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Venezia 2012 – Un giorno speciale: recensione in anteprima del film di Francesca Comencini

Lui, lei e Roma: Francesca Comencini chiude il concorso di Venezia 69 con il suo film a basso budget. Ma lascia la stampa freddissima. Ecco la recensione di Cineblog.

pubblicato 7 Settembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 22:43

Gina e Marco sono giovanissimi e decisi a diventare “qualcuno”. Si incontrano una mattina in una periferia stralunata alle porte di Roma. Lei ha un appuntamento con un politico che potrebbe mettere una buona parola e aiutarla a entrare nel mondo dello spettacolo, lui è l’autista che ha il compito di condurla all’appuntamento. È l’occasione che entrambi aspettavano. Il primo giorno di lavoro. L’entrata nel mondo dei grandi. Ma niente va come deve andare. Il politico, impegnato in una seduta parlamentare che si protrae all’infinito, rimanda di ora in ora l’appuntamento lasciando i due ragazzi in un limbo di attesa che si trasforma ben presto in una giornata speciale. Una giornata che li porterà dalla provincia al cuore della capitale, in cui i due giovani imparano a conoscersi.

Alla fine della visione del film di Francesca Comencini, terzo film italiano e ultimo in assoluto del concorso della 69. Mostra del cinema di Venezia, viene da chiedersi soltanto una cosa: perché? Il perché del perché – scusate il gioco di parole – non è però così scontato da individuare. Ogni spettatore che si porrà la domanda (ma può anche esserci chi gradirà, mica lo stiamo escludendo a priori!) la farà in relazione probabilmente ad motivo diverso da quello di un altro spettatore.

Chi scrive, per esempio, si è chiesto perché la Comencini non abbia girato un semplice ed onestissimo boy-meets-girl, magari nella tradizione di certo cinema indie americano. All’inizio sembra pure provarci: per certi aspetti, infatti, o almeno in qualche scena e nell’idea di far percorrere ai protagonisti diverse zone di Roma, viene da pensare addirittura a In Search of a Midnight Kiss, piccolo e straordinario film di Alex Holdridge, che vedeva un ragazzo ed una ragazza conoscersi per caso, percorrere assieme Los Angeles toccandone le zone più famose, ed innamorarsi.


Francesca Comencini parte un po’ dalla stessa idea: fa esplorare la città ai suoi due protagonisti, mentre il rapporto tra questi si va rafforzando pian piano, anche se c’è da dire che in Un giorno speciale i due si legano forse anche troppo in fretta. Gina è una giovane ragazza che, spinta dalla madre, deve andare ad un incontro con un certo Onorevole Balestra; per arrivare al luogo di ritrovo, viene portata in macchina da un autista, l’altrettanto giovane Marco.

Visto che dovranno stare a stretto contatto finché non riceveranno la telefonata dell’Onorevole, che li avviserà di aver finito la sua riunione, i due ragazzi decidono di fare un gioco: si fermeranno in diversi luoghi di Roma, scelti uno ciasciuno in modo alternato. Ci sarà tempo per andare al ristorante a mangiare aragosta e champagne, visto che hanno già tutto pagato dal politico, giocare a bowling, oppure fare “stupidaggini” come rubare un costoso vestito in un negozio d’alta moda, per poi correre via nelle strade della capitale.

Piace il film della Comencini dal punto di vista della fotografia, per come riesce a catturare alcuni squarci di Roma (ma la regista aveva già saputo registrare l’atmosfera di Milano e Napoli molto bene). Un giorno speciale ha almeno un momento molto bello dal punto di vista fotografico, ovvero quando l’auto dei due ragazzi passa attraverso un tunnel e si ottengono diverse tonalità di giallo. Un effetto ipnotico rovinato però dall’intrusività della musica, in questo caso “Lascia ch’io pianga” di Händel: perché non lasciare l’immagine di Gina appoggiata al vetro senza alcun commento sonoro, invece di dover per forza sottolineare il suo stato d’animo?

Odiamo seriamente, da recensori, scrivere quello che i registi dovrebbero fare, o attaccare le scelte che hanno fatto: ma è un momento indicativo di un film che prende alcune strade molto discutibili. Se la leggerezza del film può essere senza dubbio un punto a suo favore, non lo è il frustrante didascalismo di fondo con cui la regista affronta tematiche attuali come le raccomandazioni sul lavoro o il “velinismo”. La prima scena della pellicola è una dichiarazioni d’intenti in questo senso, con la macchina da presa che si posa sui grattacieli, e che inquadra le finestre delle case da cui escono rumori, voci e suoni dei televisori accesi.

Siamo ancora nell’Italia di Berlusconi, dei bunga bunga, delle ragazze che devono offrirsi al potente di turno per avere un posto in tv. Tutto vero, tutto giusto, per carità: ma che noia, se poi si buttano i discorsi dentro una trama che non aveva bisogno di ragionamenti così insistiti ma, alla fin fine, trattati in modo piuttosto superficiali. E poi, come spettatori, ci viene chiesto pure di “comprendere” il gesto di Gina, che si concede all’onorevole pur di avere un posto di lavoro in televisione: ma, sapete, ha studiato duramente per anni e anni danza, recitazione e canto. Quindi, in fondo, fa solo quel che deve fare, visto che non ha altra scelta…

Pure Marco è stato raccomandato (da un prete!), ma questa informazione è inserita nel contesto dell’opera solo per rendere la sua relazione con Gina più affiatata. Bisogna ammettere che c’è una certa chimica tra Filippo Scicchitano e Giulia Valentini, e questo non lo si può negare. Se il film riesce a viaggiare “tranquillo”, prima di arenarsi nella terribile parte finale, è grazie a loro. Nell’ultimo quarto d’ora, però, il discorso sulla crisi e sulla difficoltà di scendere o meno a compromessi sul posto di lavoro prende il sopravvento su tutto. E il film letteralmente si spegne.

Condito con citazioni cinematografiche (Via col vento!) e richiami a fiabe sempiterne (la scarpetta come Cenerentola…), Un giorno speciale non riesce nemmeno a regalarci un momento memorabile, un piccolo tuffo al cuore, una frase da annotare (“Se vai in paradiso con la persona sbagliata, è come stare all’inferno”: davvero?). Viene poi oscurato ancora di più dal bellissimo Bella Addormentata di Bellocchio, che sull’attualità italiana, sui media e il mondo della tv, e anche sulla “fiabe”, ha detto molto di più ed ha spiccato il volo sopra la mediocrità e la medietà. Scommettiamo che anche voi, appena inizieranno i titoli di coda, vi chiederete “perché”?

Voto di Gabriele: 3
Voto di Antonio: 4.5

Un giorno speciale (Italia, 2012, commedia) di Francesca Comencini; con Filippo Scicchitano, Giulia Valentini. Uscita in sala il 4 ottobre.