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Roma 2013 – Goool! – Metegol 3D : Recensione in Anteprima

4 anni dopo l’Oscar per Il Segreto dei suoi Occhi torna in sala Juan José Campanella con un film d’animazione sul calcio

pubblicato 10 Novembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 07:31

4 anni fa un film argentino vinse a furor di popolo il Premio Oscar ‘straniero’, commuovendo il mondo. Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella riuscì a battere in volata titoli fortissimi come Il nastro bianco di Haneke e Il Profeta di Jacques Audiard, riportando in Argentina quella statuetta che mancava dal 1986, anno de La storia ufficiale di Luis Puenzo.

Negli occhi dei cinefili di mezzo mondo El secreto de sus ojos verrà ricordato soprattutto per un incredibile e sbalorditivo piano sequenza ‘calcistico’, di una difficoltà inaudita e con uno stadio sullo sfondo, qui ripreso e cavalcato da Campanella con il primo lungometraggio animato della sua carriera, Metegol 3D, diventato semplicemente Goool! per l’Italia.

Un chiaro omaggio ad uno sport che lo stesso Juan dichiaratamente ‘venera’, tanto da citare nei primi secondi 2001 di film Odissea nello Spazio con una vera e propria partita di pallone tra ominidi. Ma senza ‘monolite’ tra le scatole, bensì un teschio a sostituire l’inevitabile palla di cuoio. Al centro della trama di Metegol troviamo infatti Amadeo, timido ragazzo che solo una cosa sa fare nella vita: giocare a calcio balilla. Con un biliardino davanti Amedeo diventa un altro, un imbattibile mostro in grado di sconfiggere chiunque, compreso il ragazzino più spaccone del paese, fenomeno con il pallone tra i piedi, arrogante, presuntuoso e incapace di perdere. Tanto da legarsi al dito l’unica sconfitta della propria vita, inflittagli proprio da Amadeo. Per questo una volta diventato calciatore professionista ricco e famoso tornerà nella vecchia odiata cittadina per comprarla, raderla al suolo e trasformarla in una sorta di parco giochi calcistico, tra stadi immensi e luna park pallonari. Ma non prima di aver ottenuto l’agognata rivincita da Amadeo, pronto a sfidarlo con alcuni assi nella manica a dir poco inimmaginabili. Ovvero gli stessi ‘omini’ del calcio balilla, pronti per la prima volta a calcare il ‘vero’ prato verde di uno stadio…

Una trama curiosa, per un cartoon ‘calcistico’ che effettivamente mancava dalla lunga lista di titoli animati visti in sala nell’ultimo decennio. A pensarci poteva essere solo un sud americano, con una produzione da 22 milioni di dollari a metà tra Argentina e Spagna che ha confermato ancora una volta l’ottima qualità animata raggiunta da Paesi che nulla hanno a che vedere con Hollywood e il suo mondo dorato. Vero è che Metegol non può reggere il paragone con un qualsiasi altro film Pixar e/o Dreamworks, anche perché con budget 5 volte inferiore, ma il confronto è tutt’altro che impossibile dinanzi a ‘rivali’ come la Sony Pictures Animation, qui più volte chiamata in causa grazie ai lineamenti dei protagonisti ‘viventi’, assai simili a quelli dei colleghi di Piovono Polpette. A dimostrazione dell’ottimo lavoro portato avanti dagli animatori, decisi a realizzare un film digeribile per più fasce d’età. Ovvero bimbi ed adulti, sfruttando con decisione uno sport molto amato dai più grandi come il calcio (terzo incasso dell’anno in patria), tra gag spesso un po’ troppo spente portate avanti dai mini ma esilaranti calciatori del biliardino e una lentezza nel carburare inizialmente un po’ troppo marcata.

E’ il ritmo, soprattutto nella parte centrale, che manca a Metegol, per poi scatenarsi nel finale e concedere al regista una serie di trovate assai intriganti e punti di vista alquanto curiosi, tra improbabili calciatori e azioni alla Holly e Benji. Se il 3D alterna momenti di buona e stupefacente profondità ad altri di impalpabile esistenza, il film mette in risalto l’imprevedibilità dello sport, qui metafora di una vita che può in qualunque momento ribaltare il campo andando a vincere un match apparentemente perso, se a trainarti verso la porta avversaria sono valori come l’onestà, l’amicizia, l’amore e la passione. Credere in se’ stessi, credere nell’impossibile, credere in un cambiamento che appare inimmaginabile, sconfiggendo automaticamente paure e complessi di inferiorità. Questo il messaggio portato avanti da Campanella, con coraggio cimentatosi con un genere fino ad oggi lontano mille miglia da lui, riuscendo comunque a centrare in parte le intenzioni della vigilia. E se una volta usciti dalla sala sentirete quasi il bisogno fisico di giocare una partita a calcio balilla tranquilli, perché non sarete i soli a doverlo il prima possibile soddisfare.

Voto di Federico: 6.5

Goool! – Metegol (Argentina, Animazione, 2013) di Juan José Campanella; con Rupert Grint, Anthony Head, Juan José Campanella, Diego Ramos, Eve Ponsonby, Pablo Rago, Axel Kuschevatzky, Diego Mesaglío, Marcos Mundstock, David Masajnik, Miguel Angel Rodríguez, Sebastián Mogordoy, Ernesto Claudio, Horacio Fontova, Lucía Maciel, Mariana Otero, Fabián Gianola

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