Home Recensioni Avengers: Age of Ultron – Recensione in Anteprima

Avengers: Age of Ultron – Recensione in Anteprima

3 anni dopo il boom del primo capitolo tornano in sala Iron Man, Captain America, Thor, L’incredibile Hulk, Black Widow e Occhio di Falco con l’attesissimo Avengers: Age of Ultron

pubblicato 21 Aprile 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 16:34

Nel 2012 3° incasso di sempre negli Usa (623,357,910 dollari) e 3° incasso di sempre worldwide (1,518,594,910 dollari), The Avengers di Joss Whedon ha definitivamente fatto spiccare il volo all’Universo Marvel, che da quel successo ha saputo trarne beneficio e ricchi frutti. Da allora sono usciti altri 4 film, dando così vita alla ‘Fase 2’ dello studios, riusciti ad incassare complessivamente oltre 3 miliardi di dollari. Ultimo tassello di questa fase, prima che prenda vita la 3°, proprio Avengers: Age of Ultron, sequel ancora una volta targato Joss Whedon chiamato ad abbattere un’altra soglia da sogno. Quella dei 2 miliardi complessivi d’incasso, evento fino ad oggi riuscito solo ad Avatar. Impresa tutt’altro che impossibile visto l’hype che ruota attorno alla pellicola, costata qualcosa come 250 milioni e di fatto ‘costretta’ ad alzare l’asticella dello ‘spettacolo’, del miracolo visivo, dell’amalgama supereroistica, aggiungendo inevitabilmente novità che facciano da ‘ponte’ al futuro e chiudano porte legate al passato.

Un compito innegabilmente complicato quello affidato al ‘fuggitivo’ Whedon, già sostituito per la regia di Avengers: Infinity War Parte 1 e Parte 2 con Anthony & Joe Russo, e purtroppo fallito. Perché Avengers: Age of Ultron non regge il confronto con lo spumeggiante The Avengers del 2012. Gli ingredienti che portarono al successo il primo capitolo, vedi tanta azione, effetti speciali sbalorditivi e tante risate, sono stati qui riproposti ma senza mai indovinare le dosi giuste, tanto da cannare l’impasto e sfornare un blockbuster sicuramente ‘esplosivo’ ma troppo confuso. Volendo far emergere il lato ‘umano’ di questi supereroi dai lineamenti ‘divini’, mettendo in risalto le loro paure, Whedon ha finito per sbilanciare una sceneggiatura ricca di personaggi, contenuti e buchi clamorosi, figli di probabili e assurdi tagli al montaggio finale.

Ruolo centrale della pellicola, neanche a dirlo, quello di Ultron, personaggio cardine di questo sequel, nato per ‘errore’ dalla folle mente di Iron Man e in quanto intelligenza artificiale pronto a distruggere non solo gli Avengers ma tutta la razza umana, portandola all’estinzione. Al suo fianco i gemelli Wanda Maximoff e Pietro Maximoff, ovvero Scarlet e Quicksilver, pronti a tutto per ‘punire’ Stark e le sue diaboliche macchine da guerra. Quel che ne uscirà fuori sarà una sorta di ‘ribellione robotica’ a cui gli Avengers replicheranno con la nascita di Visione, assemblato proprio da Ultron con l’intenzione di porre fine ai Vendicatori ma alla fine loro potentissimo alleato, in quanto androide in grado di riprodurre qualsiasi funzione organica di un essere vivente, compreso il pensiero autonomo. Iron Man, Captain America, Thor, L’incredibile Hulk, Black Widow e Occhio di Falco saranno quindi nuovamente messi a dura prova, anche perché per la prima volta ‘indirizzati’ l’uno contro l’altro, dovendo salvare l’intero Pianeta. Un’altra volta.

Cosa fare di nuovo e stupefacente, dopo che hai devastato New York con una guerra aliena? Domanda da un milione di dollari che in casa Marvel si saranno posti, nel lontano 2012, trovando risposta in Avengers: Age of Ultron, sequel sotto molti aspetti deludente. Se il personaggio di Ultron, qui gratuitamente ‘diabolico’ e a lungo inutilmente ‘filosofico’, ha in qualche modo ricordato il ‘vorrei, potrei ma non ci sono riuscito’ di SilverSurferiana memoria, anche le tante altre novità introdotte da Whedon hanno lasciato alle proprie spalle più dubbi che certezze. Partendo da Scarlet e Quicksilver, particolarmente gracili nel motivare il loro odio nei confronti di Stark e degli Avengers per poi cambiare idea dinanzi all’ovvio piano sterminatore di Ultron. Aaron Johnson, già meraviglioso Kick-Ass in sala, non verrà affatto ricordato per questa ‘rapidissima’ partecipazione, tanto dall’aver nettamente perso la sfida con il Quicksilver di Evan Peters in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, mentre la Olsen, potentissima visti i poteri tra le mani, non è proprio riuscita a dare quella profondità e quella credibilità ad un personaggio estremamente complesso, perché combattuto tra voglia di vendetta e partecipazione attiva alla difesa della Terra. Potenzialità estreme eppure scarsissima capacità di costruzione, inoltre, per il personaggio di Visione, sorto nel caos di scrittura e gestito ad intermittenza da Whedon, in evidente difficoltà nel dover muovere tante pedine di così tanta importanza. A risentirne anche le ‘allucinazioni di paura’ create dalla rabbiosa Scarlet, che a turno illuminano il lato ‘umano’ dei nostri supereroi facendo venire a galla paure nascoste e taciute. Ad uscirne vincitori, un po’ a sorpresa, 3 personaggi su tutti, uno dei quali assolutamente inatteso. Parliamo di Jeremy Renner, ‘sfigato’ del primo capitolo negli abiti di Occhio di Falco. E’ a lui che il regista si è maggiormente interessato, disegnando finalmente i lineamenti di un eroe umano, privo di reali ‘poteri’, scaltro, veloce, dalla battuta tagliente e dal cuore tenero. Presto dimenticato nel 2012, Renner si è qui fatto spazio a suon di frecce spiazzanti e divertenti, vincendo il confronto con tutti i compagni di squadra. Dietro di lui, teneri e deliziosi da ammirare fianco a fianco, Scarlett Johansson e Mark Ruffalo, ovvero una sempre meno glaciale eppure micidiale Vedova Nera e lo strepitoso Hulk, vero punto di forza di questi Avengers targati Whedon. Perché quando Banner si infuria il film sale automaticamente di livello, con una super scazzottata contro Iron Man che vale da sola il prezzo del biglietto. L’alchimia di coppia tra Scarlett e Mark, scritta con incredibile accortezza, funziona, così come quel taglio ‘cameratesco’ fatto di risate e battute al vetriolo che il regista aveva già inciso nel film del 2012 (deliziose le gag sul martello di Thor).

Se 3 anni fa la sceneggiatura di Whedon era risultata pressoché impeccabile, in questo caso il padre di Buffy – l’Ammazzavampiri è abbondantemente inciampato, gestendo malamente non solo i cattivi di turno ma anche i cacciavite da loro utilizzati per svitare le certezze dei nostri supereroi, alimentando incubi e tensioni. Frammentato e poco chiaro, Avengers: Age of Ultron procede a scossoni, concedendosi persino una scena con protagonisti Thor, Stellan Skarsgård e un misterioso ‘bagno rigenerante’ che nessuno riesce a motivare. Colpa di un montaggio che ha pagato dazio in fase di tagli, per poi cedere ad un finale dai combattimenti infiniti e a lungo andare tendenzialmente ripetitivi in cui a mancare è proprio la sensazione di ‘pericolo’. Perché se nel 2012 gli Avengers si ritrovarono a combattere un’epocale guerra aliena nel cuore della Grande Mela, in questo caso li ritroveremo a dove ‘salvare’ una piccola città russa di montagna, in realtà ricreata in Valle d’Aosta all’ombra del Forte di Bard. Il paragone viene facile ed immediato, ed è dannatamente sfavorevole rispetto allo spaventoso scontro di 3 anni fa.

Diviso quasi in due tronconi, con una prima parte troppo forzatamente ‘introspettiva’ tra senso della vita, di unione, di umanità, del bene e del male, e una seconda esageratamente ricca, tra svolte improvvise, new entry di peso e sfiancanti combattimenti appesantiti da un Ultron sinceramente insopportabilmente prolisso, The Avengers 2 è mancato laddóve il primo capitolo aveva trovato il proprio punto di forza: l’equilibrio. Perché di sincere risate, momenti spettacolari e grandi scene d’azione se ne vedranno anche in questo sequel, ma senza quell’inattesa amalgama che aveva reso il film del 2012 un classico del genere. D’altronde nessuno è perfetto. Marvel compresa.

Voto di Federico: 6
Voto di Antonio: 7
Voto di Gabriele: 5

Avengers: Age of Ultron (2016, Usa, cinecomics) di Joss Whedon; con Samuel L. Jackson, Aaron Johnson, Robert Downey Jr., Elizabeth Olsen, James Spader, Chris Hemsworth, Chris Evans, Mark Ruffalo, Jeremy Renner, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Don Cheadle, Thomas Kretschmann, Stellan Skarsgård, Idris Elba, Andy Serkis, Anthony Mackie, Hayley Atwell, Julie Delpy, Linda Cardellini, Claudia Kim – uscita mercoledì 22 aprile 2015.