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Peripheric Love: trailer ufficiale del film con Iazua Larios e Fabio Troiano (Al cinema dall’11 gennaio)

Nei cinema italiani con Casa delle Visioni il dramma di Luc Walpoth con Iazua Larios, Fabio Troiano, Alessio Lapice e Christina Rosamilia.

10 Gennaio 2024 11:53

Dall’11 gennaio 2024 nei cinema italiani distribuito da Casa delle Visioni Peripheric Love, dramma di produzione italo-svizzera diretto da Luc Walpoth e interpretato da Iazua Larios, Fabio Troiano, Alessio Lapice e Christina Rosamilia.

Peripheric Love – Trama e cast

La trama ufficiale: Maria (Iazua Larios(, immigrata di origini messicane, è incinta, benché Giorgio (Fabio Troiano) non potrebbe avere figli perché sterile. Decide allora di nascondere la gravidanza al marito per paura che dubiti della sua fedeltà. In preda a sospetto e nostalgia, finiscono entrambi per ricercare affetto altrove. Ma il mistero di un evento inspiegabile sarà l’occasione per esplorare le profondità dei loro sentimenti. Là dove solo la fiducia dell’uno nell’altra impedirà loro di perdersi.

Il cast include anche Christina Rosamilia, Alessio Lapice, Ursina Lardi, Hedy Krissane, Orlando Orfeo, Mario Zucca, Giorgio Palumbo, Jordi Montenegro, Alberto Albertino, Rebecca Rangel Francy Didi Garbaccio Bogin, Manuela Grippi. Con la partecipazione speciale di Bruno Todeschini e per la prima volta sullo schermo Ludovico Nava.

Peripheric Love – Il trailer ufficiale

Il cast tecnico: Fotografia di Sara Purgatorio / Montaggio di Jean Reusser / Scenografia di Michael Baumgartner / Costumi di Linda Harper / Musica di Fabio Friedli

Note di regia

Al cuore di “Peripheric Love” c’è la storia di un amore che una gravidanza inaspettata mette in crisi ma che poi, ‘miracolosamente’, ricompone. È l’amore tra Giorgio e Maria, persone semplici e genuine, ed entra in crisi perché uno e l’altra si sentono sopraffatti dai desideri, dai bisogni e dalle paure dell’altro, in un contesto marcato da un ordine sociale che genera confusione, paura, marginalità, difficoltà di sentirsi a pieno titolo parte della comunità. Una realtà che tende a generare una chiusura in sé stessi e la sostanziale incapacità a sostenere con vitalità e calore le proprie relazioni.

Peripheric Love è inscritto in un contesto sociale che Torino forse rappresenta meglio di altre città italiane, quello della classe operaia, dell’immigrazione, delle differenze di classe, e ci parla di paure e di desideri inespressi in un mondo in cui chi sta nel basso della scala sociale è forzatamente precario, instabile, cittadino a metà.

Il film si indirizza quindi verso una narrazione che oscilla tra tensione drammatica e forza poetica, con uno sviluppo narrativo e un lavoro sui dialoghi che offre ai protagonisti una gamma di sfumature e una profondità psicologica che li rende credibili e li porta vicino a noi, anche quando si distaccano da una dimensione realistica e assurgono a figure simbolo, quasi eroi-campioni che portano ad un livello fortemente emblematico tensioni e paure ampiamente diffuse ma difficili a ‘dirsi’, nella nostra esperienza di vita e di relazione.

Questa componente poetica prende forza anche attraverso i personaggi secondari, che definiscono un contesto che è al tempo stesso realistico, psicologico e culturale, dove la differenza di classe è la condizione di normalità che appartiene ad ogni sistema sociale che gli uomini finiscono per determinare. Questa condizione sbilanciata ed eticamente discutibile non impedisce tuttavia di disseminare tracce di sofferenza e di fatica di vivere ad ogni livello sociale, e ogni singola individualità, indipendentemente dal ceto e dalla condizione economica, si trova a verificare lo scarto che esiste tra la propria realtà e i propri desideri.

Con queste premesse il film si sviluppa coerentemente verso un finale che risolve i conflitti e le tensioni. L’arrivo di un bimbo diventa l’elemento simbolico per dare senso alla possibilità di un cambiamento. Il cambiamento annunciato determina la crisi ma poi la ricompone, perché nel contempo c’è stato un percorso che ha spostato le priorità e ha permesso ai protagonisti di abbandonarsi ai loro sentimenti, trovando sé stessi.

[Luc Walpoth]

Luc Walpoth – Note biografiche

Walpoth (Zurigo, 1981) è un regista e sceneggiatore svizzero. La rappresentazione del dramma dell’essere umano è al centro della sua produzione artistica, ricorrendo a una narrazione immaginifica e a un giusto equilibrio tra emozione e suspense. Esplora generi sempre nuovi e finora ha diretto film drammatici, di fantascienza, horror, thriller, documentari sia lineari che interattivi, mockumentary, film d’animazione, spot pubblicitari. I suoi film hanno ricevuto candidature e riconoscimenti in festival importanti come Palm Springs, Fantasia, Locarno, Sitges e Clermont-Ferrand.

Nel corso degli anni, ha realizzato vari progetti con il sostegno di note istituzioni culturali, come Tribeca Institute, California Arts Council, UCLA TFT, Torino FilmLab, NisiMasa. Il cortometraggio Replika ha ricevuto oltre quindici premi in giro per il modo, tra cui quelli per il miglior cortometraggio al Bern Film Prize e al Fantastic Planet di Sydney nel 2015.

Ha conseguito una laurea in Belle arti presso la Scuola Internazionale di Cinema e Televisione di Parigi (EICAR) e ha completato il programma professionale di sceneggiatura presso la UCLA di Los Angeles. Attualmente sta lavorando alla post-produzione di un documentario interattivo girato in un carcere della California e sta sviluppando due lungometraggi e una serie televisiva.

CDV – Casa Delle Visioni

E’ una società di produzione indipendente attiva dal 2018 a Milano, creata da Gianfilippo Pedote, Roby Schirer, Davide Pagano e Andrea Randazzo. Nel 2019 produce Selfie, di Agostino Ferrente, in co-produzione con Arte Télévision e Magneto (Francia) e in associazione con Rai Cinema, presentato al 69° Festival di Berlino, sezione Panorama, vincitore del David di Donatello 2020 e del Nastro d’Argento 2020 come miglior documentario, vincitore di oltre 20 premi in festival internazionali, finalista nella categoria documentari agli European Film Award (EFA).

Nel 2021 presenta al 39° Torino Film Festival il documentario Lotta di classe – Il cinema dei ragazzi di Emilio Sidoti di Demetrio Giacomelli e conclude le riprese di “Peripheric Love”, lungometraggio di finzione di Luc Walpoth con protagonisti Iazua Larios e Fabio Troiano, prodotto con la società svizzera Dschoint Ventschr.

Attualmente CDV ha in produzione i documentari Lato B di Agostino Ferrente, in associazione con Rai Cinema e Istituto Luce, E trema ancora – L’altra voce di Luchino Visconti di Morena Campani, in coproduzione con France Movie Services e Canal+, con il supporto della DG Cinema e CNC, e il lungometraggio di finzione, Don’t let the sun (catch you crying) di Jacqueline Zünd coprodotto con la società̀ svizzera Lomotion e le cui riprese sono iniziate nell’Agosto 2023.

Tra i titoli prodotti dai soci: Ammore e malavita dei Manetti Bros. presentato alla 74° Mostra del cinema di Venezia; Liberami di Federica Di Giacomo, premiato nel 2016 come miglior film nella sezione Orizzonti della 73° Mostra del Cinema di Venezia; I ponti di Sarajevo, film antologico firmato da alcuni dei registi più premiati del cinema europeo tra cui Jean Luc Godard, Ursula Meier, Sergei Loznitsa, Cristi Puiu, Vincenzo Marra, Leonardo Di Costanzo e altri presentato nel 2014 in selezione ufficiale al Festival di Cannes; Tutto parla di te di Alina Marazzi con Charlotte Rampling, vincitore della Camera d’oro alla Festa del Cinema di Roma 2012; Fame Chimica di Paolo Vari e Antonio Bocola presentato alla 60° Mostra del Cinema di Venezia, Anima Mundi di Godfrey Reggio con le musiche di Philipp Glass, evento di apertura della 48° Mostra del Cinema di Venezia.

Peripheric Love – Il poster ufficiale

Dramma