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Colonia: le recensioni Straniere e Italiane

Le recensioni al film con Emma Watson e Daniel Brühl

di carla
pubblicato 31 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 10:55

Dopo la nostra recensione ecco i pareri dei critici Stranieri e Italiani su Colonia, thriller diretto da Florian Gallenberger e interpretato da Emma Watson, Daniel Brühl, Michael Nyqvist, Richenda Carey, Vicky Krieps, Jeanne Werner, Julian Ovenden. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto solo il 23% di recensioni positive. Decisamente poco. Vediamo nel dettaglio.

Kong Rithdee – Bangkok Post: Emma Watson continua a cercare un ruolo che merita il suo talento e la crescente maturità; la sua determinazione in Colonia è chiara e tuttavia fuori luogo. E questo, purtroppo, vale per tutto il film.

Stephen Danay – Under the Radar: Emma Watson ha percorso una lunga strada dalle sue performance nei primi film di Harry Potter, ma sembra ancora un po’ rigida Voto: 4.5 / 10

Chris Bumbray – JoBlo’s Movie Emporium: Il cast è eccellente, ma considerando la materia, Colonia avrebbe dovuto essere molto più convincente. Voto: 5/10

Glenn Kenny – RogerEbert.com: Emma Watson e Daniel Bruhl danno il loro meglio, e Michael Nyqvist è un potente cattivo, ma “Colonia” finisce per essere un film su troppi livelli, e finisce per non rispondere sulla maggior parte di essi. Voto: 2/4

April Wolfe – L.A. Weekly: Gli ingranaggi non vanno alla stessa velocità o all’unisono con lo scopo: doveva essere una storia d’amore o un thriller?

Michael O’Sullivan – Washington Post: la storia soffre di una narrazione pesante. Voto: 2.5 / 4

Randy Cordova – Arizona Republic: Se avete visto una puntata di “Charlie’s Angels” in cui le donne sono infiltrate in una prigione, avete una buona idea di cosa aspettarsi. Voto: 2/5

Brian Orndorf – Blu-ray.com: Preoccupante per tutte le ragioni sbagliate. Voto: D +

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: A parte l’interesse per l’argomento, il film convince per l’ambientazione, un comprensorio in stile bavarese nel cuore del Sud America; e per la surreale atmosfera di favola horror impressa al racconto.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) il regista “usa” il golpe di Pinochet ai fini di un thriller che avvince nonostante le pecche della sceneggiatura.

Fabio Ferzetti – Il Messaggero: Tra musiche allarmanti e dettagli horror (…) Gallenberger non ci va con la mano leggera (…) Altro che fantasie horror. L’orrore vero, ce ne fossimo dimenticati, abita nella Storia.

Massimo Bertarelli – il Giornale: Esasperato drammone che rievoca i giorni bui del 1973 in Cile.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Sempre alla ricerca di ruoli adulti che la emancipino da Hermione Granger, Emma Watson affronta le peggiori situazioni in una versione iperbolica della fanciulla coraggiosa. Peccato che alcune scene ricordino gli imbarazzanti film italiani di “nazisploitation” degli anni ’70.