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Quel Posto nel Tempo: trailer e anticipazioni del film con Leo Gullotta al cinema dal 21 settembre

Tutto quello che c’è da sapere su “Quel Posto nel Tempo”, il dramma sull’Alzheimer di Giuseppe Alessio Nuzzo con Leo Gullotta al cinema dal 21 settembre.

19 Settembre 2022 12:58

Dopo la tappa in anteprima a Venezia 79, dal 21 settembre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, debutta nei cinema Quel posto nel tempo, dramma diretto da Giuseppe Alessio Nuzzo con protagonista Leo Gullotta affiancato da Giovanna Rei, che fa il suo debutto da co-produttrice, e l’attore americano Tomas Arana.

In questo film il problema principale non è l’Alzheimer, ma l’amore e il tempo. Questo film è nato dall’esigenza di raccontare l’Amore, quello vero, quando una malattia o opinioni diverse possono sottostare l’essenza del sentimento stesso. Ma l’Amore lo è in grado di superare tutti i limiti, anche quelli più forti della perdita di memoria, voluta o dovuta, è in grado di riportare ricordi svaniti e persi, e superare difficoltà concrete e reali.Giuseppe Alessio Nuzzo

Trama e cast

La trama ufficiale: Mario (Leo Gullotta), direttore d’orchestra in pensione, trascorre i suoi giorni in un resort di lusso nel sud dell’Inghilterra. Soffre da tempo di Alzheimer e viene spesso assalito da ricordi improvvisi che poi, puntualmente, dimentica. Vive con la paura che la malattia possa cancellare il suo passato, fatto di fama e successi. Ma soprattutto dell’amore di sua moglie Amelia (Giovanna Rei), morta anni prima, e di sua figlia Michela (Beatrice Arnera) che spera un giorno di ritrovare in un posto lontano dal tempo… La realtà si confonde tra flashback e visioni immaginarie, fino a portare lo spettatore a vivere in prima persona, attraverso gli occhi del protagonista, il terrore della malattia.

Il cast di “Quel Posto nel Tempo” include anche Erasmo Gensini, Tina Femiano, con la partecipazione di Gigi Savoia e con l’attore americano Tomas Arana.

Quel posto nel tempo – trailer e video

Curiosità

  • Giuseppe Alessio Nuzzo ha trattato l’argomento per oltre 5 anni, attraverso studi, incontri, interviste, ricerche; il suo importante backgound cinematografico internazionale unito alla sua formazione medica (laureato con massimi voti in Odontoiatria e già consigliere della Facoltà di Medicina e Chirurgia) ha permesso di concepire, insieme al team creativo com- posto da Giovanni Mazzitelli (soggetto) e Eitan Pitigliani (soggetto e sceneggiatura), un’opera delicata, metaforica e mai metafisica, con una solita componente di verità e connotazioni scientifiche.
  • Un film che diventa un’esperienza, è la malattia a rivelarsi nel corso della narrazione. “Quel posto nel tempo” nasce come lungometraggio di finzione a contenuto originale e inedito, da un’idea di Giuseppe Alessio Nuzzo che si inspira a due sue opere precedenti, il cortometraggio “Lettere a mia figlia”, vincitore della menzione speciale ai Nastri d’Argento, primo premio al Giffoni Film Festival e di oltre 140 riconoscimenti in tutto il mondo, e il docufilm “Manuale sull’Alzheimer, entrambi dedicati al racconto della Malattia di Alzheimer.
  • Girato tra Napoli, Sorrento e Caserta, toccando come location Piazza Plebiscito, la Reggia di Caserta e la Reggia di Portici, grazie anche al supporto dell’Ufficio Cinema del Comune di Napoli, “Quel posto nel tempo” racconta una malattia attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono, incoerenti e irrazionali. L’Alzheimer. La malattia come metafora di un viaggio, nel tempo e nell’immaginazione del protagonista. Una visione della patologia assolutamente inusuale, poiché pensata sia sulla base cinematografica che scientifica, grazie al supporto del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova.
  • L’attore Tomas Arana è noto per ruoli in L’ultima tentazione di Cristo, Caccia a Ottobre Rosso, Guardia del corpo, L.A. Confidential, Il gladiatore e Guardiani della galassia. Ha partecipato come guest star a varie serie tv come Miami Vice, E.R. – Medici in prima linea, Law & Order: Criminal Intent, Senza traccia, CSI: Scena del crimine e Lie to Me. In Italia ha recitato nei film horror La Chiesa e La Setta entrambi diretti da Michele Soavi e prodotto da Dario Argento, nella commedia Io e mia sorella di Carlo Verdone, nel Francesco di Liliana Cavani, nella serie tv Tutti pazzi per amore, e più recentemente nella commedia Ma cosa ci dice il cervello (2019) con protagonista Paola Cortellesi.
  • “Quel Posto nel Tempo” vede anche il contributo musicale degli allievi del Conservatorio di Rovigo insieme ad Adriano Aponte, coordinati dai David di Donatello Marco Biscarini e Luca Leprotti, impegnati nella ricerca della malattia sull’aspetto sonoro e musicale.
  • Il film è prodotto da Eduardo e Giuseppe Angeloni per An.tra.cine., in associazione con Ferone Pietro & C., con il supporto della Regione Campania e Film Commission Regione Campania, e distribuito da Nexo Digital.

Note di regia

Raccontare una malattia, l’Azheimer, attraverso la poesia del tempo che passa, dei ricordi che si cancellano e quelli che riemergono, incoerenti e irrazionali. La malattia come metafora di un viaggio, nel tempo e nell’immaginazione del protagonista, Mario (Leo Gullotta), direttore d’orchestra di fama internazionale. Nella sua mente Mario ricrea un “posto nel tempo” dove rifugiarsi con i suoi affetti, nei suoi ricordi che si confondono e si mescolano con il presente. Quattro assi narrativi scandiscono il tempo, forse vero protagonista del film, non cronologico della narrazione, un’esperienza cinematografica per lo spettatore che, come ogni puzzle film che si rispetti, solo nel finale riuscirà ad avere a disposizione tutti i tasselli per comporre il quadro della storia. Attraverso questo film invece di declinare, come solitamente accade, la malattia attraverso gli occhi del caregiver, colui che assiste l’ammalato, ho lasciato recitare l’avanzamento della stessa attraverso il vivavoce del protagonista che racconta le sue paure attraverso una lunga lettera forse scritta per anni. Ma il film nasce anche dall’esigenza di raccontare l’Amore, di quello ossessivo di Mario verso sua moglie Amelia (Giovanna Rei), morta improvvisamente quando era incinta, e di quello ritrovato per sua figlia Michela (Beatrice Arnera), abbandonata al suo destino e preferita al lavoro e alla musica per colmare il vuoto che Mario ha accumulato dalla morte della moglie. Ma l’Amore può e riesce a superare qualsiasi barriera anche quella atroce della perdita della memoria, il dissolversi dei ricordi, attraverso l’immaterialità dei sentimenti e dell’immaginazione, della poesia e della scommessa. Un amore che oltrepassa i limiti imposti da una patologia che esiste ma si nasconde, l’ Alzheimer. Raccontare attraverso le immagini di una malattia così delicata non è stato facile; altrettanto complesso è stato scrivere la storia, insieme con Eitan Pitigliani e Giovanni Mazzitelli, che non parla della malattia, ma la vive, l’attraversa, la tocca e poi l’oltrepassa in un misto di sentimenti contrastanti ma veri: Amore e dolore, coscienza ed incoscienza, perdita e riacquisizione, immaginazione e follia. Ho ritenuto necessario far trasparire sin dai primi script il rispetto della dignità della persona in quanto tale cercando collaborazione da parte di scienziati ed esperti in materia nella stesura del lavoro grazie ad anni di studi e ricerche anche personali. Un film fatto di distanze, tamponi, mascherine e, per l’attualità in cui è stato realizzato, privato della cosa più autentica di un set, le carezze, gli abbracci e gli immancabili assembramenti cinematografici. Queste difficoltà non hanno però snaturato l’autenticità e la verità della narrazione, forse potenziate dalla voglia di tornare a raccontare storie. La macchina da presa, quindi, esplora una storia estremamente delicata e attuale, poetica e metaforica ma mai metafisica, che mira a imprimere una storia da vivere finalmente sul grande schermo. [Giuseppe Alessio Nuzzo]

Chi è Giuseppe Alessio Nuzzo?

Giuseppe Alessio Nuzzo. Classe 1989. Regista, produttore e autore, è esperto di cinema sociale e attuale direttore generale del Social World Film Festival, mostra internazionale del cinema sociale; in nove anni di lavoro per l’Ente Social World Film Festival, che annovera come presidente onorario l’attrice Claudia Cardinale, ha fondato un monumento e un museo del cinema, organizzato oltre 500 giornate di attività cinematografica in Italia e 40 eventi internazionali che hanno toccato 28 città dei cinque continenti da New York a Sydney passando per Tokyo, Los Angeles, Shanghai, Rio de Janeiro, Tunisi e Londra, ricevendo importanti riconoscimenti e medaglie dal Presidente del Parlamento Europeo, dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dalla Camera e dal Senato italiani. Ha scritto e diretto numerosi lungometraggi, documentari e cortometraggi tra cui Fame coprodotto da Rai Cinema e riconosciuto di interesse culturale con il contributo economico della Direzione Generale Cinema del Ministero per i Beni e le attività culturali, Lettere a mia figlia con Leo Gullotta, Primitivamente con Giancarlo Giannini e le musiche di Enzo Avitabile, Le verità con Francesco Montanari, Nicoletta Romanoff, Maria Grazia Cucinotta, Il nome che mi hai sempre dato con Mariano Rigillo prima opera di Rai Cinema ad essere pubblicata sull’IGTV di Instagram e The Choise con Cristina Donadio presentato al Concorso Giovani Autori Italiani durante la 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, oltre a videoclip e spot a tematica sociale come Corri con Anna Falchi in onda sulle reti Rai e Mediaset. Per le opere cinematografiche da lui dirette ha ricevuto numerosi premi tra cui la menzione speciale al prestigioso Nastro d’Argento del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, il Primo Premio al al Giffoni Film Festival, il Premio Ettore Scola alla Casa del Cinema di Roma e il Gran Premio della Giuria Critica al Siena Film Festival e i riconoscimenti dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano e dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini, dall’Unione Europea e da Pubblicità Progresso. Organizzatore di eventi cinematografici come il Premio Cinema Campania e il CineBus, primo festival del cinema itinerante al mondo, é autore ed editore per il cinema e lo spettacolo. Cura l’antologia delle citazioni cinematografiche Cinema è sogno che lo storico presidente dei David Di Donatello, Gian Luigi Rondi, ha definito monumentale. Insegna regia all’Università del Cinema e per istituti formativi pubblici e privati, collabora con il Master Cinema e Tv dell’Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa, scrive di critica cinematografica su vari periodici e partecipa come opinionista di cinema sociale in trasmissioni televisive nazionali. È, inoltre, giurato a svariati festival cinematografici internazionali tra cui la Festa del Film di Roma per il premio Marc’Aurelio Esordienti. Frequenta ogni anno i mercati cinematografici di Cannes, Berlino e Venezia e Maia workshop per produttori cinematografici. Studia regia presso la National Film & Tv School di Londra, cinema ed organizzazione alla Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, linguaggio cinematografico presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, inglese al British Council; è laureato con massimi voti in Odontoiatria con una tesi sperimentale a Los Angeles dal titolo L’odontoiatria nel cinema e lo spettacolo.

Foto e poster