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Silent Hill

SILENT HILLdi Christophe Gans; con Radha Mitchell, Sean Bean, Laurie Holden, Deborah Kara Unger, Kim Coates, Jodelle Ferland.Dalle trasposizioni dai videogiochi alla pellicola siamo stati abituati a tutto: dal pessimo Tomb Raider all’inguardabile Resident Evil – Apocalypse, da Street Fighter ai vari Alone in the Dark e House of the Dead. Per fortuna Silent Hill

pubblicato 11 Agosto 2006 aggiornato 3 Agosto 2020 04:08


SILENT HILL
di Christophe Gans; con Radha Mitchell, Sean Bean, Laurie Holden, Deborah Kara Unger, Kim Coates, Jodelle Ferland.

Dalle trasposizioni dai videogiochi alla pellicola siamo stati abituati a tutto: dal pessimo Tomb Raider all’inguardabile Resident Evil – Apocalypse, da Street Fighter ai vari Alone in the Dark e House of the Dead. Per fortuna Silent Hill segue, forse ancora meglio, la linea del primo Resident Evil, creando una buona atmosfera e divertendo lo spettatore senza imbarazzarlo per ciò che sta vendendo. E’ stato molto criticato, chissà perchè. E invece il film ha dalla sua parecchie carte favorevoli, a cominciare dall’ambientazione “magica”, claustrofobica, sempre diversa in ogni dimensione di Silent Hill (attenzione al finale!). Ed ha dalla sua un’ottima fotografia, anche qui diversa per ogni dimensione (ottima la resa dei colori, dall’azzurro-grigio al marrone-rosso). E non ci scordiamo del ritmo, che in un film del genere è d’obbligo, che non è mai “da playstation” (paradossale, ma dev’essere così: è un film!) e della tensione, che c’è ed è alta in alcuni momenti. Scritto più che decentemente dal bravo Roger Avary e diretto dal bravo Christophe Gans, Silent Hill non sarà perfetto e non sarà memorabile, magari, ma mantiene le sue promesse, si fa vedere dai fan del gioco e da chi di quel gioco non glien’è mai fregato nulla. E la paura è ovunque, si trova nelle scuole, nelle strade deserte, nei posti piccolissimi e pieni di strani insetti, si trova vicino ai mostri più inquietanti e terribili, si trova in chiesa, si trova tra le persone… Molto buona la performance della protagonista Radha Mitchell, che corre, salta, s’impaurisce, soffre, resta allibita di fronte a ciò che vede ma non molla. Alcune sequenze sono molto affascinanti, e il finale esplode nello splatter ed è una goduria per chi ama il genere. Da segnalare anche l’ottima colonna sonora.