Home Oliver Stone Roma 2016, Oliver Stone presenta Snowden: ‘l’America vuole osservare tutto e tutti’

Roma 2016, Oliver Stone presenta Snowden: ‘l’America vuole osservare tutto e tutti’

Oliver Stone incontra il pubblico della Capitale alla Festa del Cinema.

pubblicato 14 Ottobre 2016 aggiornato 20 Dicembre 2023 11:56

70 anni da un mese, anche se in conferenza stampa una giornalista gli ha fatto gli auguri per l’imminente compleanno scambiando il 15 settembre per il 15 ottobre, Oliver Stone ha catalizzato l’attenzione della 2° giornata di incontri e proiezioni alla Festa del Cinema di Roma.

Tre volte premio Oscar, il regista americano ha accompagnato nella Capitale Snowden, sua ultima fatica poco amata in patria e qui in uscita il prossimo 1° dicembre con la BIM. Un titolo ‘necessario’, per il regista di Platoon e JFK, a causa di un’ignoranza di fondo da parte dei connazionali nei confronti dell’argomento trattato.

[quote layout=”big”]’Non credo che la maggior parte degli americani abbia capito il significato di quanto fatto da Snowden. C’è voluto del tempo anche per me, per capire di cosa si trattasse. Ho incontrato Snowden per nove volte in due anni e mezzo e solo allora ho capito quel che stava facendo il mio Paese. Ho cercato di rendere più chiaro il complicato messaggio svelato da lui, inizialmente visto con antipatia dagli americani. Lo consideravano un cattivo, lo confondano con Assange. La gente non sa chi sia realmente Snowden’.[/quote]

Un film dai non pochi problemi produttivi, tanto da dover cercare i soldi necessari per la sua realizzazione fuori dagli Stati Uniti.

[quote layout=”big”]’Sì, abbiamo avuto qualche problema. Non ho trovato finanziamenti negli Usa, siamo andati in Francia e Germania per trovare i produttori. Abbiamo girato 2 settimane negli States, una ad Hong Kong, una in Germania e 3 a Mosca. Era una storia difficile da raccontare perché difficili erano le informazioni date da Snowden. Negli Usa il film ha diviso la critica, tra chi l’ha distrutto e chi apprezzato. E’ una pellicola realistica, poco spettacolare’.[/quote]

Costato 40 milioni di dollari, Snowden ne ha in realtà incassati solo 20 in patria. Era dai tempi di U-Turn, uscito nel 1997, che un film di Stone non andava tanto male in America. Un’America che tra meno di un mese andrà a scegliere il prossimo Presidente, con lo spauracchio Donald Trump così visto dal regista di Nato il 4 Luglio.

[quote layout=”big”]’Francamente non ho mai pensato e non penso tutt’ora che Donald Trump possa diventare Presidente, ma dobbiamo ricordarci che l’alternativa è Hillary Clinton, che rappresenta il Sistema. La mentalità USA alla ‘o sei con noi o contro di noi’. E’ più militarista di Obama, più dura, non c’è uno spirito di riforma in lei. Staremo a vedere’.[/quote]

Ma il vero Snowden, l’ha visto il film?

[quote layout=”big”]’Snowden ha visto il film e c’ha anche aiutato con lo script, ha fatto diverse correzioni tecniche. Mentre giravamo, poi, temevo gli hacker ma non è successo. Lui ha approvato il film, gli è piaciuto e l’ha definito realistico’.[/quote]

Stone, per finire, ha lanciato il suo allarme nei confronti del ‘controllo’ totale che alcuni Paesi, Stati Uniti in testa, stanno attuando nei nostri confronti.

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‘Consiglio sempre di fare attenzione ai cellulari, tutti noi sappiamo quel che sta accadendo. Siamo tutti dei potenziali sospettati, a causa di reati che in futuro potrebbero diventare illegali. Siamo tutti schedati in una base dati. Obama ha avuto l’occasione di cambiare le cose ma l’ha persa. Ci sono sicuramente delle analogie tra la disillusione del protagonista e il sottoscritto. Come Snowden sono cresciuto come conservatore, per poi rimanere sconcertato per quanto accaduto in Vientnam. Negli anni di Reagan ero in centroamerica e vidi che gli Usa erano nuovamente pronti ad invadere il Salvador. Così ho iniziato ad approfondire le mie conoscenze, 10 anni fa ho studiato la storia americana attraverso un documentario ed è una storia terribile. Snowden era giovane, quando ha fatto quel che ha fatto, ed è stato coraggiosissimo. Lui era favorevole al controllo e alla sorveglianza dei terroristi. Sorveglianze mirate, seguendo segnali ed informazioni tratte da precise indagini. E allora perché l’America ha iniziato ad installare meccanismi di sorveglianza di massa? Perché lo scopo non è quello di colpire i terroristi, ma di osservare tutto e tutti’. [/quote]

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