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Il ragazzo della porta accanto: Recensione in Anteprima

Thriller erotico decisamente poco riuscito quello diretto da Rob Cohen, con Jennifer Lopez sexy professoressa e Ryan Guzman folle stalker 19enne

pubblicato 10 Luglio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 14:23

Uscito negli States a fine gennaio, The Boy Next Door è di fatto il papabile trionfatore ai Razzie Awards 2015. In arrivo nelle sale d’Italia con il titolo Il ragazzo della porta accanto, il film prodotto dal nuovo Re dell’horror low budget Jason Blum ha incredibilmente incassato 50 milioni di dollari in tutto il mondo dopo esserne costati appena 4. Merito della presenza di una potenza come Jennifer Lopez, qui anche produttrice, e di un taglio ‘erotico’ che ha sicuramente stuzzicato la curiosità di molti fan della popstar, professoressa di liceo con figlio a carico e matrimonio andato in malora dopo le corna del marito.

Tutto cambia nell’apparentemente tranquilla esistenza di questa bella donna quando spunta un nuovo vicino di casa, ovvero il nipote 19enne dell’anziano che vive proprio davanti alla casa della Lopez, Ryan Guzman. Diventato a tempo di record amico del figlio, il ragazzo inizierà a corteggiare la fascinosa Jennifer, tanto da portarsela a letto al termine di una notte dal tasso ormonale particolarmente spinto. Consapevole di aver commesso un errore, la donna, tra le altre cose insegnante nella scuola del palestrato 19enne, interrompe immediatamente l’assurda relazione, se non fosse che lui, autentico psicopatico, si tramuti in pericoloso stalker.

28 anni fa Adrian Lyne realizzava un thriller indimenticato, Attrazione Fatale, candidato a sei premi Oscar e da subito diventato di culto. Rob Cohen, 66enne regista caduto quasi in disgrazia da un decennio a questa parte, ha qui provato a giocare con i ruoli ribaltando il sesso del pazzo, dando così vita ad una sorta di ridicola parodia del genere in cui nulla, ma proprio nulla, riesce ad andare verso la giusta direzione. Ad incidere sull’infima qualità della pellicola una sceneggiatura da brividi, per quanto indifendibile, partorita dalla debuttante Barbara Curry, riuscita a spaziare tra surreali ed involontariamente esilaranti dialoghi come questo:

[quote layout=”big”]’Sto facendo educazione fisica, immagino che la materia ti sia famigliare’. ‘Vai a farti fottere. Meglio fottere te’.[/quote]

E potremmo anche continuare. Fortunatamente breve, 90 minuti appena, Il ragazzo della porta accanto accelera rapidamente sul piede della trama, di fatto trascinata a scossoni attraverso svolte ridicole, illogiche e improvvise. Nel momento stesso in cui Ryan Guzman entra in scena riesce con 3 parole a diventare il migliore amico del figlio bamboccione della Lopez, tramutandolo ovviamente in ribelle adolescente al termine del 2° dialogo. Il giorno dopo averla conosciuta lo pseudo 19enne Guzman, che nella vita reale ha quasi 28 anni e li dimostra tutti, abborda la bella cantante con la prima storica edizione de l’Iliade di Omero (‘ma non posso accettarla l’avrai pagata una fortuna’, ‘no un euro al mercatino delle pulci‘) perché anche lui, incredibile ma vero, è innamorato della letteratura classica, da lei insegnata al liceo. Le casualità della vita. Nel frattempo il figlio di Jennifer parte per il weekend insieme al padre cornificatore e lei, sola ed eccitata alla finestra nello spiare il giovane vicino nudo, ci casca. E ci fa sesso. Conosciuta 3 giorni prima, lui impazzisce, perde la testa, se ne innamora, costruisce un altarino con le sue immagini e si trasforma nello psicopatico di turno, tanto da far venire a galla un passato violento e criminale.

Da questo momento in poi, con la tensione che si taglierebbe persino con una briciola di grissino per quanto inesistente, Cohen prova a costruire situazioni di pseudo ansia nei confronti di Jennifer, letteralmente ‘stalkerata’ da Guzman, senza ovviamente riuscire nell’impresa. In un tripudio di dialoghi al limite dell’incredibile, tra Ryan che legge Omero per ‘calmarsi’, il figlio della popstar manipolato come un idiota dall’amico pazzo, la vicepreside amica della cantante pronta a tutto pur di aiutarla, lo zio di Guzman che appare e scompare a suo piacimento, un inutile ballo della scuola con tentato stupro, esplosioni di rabbia gratuite e una strabiliante scena condita da centinaia di fotocopie ‘osè’ con cui il regista ha davvero creduto di suscitare un minimo di apprensione, Il ragazzo della porta accanto conclude la propria epopea trash con uno scontro inaspettatamente pseudo splatter e un finale letteralmente ‘tranciato’. Di netto, come non si vedeva dai beneamati filmacci tv anni ’90, da mandare in onda sulle reti Fininvest nei pomeriggi d’agosto.

Persino l’aspetto ‘erotico’, a cui aggrapparsi con le unghie e con i denti dinanzi ad un simile disastro, affonda rapidamente al termine della prima ed unica scena di sesso tra i due protagonisti, in cui lui palpa lei, la porta a letto e se ne innamora perdutamente dopo averci fatto i numeri. Numeri follemente positivi se visti in funzione box office, unico aspetto a cui lo squadrone Cohen, Blum, Lopez e Guzman ha probabilmente sempre pensato. Facendo centro. Ma per un vero thriller, anche solo decente, cercare altrove.

[rating title=”Voto di Federico” value=”1″ layout=”left”]

Il ragazzo della porta accanto (The Boy Next Door, thriller, 2015, Usa) di Rob Cohen; con Jennifer Lopez, Ryan Guzman, Ian Nelson, John Corbett, Kristin Chenoweth, Lexi Atkins, Hill Harper, Jack Wallace, Adam Hicks, François Chau, Bailey Chase, Kent Avenido – uscita giovedì 23 luglio 2015.