Home Recensioni Pelè: le recensioni Straniere e Italiane

Pelè: le recensioni Straniere e Italiane

Le critiche sul film dedicato al leggendario calciatore

di carla
pubblicato 30 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 10:55

E’ nelle nostre sale dal 26 maggio il biopic Pelé, diretto da Jeff e Mike Zimbalist e interpretato da Leonardo Lima Carvalho, Kevin de Paula, Diego Boneta, Rodrigo Santoro, Vincent D’Onofrio, Colm Meaney, Seu Jorge, Tonya Cornelisse, André Mattos, Mariana Balsa, Seth Michaels, Ivan Orlic, Vivi Devereaux, Milton Gonçalves, Sven Holmberg, Brandon Wilson. Dopo la nostra recensione, ecco i pareri dei critici Stranieri e Italiani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto solo il 18% di voti positivi. Un po’ pochino. Vediamo nel dettaglio.

Soren Anderson – Seattle Times: accattivante agiografia. Voto: 2.5 / 4

Sean P. Means – Salt Lake Tribune: i giovani attori che interpretano Pelé sono blandi e poco coinvolgenti. Voto: 2/4

Alan Zilberman – Washington Post: La storia è notevole ma il film avrebbe beneficiato se i registi avessero aggiunto profondità – o addirittura dubbio – alla leggenda. Voto: 2/4

Scott Marks – Reader San Diego: dolorosamente di routine. Voto: 0/5

Jared Mobarak – The Film Stage: L’estetica spinge al di sopra della mediocrità. Voto: C +

S. Jhoanna Robledo – Common Sense Media: può essere divertente per gli appassionati di calcio, ma è troppo stereotipato. Voto: 2/5

Josh Terry – Deseret News, Salt Lake City: Si tratta di un ritratto di un giocatore e del suo paese, e anche se il film prende un percorso convenzionale per la sua destinazione, i fan dovrebbero ancora divertirsi. Voto: 3/4

Roger Moore – Movie Nation: Girato con cura, ma senza scintille. Voto: 2/4

Francesco Alò – Il Messaggero: Bel film. Semplice e diretto come la rivalità tra i giovani compagni di squadra Pelé e Altafini, con quest’ultimo pronto a cambiarsi il nome in Mazzola (in onore del nostro Valentino) tale era la vergogna di presentarsi ai mondiali come brasiliano. Pelé gli farà cambiare idea e non solo a lui.

Paolo D’Agostini – la Repubblica: Smaccatamente agiografico. Chi ne sa di più potrà eventualmente segnalare esagerazioni, falsi, omissioni. Il risultato è pomposo e ridicolo. Peccato.