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Giovanni Veronesi: dagli esordi a “Non è un paese per giovani”

Dalle sceneggiature per Francesco Nuti e Leonardo Pieraccioni a “Non è un paese per giovani”, l’ultimo film “cubano” di Giovanni Veronesi.

pubblicato 1 Marzo 2017 aggiornato 30 Luglio 2020 01:21

Lo sceneggiatore e regista toscano Giovanni Veronesi nasce a Prato il 31 agosto 1962; a sedici anni la sua prima “cotta” in celluloide per il suggestivo bianco e nero del Manhattan di Woody Allen, la cui visione lo spingerà a a girare i primi film comici amatoriali con il Super 8 del padre. Questo amore per la commedia sarà al centro della sua carriera, prima come scrittore e in seguito come regista, con in mente sempre grandi punti di riferimento come il maestro Federico Fellini e l’amato Mario Monicelli sua imperitura fonte d’ispirazione con quella commedia all’italiana agrodolce e pregna di umanità.

La carriera di sceneggiatore di Giovanni Veronesi inizia collaborando a diversi film di Francesco Nuti a partire da Tutta colpa del paradiso (1985) a cui seguirà Stregati (1986) e il debutto alla regia nel 1987 con la commedia Maramao sceneggiata con il fratello, lo scrittore Sandro Veronesi.

La collaborazione con l’amico Nuti prosegue e Veronesi collabora anche alle sceneggiature di Caruso Pascoski di padre polacco (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1990) e Donne con le gonne uscito nel 1991, anno in cui Veronesi è anche co-sceneggiatore del cinepanettone Vacanze di Natale ’91.

La seconda regia di Veronesi arriva nel 1993 con Per amore, solo per amore adattamento dall’omonimo libro di Pasquale Festa Campanile premiato con un David di Donatello per la sceneggiatura. Nel 1994 esce OcchioPinocchio ultimo film scritto da Veronesi con Francesco Nuti. Alla fine degli anni ’90 scrive due film con Christian De Sica (“Uomini uomini uomini” e “3”) e inizia la lunga e prolifica collaborazione con Leonardo Pieraccioni partendo dall’esordio I laureati (1995) passando per il campione d’incassi Il ciclone (1995) che frutterà a Veronesi un Nastro d’argento per la sceneggiatura condiviso con Pieraccioni.

Dopo il successo de Il ciclone Veronesi torna dietro la macchina da presa per dirigere Diego Abatantuono in Il barbiere di Rio (1996), film seguito da Viola bacia tutti (1998) con Asia Argento e Valerio Mastandrea e Il mio West (1998) rivisitazione comedy del western all’italiana con protagonista Leonardo Pieraccioni e divi come Harvey Keitel e David Bowie.

Nel 1999 Veronesi inizia la sua collaborazione con Massimo Ceccherini scrivendo l’esordio alla regia del comico Lucignolo, seguito da sceneggiature anche per Faccia di Picasso (2000) e La mia vita a stelle e strisce (2003), in questo lasso di tempo Veronesi collabora anche con Carlo Verdone alla sceneggiatura di C’era un cinese in coma (2000).

Nel 2001 Veronesi dirige il bizzarro esordio cinematografico del conduttore televisivo Teo Mammuccari con Streghe verso nord (2001) in cui recita anche l’attore americano Paul Sorvino, seguito dal “generazionale” Che ne sarà di noi e i primi due capitoli della trilogia campione d’incassi Manuale d’amore.

Nel 2009 arriva la regia di Italians (2009) commedia agrodolce che strizza l’occhio alla commedia all’italiana che fu, seguita dal corale Genitori & figli – Agitare bene prima dell’uso (2010) e il sequel Manuale d’amore 3 (2011). Nel 2013 Veronesi dirige Elio Germano in L’ultima ruota del carro (2013), una commedia drammatica ispirata ad una storia vera e nel 2014 Fabio De Luigi e Laetitia Casta nel più spensierato Una donna per amica (2014).

Il prossimo 23 marzo debutterà nei cinema Non è un paese per giovani, nuova regia di Veronesi ispirata dall’omonima trasmissione radiofonica di Radio 2. Il film racconta le peripezie di due ragazzi italiani in fuga dall’Italia che approdano a Cuba in cerca della svolta economica e dove incontrano una bella ragazza il cui carattere forte ed estremo cambierà le loro vite.