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Albakiara: i commenti della critica

Un tempo era Albachiara di Vasco Rossi. Oggi è Albakiara, il film. Con una bella K in mezzo. Come è stata accolta la pellicola di Stefano Salvati dai critici? Vediamo qualche recensione:Alberto Castellano – Il Mattino: Distribuito da Mikado, una società che vanta la diffusione di importanti film di qualità, «Albakiara» è un film brutto

di carla
4 Novembre 2008 13:32

albakiara laura gigante

Un tempo era Albachiara di Vasco Rossi. Oggi è Albakiara, il film. Con una bella K in mezzo. Come è stata accolta la pellicola di Stefano Salvati dai critici? Vediamo qualche recensione:

Alberto Castellano – Il Mattino: Distribuito da Mikado, una società che vanta la diffusione di importanti film di qualità, «Albakiara» è un film brutto e irritante con una volgare parata di belle ragazze (potenziali letterine e veline) che si esibiscono perfino in una gara di sesso orale, un’insopportabile finta trasgressione e una storia sconclusionata.

Lietta Tornabuoni – La Stampa: Lei (Laura Gigante) è un’incolta vanesia, il fidanzato di lei vende immagini delle proprie performance sessuali, il bidello di scuola vende droghe anziché merendine, le scene di sesso sono spinte, la generazione dei protagonisti è apparentemente perduta e corrotta. Vantaggio deciso: il film è esattamente l’opposto di quelli con Vaporidis.

Paolo D’Agostini – La Repubblica: Albakiara è la dimostrazione che al peggio non c’ è mai limite. Fondato sul pubblicitario riferimento alla (quasi) omonima canzone di Vasco Rossi – infatti il tambureggiamento vorrebbe imporre il pessimo film come un “caso”, anzi un “evento” – in realtà se ne discosta molto nel tratteggiare la figura della ragazza protagonista. Una faccetta d’ angelo dalla strascicata pronuncia emiliana zuccona ignorante a scuola e fuori, ingannatrice, che si fa e spaccia a tutto andare, e si vanta delle “serate gangster” che la vedono zoccoleggiare senza ritegno.

Massimo Bertarelli – Il Giornale: Ha fiuto papà Vasco: avrebbe voluto un futuro da avvocato per il ventiduenne figlio Davide. Che invece ha scelto la via del cinema. Tuffandosi, come interprete, in film sempre più brutti, come l’inguardabile Albakiara, diretto da tale Stefano Salvati, autore in società con Carlo Lucarelli di una sceneggiatura da camicia di forza. Dove convivono faticosamente poliziesco e commedia. Una feroce violenza (unghie strappate con le tenaglie e pistolettate in mezzo agli occhi) ammorbidita dalle parentesi rosa (con il trionfo del sesso orale: il record, forse mondiale, è di nove incontri in mezz’ora).