Home Festival di Venezia The Unknown Known: recensione in anteprima del documentario di Errol Morris

The Unknown Known: recensione in anteprima del documentario di Errol Morris

Festival di Venezia 2013: primo dei due documentari in concorso, The Unknown Known conferma Errol Morris come l'”anti-Moore”. Un ritratto di Donald Rumsfeld, che ha vissuto una quarantina d’anni di Storia americana, fino ad avere un ruolo fondamentale sotto Bush Jr. nella guerra in Iraq. Meno potente di The Fog of War, ma comunque un documentario da vedere.

pubblicato 3 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:28

Sono passati dieci anni da quello straordinario documentario che è The Fog of War sulle 11 lezioni di Robert S. McNamara. Ne è passato di tempo, ed Errol Morris intanto si è guadagnato un meritato Premio Oscar proprio per quel lavoro. A Venezia il regista americano porta quello che si potrebbe descrivere quasi un “sequel” di The Fog of War: The Unknown Known.

Un ritratto di Donald Rumsfeld, che nel 1962 fu eletto alla Camera dei Rappresentanti quando aveva solo 30’anni. Fino al 2006 ha ottenuto incarichi sempre più importanti, che lo hanno portato nel 2001 ad accettare l’incarico di Segretario alla Difesa sotto George W. Bush. Esattamente un anno dopo, Rumseld faceva questa dichiarazione:

C’è il noto noto; sono le cose che sappiamo di sapere.
C’è il noto ignoto; ovvero ci sono cose che ora sappiamo di non sapere.
Ma c’è anche l’ignoto ignoto; sono cose che non sappiamo di non sapere.

Una serie di giochi di parole che ragionano su quanto effettivamente il cittadino sappia o non sappia della situazione politica che lo circonda. Manca però una quarta combinazione: quella dell'”ignoto noto”, ovvero quelle cose che sappiamo di non sapere. E che in fondo sappiamo pure che resteranno sepolte…

The Unknown Known è scandito da date, registrazioni d’epoca e documenti. Ma, come The Fog of War, è sostanzialmente una lunga intervista faccia a faccia con Morris, senza che il regista compaia mai in camera. In questo continua ad essere coerentemente l’anti-Moore: non c’è mai narcisismo nei suoi lavori, e manco un pizzico di pomposità. Morris è interessato a fare domande ed è interessato soprattutto al fatto che l’intervistato parli e racconti il più possibile.

Gran parte del film si basa sui promemoria scritti da Rumseld: solo nei suoi ultimi 6 anni di lavoro al Pentagono ne scrisse 20.000. La Storia americana l’ha vissuta da protagonista sotto diversi Presidenti, da Richard Nixon, che lo voleva “eliminare”, a Gerald Ford (era con lui il giorno dell’attentato), rivestendo poi diversi incarichi, da Capo del gabinetto presidenziale assieme a Dick Cheney fino a Segretario della Difesa.

Dopo l’11 settembre, e sotto Bush, diventa la “voce della guerra”: ovvero colui che ha avuto un ruolo di prim’ordine nella guerra in Iraq, diventandone uno dei grandi e temuti architetti. Morris non è interessato alla biografia del personaggio, e vuole arrivare proprio a questo periodo che va dal 2001 al 2006, anno in cui Rumseld si dimette.

In questa lunga sezione del documentario c’è tempo e modo per affrontare diversi temi, dalla confusione iniziale su chi fosse il nemico in Iraq (secondo il 69% degli Americani nel 2003 era Saddam Hussein…) passando per la guerra contro Al Qaeda. “Noi non assassiniamo i leader degli altri paesi”: una frase del genere Rumseld sa come dirla e risultare “credibile”, anche se il ridicolo è dietro l’angolo.

Ecco il punto: la stazza del personaggio è quella di un uomo politico che in anni e anni ha accumulato un’esperienza oratoria difficile da scalfire. Le domande di Morris sono sempre giuste, e Rumseld sta al gioco rispondendo (come vuole, certo, ma rispondendo). “Sono freddo e misurato”, dice di sé. Forse anche per questo The Unknown Known è meno bello di The Fog of War, nonostante ne riprenda lo stile – mentre le musiche che in quel caso erano di Philip Glass qui sono di Danny Elfman -.

Morris non riesce fino in fondo a mettere alle strette il suo intervistato, che anzi sembra uscirne illeso dal confronto sotto ogni punto di vista, persino quando si parla di tortura a Guantanamo, coi tre metodi di interrogazione che doveva approvare. Però la domanda finale ha un suo peso specifico da non sottovalutare. Dedicato a Roger Ebert.

Voto di Gabriele: 7

The Unknown Known: The Life and Times of Donald Rumsfeld (USA 2013, documentario 105′) di Errol Morris; con Errol Morris, Donald Rumsfeld, Kenn Medeiros.

Festival di Venezia