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Vera: nuova clip del documentario su Vera Gemma designato Film della Critica (Al cinema dal 23 marzo)

Tutto quello che c’è da sapere su “Vera”, il documentario di Tizza Covi e Rainer Frimmel (La Pivellina) con protagonista Vera Gemma premiato a Venezia 79, nei cinema dal 23 marzo 2023 con Wanted.

21 Marzo 2023 18:31

Dopo la tappa in anteprima mondiale a Venezia 79, dove si è aggiudicato due Premi Orizzonti alla miglior attrice e regia, dal 23 marzo nei cinema d’Italia con Wanted Vera, il documentario di Tizza Covi e Rainer Frimmel (La Pivellina) con protagonista Vera Gemma, figlia dell’attore Giuliano Gemma. Lo sguardo sensibile del duo di documentaristi rende il ritratto di Vera intimo e profondo. Una donna protagonista di un affresco a cavallo tra documentario e finzione che scava nelle pieghe più nascoste della sua vita pubblica e privata.

Con l’occasione, Wanted Cinema comunica inoltre con orgoglio che “Vera” è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione:

Un film metacinematografico con una protagonista fedele al suo nome, quasi pasoliniana nella volontà di mettersi in relazione con gli ultimi delle periferie romane e nell’andare alla ricerca di autenticità e bellezza. Tizza Covi e Rainer Frimmel colgono la malinconia di Vera Gemma e il suo straniamento esistenziale senza dimenticare la sua posizione di privilegio e senza giudicare né lei, né le sue scelte di vita.

Vera – Trama e cast

La trama ufficiale: Vera vive all’ombra del suo famoso padre. Stanca della sua vita superficiale e delle sue relazioni, finisce alla deriva nell’alta società romana. Un giorno dopo averlo ferito in un incidente stradale in periferia, stringe un’intensa relazione con un bambino di otto anni e suo padre. Ma presto dovrà rendersi conto che anche in questo nuovo mondo è solo uno strumento per gli altri.

Il film vede come protagonisti, oltre Vera Gemma, anche Sebastian Dascalu, Annamaria Giancamerla e Daniel de Palma e l’amichevole partecipazione di Asia Argento.

Vera – Trailer e video

Nuova clip ufficiale pubblicata il 21 marzo 2023

Curiosità sul film

  • Presentato in anteprima mondiale all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti, dove ha trionfato aggiudicandosi il Premio Orizzonti per la migliore regia e il Premio Orizzonti per la miglior attrice.
  • Tizza Covi & Rainer Frimmel dirigono “Vera” da una sceneggiatura di Tizza Covi (Dramaturgical Consultation Emily Artmann & Wolfgang Widerhofer), che ha scritto anche il soggetto.
  • Il team che ha supportato i registi Tizza Covi (anche montaggio e sonoro) & Rainer Frimmel (anche fotografia) ha incluso Ivan Bellavista (Assistente di regia) e Manuel Grandpierre (Mix sonoro).

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Tizza Covi & Rainer Frimmel – Note biografiche

Nata a Bolzano nel 1971, Tizza Covi ha vissuto a Parigi e Berlino prima di studiare fotografia a Vienna. Rainer Frimmel, nato a Vienna nel 1971, ha anche lui studiato fotografia. Dal 1996 lavorano insieme tra film, teatro e fotografia. Nel 2022 hanno fondato la loro società di produzione Vento Film. Hanno ricevuto numerosi riconoscimenti per i loro documentari Das ist alles e Babooska , incluso anche il Premio Wolfgang-Staudte alla Berlinale. La Pivellina , il loro primo film di finzione, ha vinto l’Europa Cinema Label alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes ed è stato il candidato ufficiale per l’Austria agli Oscar 2011. Il loro secondo film di finzione, The shine of day (2012), ha ricevuto il Pardo d’Argento per il miglior attore a Locarno e il Premio Ophüls a Saarbrücken. Il loro terzo film Mister Universo (2016) è stato anche presentato a Locarno dove ha ricevuto il Premio Fipresci. Come tutti gli altri loro film, è stato realizzato con attori non professionisti e girato in pellicola da 16mm.

Chi è Vera Gemma

Figlia dell‘attore Giuliano Gemma e della sua prima moglie Natalia Roberti, Vera è cresciuta a Roma ai margini dei set cinematografici del padre, con il quale recitò da bambina nel film del 1978 Il grande attacco . Crescendo ha vissuto anche a Parigi e Los Angeles, dove ha lavorato anche come spogliarellista al locale The Body Shop. Dopo aver debuttato come attrice e autrice teatrale nei primi anni novanta, prende parte a diverse pellicole cinematografiche, fra cui La sindrome di Stendhal e Il cartaio , entrambi diretti da Dario Argento, Ovosodo di Paolo Virzì e Scarlet Diva di Asia Argento. In televisione partecipa alle serie televisive Linda e il brigadiere e Le ragazze di piazza di Spagna , e nel 2005 prende parte come concorrente al reality show Ritorno al presente, condotto da Carlo Conti su Rai 1. Oltre alla recitazione, nel corso degli anni duemila sperimenta anche in altri campi artistici: nel 2006 collabora con il gruppo elettrico Distorsonic per il loro album di debutto Psychohaven ; nel 2004 e nel 2007 è invece autrice di due libri: l‘autobiografico Le bambine cattive diventano cieche e il thriller Latin Lover . Nel 2009 dirige assieme ad Antonella Fulci Blues for Michael , cortometraggio tributo a Michael Jackson presentato al Sulmonacinema Film Festival. Nel 2013 è ideatrice, produttrice e regista di un documentario sulla vita e sulla carriera del padre intitolato Giuliano Gemma: un italiano nel mondo , presentato in anteprima al Festival internazionale del film di Roma. Negli anni successivi si dedica all‘arte circense, passione ereditata dal padre, viaggiando per l‘Italia e l‘Europa con l‘obiettivo di realizzare un documentario sul mondo del circo, rimasto inedito; lei stessa si esibisce come domatrice di tigri e leoni in diversi spettacoli in Russia, Ucraina e Bielorussia. Nel 2019 è assieme ad altri figli d‘arte tra i protagonisti del documentario diretto da Alfredo Lo Piero Figli del set , distribuito al cinema dal 16 ottobre. Dallo stesso anno è particolarmente attiva in televisione, partecipando a programmi televisivi per le reti Rai e Mediaset. Prende parte come concorrente, in coppia con Asia Argento, all‘ottava edizione del reality show Pechino Express, in onda dall‘11 gennaio 2020 su Rai 2, come elemento della coppia delle Figlie d‘arte; poi con il modello Gennaro Lillio formando la coppia dei Sopravvissuti. Per la stessa rete, nell‘estate del 2020 è nel cast del game show Resta a casa e vinci, condotto da Costantino della Gherardesca, nel ruolo di esperta di seduzione. Dal 15 marzo al 26 aprile 2021 partecipa come concorrente alla quindicesima edizione del reality show L‘isola dei famosi , in onda su Canale 5. Nello stesso anno prende parte al secondo album di Asia Argento, Music From My Bed. pubblicato il 12 novembre, con i brani Triste serenata e Te possino (cover di un celebre brano di Gabriella Ferri del 1966). Nel 2022 è protagonista del film VERA, diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel, in concorso nella sezione “Orizzonti” della 79ª Mostra internazionale d‘arte cinematografica di Venezia, per il quale vince il Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile. A dicembre dello stesso anno torna a teatro prendendo parte come narratrice all‘opera rock di Francesco Maria Gallo Inferno – Opera Rock

Intervista ai registi

VERA si concentra su un personaggio che ha vissuto nel glamour e nello sfarzo del cinema italiano di una certa epoca. Chi è la vostra protagonista, Vera?

TIZZA COVI: Abbiamo conosciuto Vera Gemma nel 2015 quando stavamo girando il nostro film Mister Universo : stava lavorando ad un documentario sugli artisti circensi, in onore del suo defunto padre Giuliano Gemma, un attore italiano molto famoso. Quando ci è stata presentata, l’ho trovata davvero strana, e siamo riusciti a scambiare solo poche parole.

Come mai non ti interessava all’inizio?

TIZZA COVI: Non sono mai stata attratta dal mondo che rappresentava, a prima vista: vantava apertamente la sua ricchezza con vestiti chic firmati e borse abbinate, preservava artificialmente la sua giovinezza, tende a fotografarsi sempre e in ogni dove, per postare poi online. Sono cose che ho sempre condannato senza pietà. Due settimane dopo eravamo seduti accanto a lei a cena e abbiamo avuto una splendida conversazione, scoprendo che ha un modo davvero critico e spietato di dire le cose esattamente come stanno. E’ stata una bella lezione, che conferma ancora una volta quanto sia necessario guardare oltre le apparenze. Ho ceduto al suo fascino molto velocemente, la andavo a trovare abbastanza spesso a Roma, leggevo la sua autobiografia e guardavo i film di suo padre. Un giorno le ho detto che mi sarebbe piaciuto scrivere un copione su di lei.

Come ha reagito Vera a questo?

TIZZA COVI: Penso che all’inizio non fosse del tutto convinta che l’avrei fatto per davvero. Conosce fin troppo bene lo show business e sa perfettamente che molte delle promesse fatte non vengono mantenute fino alla fine. Io mi sono rifiutata di farmi scoraggiare e ho continuato a lavorare al progetto poiché sia io che Rainer eravamo convinti sarebbe stata una perfetta attrice protagonista. Non è di certo facile da classificare, è capace di fare un passo indietro, e riesce a farlo in modo discreto ma allo stesso tempo le viene facile improvvisare ed empatizzare in ogni situazione. Non si è mai lamentata di nulla durante le riprese, tranne forse per la pressione sul tempo, perché avevamo bisogno di girare sei giorni a settimana fino a quando il lockdown non era quasi dietro l’angolo.

Uno dei principali temi in VERA è la bellezza.

TIZZA COVI: La domanda riguardo in che cosa consista veramente la bellezza è probabilmente vecchia come l’umanità stessa. Per noi, la risposta è piuttosto semplice: una persona bella è qualcuno genuinamente legato alla vita sulla terra, qualcuno che riesce a costruire una personalità inconfondibile. Nell’industria cinematografica, la bellezza è definita in modo diverso, e ciò crea un dilemma senza speranza, specie per le attrici, quando iniziano ad invecchiare: se non ricorrono alla chirurgia estetica, i buoni ruoli iniziano a scarseggiare – ma se scelgono di farlo ed è appariscente, allora vengono disprezzate. Qualsiasi cosa facciano è sbagliato. Vera stessa ha sofferto a lungo del fatto che fin da piccola non sia mai rientrata nei canoni ideali di bellezza.

RAINER FRIMMEL: In ogni caso, stiamo parlando di una certa età qui. Vera ha sviluppato l’idea di stare perdendo la sua bellezza molto precocemente.

TIZZA COVI: La storia di Vera è stata plasmata dalla costante e insostenibile comparazione con il suo bello e celebre padre. Deve essere stato terribile sentirsi dire ancora e ancora che peccato che non fosse bella quanto il padre. E’ uno dei temi principali in VERA: i suoi dubbi costanti, e la percezione di essersi realizzata meno di quanto fece suo padre. In aggiunta a tutto ciò, c’è il fatto che lei sia sempre stata sfruttata dalle persone che volevano associarsi al suo nome. E’ un po’ il destino dei figli delle celebrità.

RAINER FRIMMEL: Non solo in relazione alla sua bellezza ma anche per la sua carriera, suo padre fu come un peso. A proposito di questo, è interessante che Asia Argento abbia partecipato al film e parli della sua esperienza come figlia di un regista famoso. Come spesso accade nei vostri film, VERA rappresenta entrambi i lati della medaglia, allo stesso tempo. Qualsiasi cosa le persone di San Basilio sognino, diventa un ostacolo per Vera, che sta cercando la sua vera identità.

RAINER FRIMMEL: Fondamentalmente, è per i soldi che tutti si battono. Parlando di Daniel, il padre del bambino con il braccio rotto, le sue truffe sono una strategia di sopravvivenza.

TIZZA COVI: E’ veramente importante per me enfatizzare il fatto che non volessi rappresentare Daniel come una figura malvagia, in alcun modo. Daniel si trova in una situazione veramente difficile: ha soldi a mala pena, deve prendersi cura di suo figlio e della madre, avendo anche perso la moglie. Arreca danni alle persone perché presume che le conseguenze per loro non siano poi così dure. Abbiamo anche cercato di dargli spazio per mostrare quanto sia amorevole come padre. E’ questa ambivalenza che lo rende un personaggio interessante. Nel film Gennaro dice a Vera: “Se avessi avuto un padre come il tuo, mi avrebbe aperto di certo mille porte” e Vera risponde: “Per me invece ha significato molte altre porte chiuse”. In che modo questa condizione può essere vissuta in maniera differente tra uomini e donne?

TIZZA COVI: E’ difficile per Vera scappare dal pensiero di non coincidere con la figura del padre. Quando ho incontrato Gennaro, amico di Vera e modello, ho trovato molto curioso notare quanto soffrisse del giudizio sull’aspetto esteriore. Curioso quanto Daniel, che ha dovuto tatuarsi sul corpo il suo conflitto interiore tra bene e male, per visualizzare come fosse fatto all’interno. Vera ha invece costruito la sua personale bellezza attraverso le operazioni e lo stile provocatorio che fa assolutamente parte del suo autoritratto. Questo è ciò che è, in carne ed ossa. Ho trovato toccante quando ha detto che ritrovava la sua idea di bellezza nelle persone trans, che le sarebbe piaciuto assomigliare a loro.

Il corpo di Vera, dopo tutte le operazioni, rappresenta la storia della sua vita – come lo fa il corpo di Gennaro perfettamente allenato o quello di Daniel con tutti i tatuaggi. Quanto è stata importante la fisicità durante il casting per questo film?

TIZZA COVI: La fisicità naturale è sempre un fattore essenziale. Abbiamo scelto Daniel non solo per i suoi tatuaggi ma anche per il modo in cui si muove, gesticola, parla. Ha interiorizzato la lingua e il linguaggio del corpo della periferia, nella lotta giornaliera per la sopravvivenza come anche nell’amore per la sua famiglia. In questo modo riusciva ad empatizzare in modo convincente con qualsiasi altro personaggio.

RAINER FRIMMEL: Gli altri attori che vedete nel film insieme a Vera vengono realmente dal suo mondo: l’agente, il chirurgo estetico, il parrucchiere, il direttore casting – fa tutto parte della sua vita. Nonostante questo, lei è sempre interessata all’altro mondo, allo stesso modo in cui si innamorava di uomini miserabili, interessata dalle loro condizioni di vita.

In scene come quella in pizzeria o quella con Asia Argento, ci sono delle canzoni popolari che giocano un ruolo fondamentale. E’ stato il lavoro sul vostro ultimo film, Notes from the Underworld, a plasmare la vostra sensibilità su questo tipo di musica?

TIZZA COVI: In VERA eravamo ancora una volta convinti del fatto che dovesse esserci musica solo quando caratterizzava le scene, e questa volta anche nei titoli di apertura e coda. E’ una grande innovazione. VERA è così tanto un film italiano che sarebbe stato un peccato non utilizzare quei pezzi. Le due canzoni tradizionali che ci sono nella storia sono certamente un riferimento a Notes from the Underworld . Che si tratti di Roma, Vienna, Bangkok o New York – ogni città ha la sua cultura popolare, che ci immaginiamo trovi la sua espressione in una locanda.

RAINER FRIMMEL: Vera entra in contatto con una canzone in pizzeria che probabilmente non viene dal suo mondo, ma instaura con essa un legame immediato. Alcune canzoni sono semplicemente belle e possono toccarci. La canzone che Vera canta con Asia è anche piuttosto popolare. Penso che sia affascinante che questo genere di musica non aderisca per forza ai differenti stili di vita: c’è qualcosa di veramente unificante in essa.

E’ anche interessante che il nome di battesimo di Vera sia un riferimento alla verità e alla vita reale, anche se alla fine il film è ambivalente, più romanzato.

TIZZA COVI: Per quanto riguarda gli aspetti romanzati, Vera una volta è stata realmente drogata in un hotel da uno dei suoi fidanzati, restandoci poi a dormire per due notti consecutive. Durante ciò il suo appartamento è stato svuotato. Arrivati al processo, lei stessa ha ritirato tutte le accuse. Ovviamente, ci siamo ispirati a questa storia. Allo stesso tempo, Vera è adesso una persona completamente diversa da allora, ed è anche diversa dal personaggio che interpreta nel film. Nel nostro lavoro, realtà e finzione si mescolano così tanto che che alla fine neanche noi sappiamo più cosa sia vero e cosa abbiamo invece inventato.

Intervista: Karin Schiefer | Austrian Films

Vera – Foto e poster