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V per Vendetta

V PER VENDETTA di James McTeigue con Natalie Portman, Hugo Weaving, Stephen Rea, Stephen Fry, John Hurt. La storia è cambiata: la Seconda guerra mondiale l’ha vinta la Germania, che ha fatto sì che l’Inghilterra diventasse un paese nazista con una forte dittatura. Ma a contrastare questa situazione entra in atto V, un anarchico mascherato

29 Marzo 2006 11:54

V per Vendetta V PER VENDETTA
di James McTeigue
con Natalie Portman, Hugo Weaving, Stephen Rea, Stephen Fry, John Hurt.

La storia è cambiata: la Seconda guerra mondiale l’ha vinta la Germania, che ha fatto sì che l’Inghilterra diventasse un paese nazista con una forte dittatura. Ma a contrastare questa situazione entra in atto V, un anarchico mascherato da Guy Fawkes che con attacchi estremi e terroristici cerca di far cadere la dittatura, iniziando a voler far esplodere il Parlamento. Un giorno è costretto a “rapire” Evey (in realtà l’ha appena salvata dalle percussioni di alcuni sbirri), cercando di avercela come alleata.

V per Vendetta è davvero il film che non ti aspetteresti, soprattutto se non conosci il fumetto, che a detta dei fan è uno dei più belli mai pubblicati, se non il migliore. Qui c’è un mondo davvero orwelliano: oppressione a mille, cammuffata da notiziari che, come quelli del Grande Fratello, trasmettono notizie che calmano le acque censurando o incolpano i nemici e gli oppositori delle calunnie del governo; vengono perseguitati non solo i nemici più attivi come V, ma anche omosessuali (bellissima e davvero triste la storia dell’attrice lesbica), stranieri, tutti gli scomodi e tutto ciò che il razzismo e il nazismo attaccano. L’orrore è davvero ovunque, e i coprifuoco e gli sbirri che s’aggirano per la città sono fantasmi del nostro passato che ci ricordano un periodo molto buio che ancora inquieta. V per Vendetta è sicuramente è uno dei film più politici di Hollywood, uno dei più coraggiosi visti ultimamente. E se c’era il rischio di mettere troppa carne al fuoco e di poter rimanere nella superficialità di temi così importanti (e così spaventosamente sempre attuali), l’esordiente James McTeigue fa il miracolo, rendendo giustizia a tutti i campi, partendo dalla sua regia, mai baraccona e videoclippara, spesso anche commovente e decadente, con i ritmi sempre giusti, tra riflessione e divertimento. E se tutto questo non bastasse per fare di V per Vendetta un buon film, che dire del personaggio in sè di V, veramente riuscito? Certo, all’inizio la sua entrata può stimolare anche la risata (ma l’intento della sceneggiatura è proprio quello), salvo poi prendere una via sempre più approfondita e farci sapere cose di un bellissimo character difficile da dimenticare. E non importa se non vediamo mai il suo viso, nemmeno alla resa dei conti: perchè lì sotto potrebbe esserci chiunque, chiunque tra coloro che i valori di V li difendono a spada tratta.

Voto Carla: 8

Voto Gabriele: 8