quei riferimenti visivi e in quelle fonti d’ispirazione. François e io siamo innamorati dei temi musicali e ho immediatamente sentito che in “Mon Crime” ce n’erano parecchi. Dovevo innanzitutto trovare il tema principale, la chiave di tutta la storia. È come un compendio del film, il suo DNA. E c’è anche l’orchestrazione che per me è indissociabile dalla composizione e che dà un colore e un’atmosfera particolari. Il rischio era di fare un pastiche rétro, cosa che a me e François non interessava. La singolarità del film, ambientato negli anni ’30, con numerosi punti di contatto con l’attualità contemporanea, mi permetteva di ampliare la mia gamma musicale. Peraltro, dal momento che la percezione sonora di oggi non è più quella di quegli anni, non avevo bisogno di sostenere sistematicamente l’immagine con un’orchestra sinfonica al gran completo e ho preferito riservare i grandi effetti ad alcuni momenti chiave. Il tema principale comporta un certo lirismo, con una melodia dal profumo nostalgico. A volte glamour o sentimentale, come nella scena sui tetti di Parigi, con un’orchestrazione essenziale (strumenti a corda, qualche legno, un violino solista, una tromba jazz e un pianoforte), a volte lirica e appassionata come nel finale per grande orchestra. Il secondo tema, in cui la formazione orchestrale si arricchisce di una sezione di ottoni jazz, accompagna l’indagine di polizia con un sapore da «film noir» che mescola suspense e mistero. Un terzo tema gioioso accompagna i momenti di esultanza, come quando le due ragazze sono spensierate e vanno al cinema per esempio. C’è anche un tema ansimante, allegro, che scandisce in modo sincopato le scene del processo o gli inserti delle rotative, come un rullo compressore che annuncia gli eventi a venire. Poi un altro che sottolinea il mistero che avvolge la scena del crimine e collega Madeleine, che esce dalla villa di Montferrand all’inizio del film, a Odette che vi entra alla fine. E non bisogna dimenticare l’umorismo di certe situazioni teatrali o persino da vaudeville, che ho accompagnato con motivi dal tono malizioso, come quello del «flauto meraviglioso». In seguito si è trattato di fare un lavoro di grande precisione: compongo sulle immagini, con la tonalità dei dialoghi. C’è la mia musica e c’è la musica degli attori. In “Mon Crime – La colpevole sono io” Huppert e Luchini suggeriscono inevitabilmente un’altra melodia rispetto a Deneuve e Depardieu in Potiche – La bella statuina. Le mie note si adattano ai loro ritmi, ai loro silenzi. Costituiscono, al pari dei movimenti della macchina da presa e del montaggio, una partitura parallela che guiderà la mia. La musica è presente per far sentire quello che avviene al di là delle parole e delle immagini. Si immischia e orienta il punto di vista di un personaggio o di un altro. – Philippe Rombi

1. Ouverture 2:16
2. Confession de Madeleine 2:05
3. Les toits de Paris 2:02
4. Montferrand est mort ! 1:16
5. Mauvaise graine 1:43
6. Palmarede 1:41
7. Palais de Justice 2:11
8. J’avoue mon crime 1:39
9. Le procès 1:33
10. Aux femmes de 1935 1:00
11. Demande en mariage 1:19
12. Les larmes amères de Marie-Antoinette 1:55
13. Le calvaire de Suzette 2:31
14. La chaumette 2:30
15. Une gloire du cinéma muet 1:25
16. Le sacrifice de Madeleine 2:09
17. Usine Bonnard 1:27
18. Soeurs de crime 1:26
19. Triomphe 1:14
20. Final 1:57
21. Bonheur c’est un rien (Danielle Darieux) 2:41
22. Sans un mot (Danielle Darieux) 2:42
23. Valse du théâtre 2:36

La colonna sonora di “Mon Crime – La colpevole sono io” è disponibile su Amazon.

Mon crime – Foto e poster