Home Horror Wolfkin: trailer italiano e colonna sonora del fantasy horror con licantropi (Al cinema dal 24 agosto)

Wolfkin: trailer italiano e colonna sonora del fantasy horror con licantropi (Al cinema dal 24 agosto)

Tutto quello che c’è da sapere su “Wolfkin”, il fantasy horror con licantropi di produzione europea diretto dal regista Jacques Molitor – Al cinema dal 24 agosto 2023 con Satine Noir.

24 Agosto 2023 12:41

Dal 24 agosto nei cinema italiani con Satine Noir Wolfkin (Kommunioun), un fantasy horror con licantropi del regista Jacques Molitor,. Il film segue una madre single preoccupata dal comportamento sempre più aggressivo di suo figlio, che fa visita alla famiglia del suo defunto padre, che scoprirà nasconde una natura molto oscura.

Wolfkin – Trama e cast

La trama ufficiale: Bruxelles, Elaine (Louise Manteau) cresce da sola il figlio Martin (Victor Dieu), che non ha mai conosciuto suo padre. Quest’ultimo inizia a manifestare un comportamento strano e incontrollabile. Quando il ragazzo morde a sangue uno dei suoi compagni, Elaine decide di portarlo a incontrare in Lussemburgo i nonni paterni, in cerca di aiuto e risposte. Con loro Martin sta subito meglio. Ma quando Elaine capirà la vera natura della famiglia, e che Martin potrebbe diventare come loro, dovrà scegliere se accettarla o lottare per il futuro di suo figlio.

Il cast include anche Marja-Leena Junker, Marco Lorenzini, Jules Werner, Myriam Müller, Yulia Chernyshkova, Jean-Jacques Rausin, Charles Muller, Benjamin Ramon, Joël Delsaut, Gintare Parulyte, Basile Catrysse, Tracy Dossou, Hakim Bouacha, Blaise Ludik, Clod Thommes, Leo Folschette, Marc Wolff e Mehdi Zekhnini.

Wolfkin – Trailer e video

Curiosità sul film

  • Il film è una coproduzione Belgio/Lussemburgo
  • Jacques Molitor (Mammejong) dirige “Wolfkin” da una sua sceneggiatura scritta con Régine Abadia (La nascita del Dadaismo) e la collaborazione di Magali Negroni (Un secolo di scrittori).
  • Il cast tecnico: Fotografia di Amandine Klee / Scenografia di Audrey Hernu / Costumi di Carine Rando De Felice / Trucco di Sophie Garlinskas / Aiuto regista Benoît Van Wambeke / Sound Design Thomas Gauder, Leni Andrieux, Roland Voglaire, Etienne Carton / Montaggio di Damien Keyeux / VFX MPC FILM & EPISODIC MIKROS Belgique SFX Pix & Real
  • Louise Manteau (Elaine – La madre coraggiosa) è un attrice francese conosciuta per i suoi ruoli in numerose serie televisive, tra cui Les Rivières Pourpres (2018) e Pandore (2022).
  • Victor Dieu (Martin- Il figlio modello “particolare”) è un giovane attore belga. “Wolfkin” è il suo primo film.
  • Marja-Leena Junker (Adrienne – La regina nera del vino) è una celebre attrice lussemburghese di teatro. Al cinema si ricordano I ruoli nei film L’ombra del vampiro (2000), Barrage (2017) e Skin Walker (2019).
  • Marco Lorenzini (Joseph – Il patriarca sofferente) è un attore cinematografico molto popolare in Germania e in Lussemburgo, in particolare per i suoi ruoli nella serie Cellule de Crise (2020) e nei film Dio esiste e vive a Bruxelles (2015), Gutland (2018) e La Confrérie des larmes (2013).
  • Jules Werner (Jean- il bravo figlio) è un celebre attore di teatro e di cinema lussemburghese. Tra i suoi ruoli più significativi, ha recitato ne Il Mercante di Venezia (2004), Hysteria (2011), Blind Spot (2012), così come nella la serie lussemburghese Capitani (2019-2022). “Wolfkin” è la sua seconda collaborazione con il regista Jacques Molitor.
  • Produttori: Gilles Chanial, Olivier Dubois. Con il sostegno di FILM FUND LUXEMBURG E la partecipazione di WALLIMAGE. In coproduzione con VOO e BE TV -coproduttore Philippe Logie. In coproduzione con SHELTER PROD. In associazione con TAXSHELTER.BE e ING.

Intervista con il regista Jacques Molitor

Come nasce Wolfkin?

Ho sempre desiderato realizzare un film horror, che per me rappresenta il genere per eccellenza attraverso cui esprimere idee personali o politiche. In effetti, le origini di Wolfkin risalgono a una situazione che mi ha toccato personalmente. Anni fa, ho scoperto che gran parte della storia della mia famiglia e della mia identità erano una bugia bianca. Uno shock che mi ha portato a confrontarmi e a pormi domande difficili sulla condizione umana. Come possiamo definire realmente i legami familiari? Si tratta di amore, valori condivisi…o la nostra identità è un mero risultato della genetica?

Se dovesse ridurre Wolfkin a un unico tema, quale sceglierebbe?

Wolfkin è una storia sull’amore incondizionato, che si rivela pienamente solo quando Elaine accetta la maledizione che giace sopita in suo figlio ed è pronta a perdere il Martin che conosce affinché possa seguire il suo destino. “Vuole che Suo figlio diventi un mostro da circo?” chiede, con profonda serietà, il medico di famiglia a Elaine. In realtà, desidera solo conformare Martin alle “norme”, proprio come hanno fatto generazioni di professionisti della sanità nel corso della storia con persone che hanno avuto la sfortuna di essere diverse. Al tempo stesso, l’intrusione dell’ “altro” è sempre stato un argomento importante nei film dell’orrore. Dalle mutazioni corporee di Cronenberg, ai mostri amichevoli di Guillermo Del Toro, ai libertini notturni di Clive Barker, ho sempre avuto una grande predilezione per queste creature e ho scritto il personaggio di Martin con queste creature in testa.

Come ha realizzato il casting?

Avevo già lavorato in precedenza con la maggior parte degli attori lussemburghesi nel film, ed ero molto eccitato all’idea di dare loro nuovi ruoli da mordere, per alcuni… letteralmente. Trovare Martin è stata la sfida più grande. Avevamo visto decine di bambini per la produzione di un teaser realizzato nel 2019 e Victor ci ha convinto di essere nato per interpretare il ruolo di Martin. Louise Manteau, che interpreta il ruolo di Elaine, mi era completamente sconosciuta prima dei casting che abbiamo fatto a Bruxelles. Ha subito catturato la mia attenzione con la sua intensità e il suo impegno, anche se abbiamo dovuto seguire la maggior parte dei casting da remoto. Appena abbiamo fatto le prime prove con lei e Victor, è stato evidente che avevamo trovato la “coppia” perfetta.

Cosa ci racconta Wolfkin della società e del Lussemburgo?

Wolfkin parla della differenza, dell’accettazione, del posto delle donne nella società, ma anche delle pretese, delle tradizioni tossiche che si perpetuano. Elaine rappresenta la madre single, che purtroppo è ancora ostracizzata nella nostra società. Combatte per esistere con suo figlio, e vivere come desidera. La società invece vuole costringerla a conformarsi a un modello definito. La famiglia Urwald rappresenta una famiglia isolata, patriarcale. Adrienne ne è entrata a far parte rafforzando queste tradizioni e relazioni tossiche, che gradualmente finiscono per rinchiudere anche Elaine, che non riesce più a far sentire la propria voce. C’è ovviamente un riferimento alla serie distopica “The Handmaid’s Tale”. Il film parla anche della difficoltà di integrazione per uno straniero in Lussemburgo. Ho deliberatamente scelto la bellissima regione turistica della Mosella per ambientare gli eventi oscuri che vi si svolgono davvero. WOLFKIN tende a scavare il marciume sepolto sotto la superficie dal mio Paese natale che sembra così perfetto. La famiglia Urwald (giungla in tedesco) è l’incarnazione della paranoia di certi reazionari lussemburghesi: la paura viscerale di perdere la propria cultura e lingua. Adrienne e Joseph, i più anziani, si aggrappano disperatamente alle tradizioni in un mondo in continua evoluzione a cui aspirano ancora ad appartenere. Il motto del Granducato è una frase tratta dalla canzone De Feierwon del poeta Michel Lentz: “Mir wëlle bleiwe wat mir sinn” (“vogliamo restare ciò che siamo”). Gli Urwald trasformano questa frase in una linea di preghiera durante i loro segreti rituali cannibalistici: “Nascondiamo chi siamo e mangiamo ciò che vogliamo essere”. Questo riassume praticamente la loro esistenza ipocrita.

Come è stato lavorare con il team durante le riprese?

Abbiamo girato il film nel 2021, ancora sotto le restrizioni del Covid, è stata una vera sfida, viste le tante scene complesse e gli effetti speciali che abbiamo dovuto realizzare. Fortunatamente, l’intero team è stato estremamente professionale e siamo diventati molto rapidamente una vera famiglia. Con Amandine Klee, direttrice della fotografia, abbiamo deciso di lavorare quasi esclusivamente su set dal vivo e alla luce del giorno. Insieme ai reparti delle scenografie e dei costumi, abbiamo definito schemi cromatici precisi per ogni parte della storia: blu e grigio per rappresentare la vita di Elaine a Bruxelles, toni terrosi e rosso sangue per la famiglia Urwald, ecc.

Jacques Molitor – Note biografiche

Il regista Jacques Molitor è nato in Lussemburgo nel 1980. Dopo due anni di studi di medicina, si è iscritto all’Institut des Arts de Diffusion in Belgio, dove si è laureato con lode nel 2005.

Nel 2008, ha scritto e diretto il film cortometraggio In the Company of Dust. proiettato al concorso ufficiale Pardi di Domani al Festival di Locarno e in molti altri festival internazionali. Ha quindi diretto il documentario Sweetheart Come, presentato in anteprima al Festival du Film Francophone de Namur nel 2012, sul tema della diversità sessuale.

Il suo primo lungometraggio, Mammejong (2015), ha debuttato al Max Ophüls Filmfestival nel 2015 per poi viaggiare in numerosi festival internazionali. Per il piccolo schermo, Jacques ha co-ideato la serie di documentari per RTL Routwäissgro (2015-2018), di cui ha diretto quattro episodi. Ha anche co-diretto la prima stagione della fortunata serie belga Coyotes, nel 2020, con Gary Seghers (Public Enemy), che fa parte della selezione Netflix Originals.

Wolfkin – La colonna sonora

  •  Le musiche originali del film sono del compositore Daniel Offermann (Not Here, Ion, Archibelge!) in collaborazione con Claire Goldfarb (Austral). Offermann è il regista Jacques Molitor hanno collaborato in precedenza per la serie tv Coyotes.
  • Il regista Jacques Molitor parla della colonna sonora del film:

La composizione musicale originale di Daniel Offermann mescola strumenti classici con elementi elettronici per riflettere lo scontro di culture al centro della storia. Daniel ha creato temi ricorrenti per ogni soggetto e personaggio principale: il suono pieno di sentimento del pianoforte per Elaine e Martin, il tema della caccia usando le percussioni per la famiglia Urwald, il “richiamo della foresta” che evoca Martin… temi che si intrecciano sempre di più, man mano che Elaine diventa un membro della famiglia.

1. Wolfkin Theme (feat. Claire Goldfarb) 1:26
2. Hunting Child (feat. Claire Goldfarb) 2:21
3. The Pale Pink Dress (feat. Claire Goldfarb) 1:53
4. Morning Call (feat. Claire Goldfarb) 1:40
5. Massage (feat. Claire Goldfarb) 1:34
6. Wolfmother (feat. Claire Goldfarb) 2:42
7. Forest Awakening 0:55
8. The Dinner (feat. Claire Goldfarb) 3:24
9. Elaine’s Dream (feat. Claire Goldfarb) 1:13
10. Evening Call (feat. Claire Goldfarb) 3:42
11. Wolfkin 1:45

La colonna sonora di “Wolfkin” è disponibile su Amazon.

Wolfkin – Foto e poster

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