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Transformers – L’ultimo cavaliere: Recensione in Anteprima

Cosa c’entano i robottoni Hasbro con Re Artù e Merlino? Da scoprire in sala, con Transformers: L’ultimo cavaliere.

pubblicato 21 Giugno 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 04:47

Sono passati esattamente 10 anni dal primo storico capitolo cinematografico dei Transformers, candidato a ben 3 premi Oscar e in grado di incassare 709,709,780 dollari. Michael Bay, all’epoca uscito malconcio dal flop di The Island, si rilanciò alla grande dando il via ad un franchise capace di incassare oltre 3 miliardi e 370 milioni di dollari in due lustri, tanto da digerire le stroncature e proseguire per la propria strada con L’ultimo cavaliere, 5° episodio di una saga chiamata a proseguire con un’altra decina di titoli, tra sequel, spin-off e prequel.

Bay, qui alla sua ultima regia ‘robotica’ (ma disse altrettanto anche dopo aver diretto il 3°), rivitalizza i giocattoli Hasbro andando indietro nel tempo, con un incipit che vede i Transformers combattere al fianco di Re Artù, Lancillotto e Merlino, nel V° secolo. Una capriola temporale che nelle successive due ore e mezza si fa apocalisse cinematografica, perché il regista più patriottico di Hollywood amplia a tal punto l’Universo Transformers da trasformare questo 5° capitolo in un gigantesco calderone di blockbuster, spaziando tra King Arthur e Battleship, Star Wars e Il Mistero dei Templari, Bastardi senza Gloria e Armageddon, Independence Day e K-19, Jurassic Park, Il regno del fuoco e Prometheus. Un trionfo di effetti speciali che lasciano poco spazio alla noia, perché Bay e i suoi protagonisti corrono a per di fiato da una missione all’altra, da una location acquatica ad una spaziale, da un inseguimento per le strade di Londra ad un combattimento epico tra i fangosi boschi di Camelot, da un sommergibile ad un’astronave.

Art Marcum, Matt Holloway e Ken Nolan, sceneggiatori di questo 5° capitolo, hanno volutamente abbandonato il senso logico e il concetto di credibilità cinematografica per concentrarsi unicamente sulla spettacolarità della mastodontica opera, da vedere e mandar giù esclusivamente nella sua concezione di puro e semplice ‘intrattenimento’. Umani e Transformers sono in guerra, con gli Autobot e i Decepticon visti allo stesso modo. Sono nemici da combattere. Optimus Prime è scomparso, perché in volo verso il Pianeta natìo, ma dal passato più remoto ecco riemergere la chiave per salvare la Terra da una nuova minaccia aliena, affrontata a testa alta da un’improbabile allenza: Cade Yeager (Mark Wahlberg), ricercato dal Governo perché protettore dei Transformers, Bumblebee, un lord inglese (Sir Anthony Hopkins) e una professoressa di Oxford (Laura Haddock).

C’è ovviamente tutto l’inconfondibile e criticato stile del regista, ribattezzato “Bayhem”, in questo titanico L’ultimo cavaliere, neanche a dirlo massacrato dalla stampa statuitense eppure decisamente più godibile rispetto agli ultimi tre pessimi capitoli del franchise. Perché Transformers 5 si fa finalmente più ‘umano’ con i suoi protagonisti, lasciando sullo sfondo quei demenziali siparietti robotici che avevano appesantito i sequel del film del 2007. L’ironia, va detto, non manca neanche in questo 5° capitolo, con un Merlino (Stanley Tucci) versione parodistica, un Anthony Hopkins costretto a duettare con un robot/maggiordomo che sembra quasi scimmiottare la damigella-droide Dorothy di Balle Spaziali e un Wahlberg affiancato dall’immancabile spalla nera a cui affidare battute taglienti (Jerrod Carmichael). Nei sexy abiti della bella ma intelligente di turno (professoressa ad Harvard) Laura Haddock, moglie dell’attore Sam Claflin, co-protagonista di una pellicola che semina personaggi e situazioni, per poi abbandonarli e ritrovarli a proprio piacimento.

Eroi inconsapevoli, buoni che diventano cattivi e villain redenti, famiglie molto poco tradizionali pronte a formarsi e due mondi allo scontro totale, con uno dei due quasi costretto alla certa distruzione. Bay, nel salutare i ‘suoi’ robottoni, va oltre ogni concetto di ‘misura’ e straborda, concedendosi 150 minuti di puro catastrofismo visivo, diretto con muscoli d’acciaio e limitatissima plausibilità, tra umani di gomma di fatto indistruttibili dinanzi a qualsiasi caduta/esplosione/combattimento e ampie amnesie di scrittura. Nulla di inedito, è innegabile, ma indubbiamente qualcosa di più articolato e spericolato rispetto agli ultimi spenti e ridondanti capitoli.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Antonio” value=”6″ layout=”left”]

Transformers – L’ultimo cavaliere (2017, action, sci-fi, Usa) di Michael Bay; con Mark Wahlberg, Anthony Hopkins, Laura Haddock, John Turturro, Stanley Tucci, Josh Duhamel, Isabela Moner, Tyrese Gibson, Jean Dujardin, Peter Cullen, Kevin Kent, Jerrod Carmichael, Allen Phoenix, John Goodman, Santiago Cabrera, Gil Birmingham, Ken Watanabe, Frank Welker – uscita giovedì 22 giugno 2017.