Home Dramma Petites – La vita che vorrei…per te: trailer italiano e colonna sonora del film di Julie Lerat-Gersant (Al cinema)

Petites – La vita che vorrei…per te: trailer italiano e colonna sonora del film di Julie Lerat-Gersant (Al cinema)

Tutto quello che c’è da sapere su “Petites – La vita che vorre…per te”, il film di Julie Lerat-Gersant premiato a Locarno e al cinema dal 26 ottobre con Satine Film.

27 Ottobre 2023 10:24

Dal 26 ottobre nei cinema d’Italia con Satine Film Petites – La vita che vorrei…per te, opera prima di finzione per la regista francese Julie Lerat-Gersant. La trama racconta le emozioni e le paure di una 16enne che si ritrova in attesa di un bambino e alle prese con una maternità inattesa, situazione che la porterà ad optare per l’adozione.

Dall’alto dei suoi pattini a rotelle, un’adolescente affronta con l’irriverenza della giovinezza una gravidanza indesiderata. Passando dall’ombra della madre alla propria luce, sfida la fatalità e spezza il circolo vizioso delle disfunzioni familiari – Julie Lerat-Gersant

Petites – Trama e cast

La trama ufficiale: Camille (Pili Groyne), 16 anni, si ritrova inaspettatamente in attesa di un bambino e viene mandata dal giudice minorile in un centro di accoglienza per giovani gestanti. Separata dalla madre, amorevole ma tossica, stringe amicizia con Alison (Lucie Charles-Alfred), una giovane ragazza immatura e scapestrata che vive con la piccola figlia Diana nella casa famiglia, e subisce a malavoglia l’autorità di Nadine (Romane Bohringer), un’educatrice tanto appassionata quanto disillusa. Questi incontri finiranno per sconvolgere ulteriormente il suo destino e la sua giovane vita.

Il cast è completato da Victoire Du Bois, Lucie Charles-Alfred, Suzanne Roy-Lerat, Bilel Chegrani con la partecipazione di Céline Sallette.

Petites – Il trailer italiano

Curiosità sul film

  • Julie Lerat-Gersant dirige “Petites” da una sua sceneggiatura scritta con François Roy.
  • Il cast tecnico: Fotografia di Virginie Saint-Martin (S.B.C.) / Montaggio di Mathilde Van de Moortel / Suono di Jean-Luc Audy / Art director François Roy / Scenografia di Ninon de La Hosseraye / Costumi Cécile Madry / Casting Marie Cantet & Michaël Laguens.
  • Il film è stato premiato al Festival di Locarno con vinto il “Boccalino D’Oro 2022” con la seguente motivazione: “Con una sensibilità e una bravura eccezionale nella direzione delle sue giovani attrici, la regista Julie Lerat-Gersant riesce a creare un’opera piena di vitalità, forte e struggente su un soggetto delicato come quello della gravidanza in giovane età, tratteggiando con arguzia la complessità del microcosmo della struttura sociale che accoglie le ragazze-madri.”

Intervista alla regista

Julie Lerat-Gersant (Photo by Rosdiana Ciaravolo/Getty Images)

Come ha scelto l’ argomento del film?

Il desiderio iniziale di scrivere questa sceneggiatura e realizzare questo film è nato diversi anni fa, mentre conducevo laboratori di scrittura in centri di accoglienza per giovani gestanti. Queste grandi case famiglia sono popolate da madri adolescenti e da bambini molto piccoli. Mi ha colpito il disarmante mix di adolescenza spensierata e responsabilità genitoriale. La realtà è dura e, sfortunatamente, i modelli familiari si ripetono spesso di generazione in generazione. Ma a volte, per fortuna, la storia di alcune giovani donne dà speranza alle altre e lascia il segno anche negli educatori. Camilla è una di queste. Petites è il ritratto di una giovane adolescente a un bivio che spezza il circolo vizioso degli schemi familiari. Eroina resiliente dei tempi moderni, Camille si erge coraggiosamente di fronte a un determinismo fatalista. Stava già prendendo forma un film…

Lei gioca anche con i codici del teen movie: Camille pattina sui roller, indossa mini shorts e crop tops, mangia caramelle… È per ricordare che queste ragazzine sono innanzitutto adolescenti, prima di essere madri?

Sì, sono delle bambine, hanno 15-16 anni. In certi momenti, Camille si dimentica di aspettare un bambino, è d’altronde l’intero percorso del film, è un film in cui lei cresce. Avevo bisogno che avesse l’aria di una ragazzina, il film si svolge nell’arco di 6 mesi e questi codici ci ricordano che è ancora piccola e si diverte. Volevo che Camille fosse interpretata da un’attrice che ha ancora un piede nell’infanzia, ma anche uno nel mondo degli adulti. Nel film a volte è molto stilosa, gioca a fare la donna, e allo stesso tempo guarda i cartoni animati, beve cioccolata calda, rimane una bambina. Una bambina che aspetta un bambino.

Quali sono state le Sue ispirazioni cinematografiche per immaginare e dirigere Petites ? Pensiamo in particolare ai film di Ken Loach, sono stati un riferimento per Lei?

Sì, Ken Loach ma anche Andrea Arnold o i fratelli Dardenne, nel loro modo di non abbandonare i personaggi. Questo radicalismo mi impressiona. Ecco perché volevo che non lasciassimo mai andare Camille. E John Cassavetes per la direzione degli attori, il modo di dar loro fiducia, di vedere come assumono i loro ruoli secondo la loro natura… Ma anche nel modo di posizionare la macchina da presa: con Virginie Saint-Martin, la mia direttrice della fotografia, volevamo che la macchina da presa fosse al centro degli attori e delle attrici, vicina ma senza essere troppo agitata come una camera a mano. Volevo un cinema molto sociale, cercando al tempo stesso un lirismo che raccontasse perfettamente l’adolescenza.

Pili Groyne, l’attrice che interpreta Camille, è presente in tutti gli aspetti. Come l’hai trovata?

L’abbiamo trovata molto tardi, tre settimane prima dell’inizio delle riprese! Con Marie Cantet, la direttrice del casting, abbiamo incontrato numerose ragazze giovani, ma non riuscivamo a trovare un’attrice che avesse l’aria di una ragazzina pur dimostando una certa maturità sul set. E quando è arrivata Pili Groyne, è diventato immediatamente evidente che era arrivata Camille.

Al suo fianco Romane Bohringer occupa un posto speciale…

Abbiamo scritto il ruolo di Nadine proprio per Romane Bohringer. Recitavo con lei a teatro quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura del film. È come una madrina per Petites , è stata preziosissima sul set, nel sua intepretazione e nella sua generosità. Con questo ruolo Romane porta il mio punto di vista sull’istituzione pubblica, poichè crede nei valori dell’istituzione ma si sente in un vicolo cieco e comincia a perdere la fiducia per la mancanza di mezzi a disposizione.

“Petites” è il Suo primo film di finzione al cinema. Come si passa dal teatro al cinema?

La mia prima esperienza come co-sceneggiatrice del film di Thomas Germaine, Aland, girato in Finlandia, è stata un unico piano sequenza. Un’esperienza abbastanza vicina all’esperienza teatrale: una grande preparazione prima di lanciarsi. Questa esperienza è stata un vero fattore scatenante. Quando sono tornato a casa, ho partecipato al concorso per il laboratorio di sceneggiatura de La Fémis e ho avuto la fortuna di essere presa.

Il film è ambientato a Cherbourg e Caen. Perché radicare il Suo film in Normandia?

Questa è la nostra regione, la conosciamo molto bene. C’è qualcosa nella fisiologia della regione che racconta Camille. Questo ragazza è agitata dagli elementi. Quando pattina lungo il canale, appare piccola e fragile in un universo troppo grande per lei e, allo stesso tempo, trova la sua strada, trova la luce nell’asprezza. E quando è con Mehdi sul molo, in mezzo al mare, è tra due acque.

A cosa si riferisce il titolo del film, Petites ? Evoca il percorso di queste ragazzine, che sono in qualche modo delle“ piccole mamme”?

Sì, è proprio così, del resto abbiamo trovato il titolo molto tardi. Per molto tempo il film si è chiamato “Mia Cam”. Adoravo questo titolo, penso che trasmettesse il rapporto tra Camille e sua madre. Ma gradualmente, il film si è spostato sui personaggi speculari attorno a Camille. È Petites , al plurale, perché sono tante e sono sempre le piccole di qualcuno, come delle matrioske. Anche quando sono adulte, rimangono la piccolina della loro mamma. Petites sono Camille, Diana, Clo, è un insieme di piccole umanità. Possiamo dire che Petites è un film sulla trasmissione tra madri e figli? Petites è un film sull’essere madre e sulla transgenerazionalità. Volevo interrogarmi su cosa trasmettiamo nelle nostre linee familiari, il modo in cui si riproducono gli schemi familiari, ecome possiamo uscirne. Petites è anche la storia di uno svezzamento materno, Camille non rompe con la madre ma capisce che può attraversare la vita anche senza essere in totale fusione con lei. Questo rimanda anche alla mia storia personale, mia madre è entrata in coma mentre diventavo mamma, 10 anni fa. Ho scoperto il sentimento materno avendo una madre che adoravo e che stava fisicamente per andarsene. Anche se siamo fatti delle storie dei nostri antenati, volevo interrogarmi sul fatto che, in base agli incontri che si fanno, ciascuno può tracciare poco a poco il proprio percorso.

Petites – La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono di Superpoze pseudonimo del musicista, compositore e produttore di musica elettronica e strumentale Gabriel Legeleux. Il suo album di debutto “Opening” (2015), un album di musica da camera elettronica, è stato un successo di critica. È stato seguito nel 2017 da “For We the Living”. Questi due album sono oggetto di un unico tour francese, europeo e americano dal 2015 al 2018. Ha composto per il cinema (Fratelli nemici – Close Enemies, Les derniers hommes, L’astronaute, La source), per il teatro (Hunter di Marc Lainé, presentato al Théâtre National de Chaillot nel 2018) e ha presentato installazioni e brani musicali a il Grand Palais e la Galleria Danysz di Parigi. Ha pubblicato dischi in collaborazione con Jacques (2019, Endless Cultural Turnover) e Stwo (2014, Untitled/Late). Gabriel si è anche affermato come compositore, produttore e direttore artistico lavorando con Lomepal, Nekfeu, Alex Beaupain, Eddy de Pretto e DJ Pone tra gli altri.
  • Il trailer di “Petites” è accompagnato dal brano Amoureuse (1972) interpretato da Véronique Sanson.

La regista Julie Lerat-Gersant parla delle musiche di Superpoze: “Sì, volevo un film come la mia eroina arroccata sui suoi pattini. Un film veloce, che scorre, con rotture nette. La musica elettronica di Superpoze sostiene questa linea guida: musica che a volte è rilassante ma sempre ritmata. Camille è sopraffatta da ciò che le sta accadendo. Paracadutata dal complesso di case popolari di Cherbourg dove vive con la sua giovane madre, alla casa maternità popolata da bambini piccoli, viene lanciata senza tregua in un mondo nuovo. Anche da sola nella sua nuova stanza, è all’erta, costantemente soggetta ai rumori insiti nella struttura sociale: bambini che piangono, porte che sbattono, ragazze che discutono nei corridoi. Accentuando questo effetto di straripamento sonoro all’interno del centro materno, i momenti di fuga di Camille sono tanto più liberatori.”

1. Tentative 2:00
2. Petites 3:12
3. Manque d’amour 2:37
4. Fugue 1:51
5. La jetée 1:58
6. La lettre 2:03
7. La lettre (suite) 1:19
8. Ma Cam 2:03

La colonna sonora di “Petites” è disponibile su Amazon.

Petites – Il poster ufficiale

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