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Coco: Recensione in Anteprima del nuovo film Pixar

Un viaggio animato nel mondo dei morti per i geni della Pixar.

pubblicato 15 Dicembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:43

Due anni e mezzo dopo Inside Out in casa Pixar sono finalmente tornati a sfornare storie originali con Coco, lungometraggio animato di queste feste di Natale. 7 anni dopo l’Oscar per Toy Story 3 – La grande fuga, Lee Unkrich, in passato al lavoro anche su Monsters & Co. e Alla ricerca di Nemo, ha affiancato lo sceneggiatore Adrian Molina in questo coloratissimo progetto tutto centrato sulla festività messicana del Giorno dei Morti, in sala splendidamente ripresa da Sam Mendes nello straordinario piano-sequenza iniziale di Spectre.

Protagonista di questa emozionante storia il giovane Miguel, ragazzino che sogna di diventare un celebre musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz. Peccato che in famiglia, da generazioni, sia bandita qualsiasi forma di musica, a causa di una bis-bisnonna abbandonata dall’allora marito musicista. Desideroso di dimostrare il proprio talento, e noncurante dei ripetuti rifiuti famigliari, Miguel finisce per ritrovarsi nella variopinta Terra dell’Aldilà. Per riuscire a tornare tra i vivi il giovane dovrà sbrigarsi, perché una volta concluso il Giorno dei Morti rischierebbe di rimanere per sempre tra scheletri e spiriti guida, con il truffaldino Hector, morto da tutti dimenticato, suo simpatico compagno d’avventure in un viaggio che porterà l’irrequieto adolescente a conoscere la vera storia della sua famiglia. Da nessuno mai raccontata…

E’ un coming-of-age multicolor e musicale, quello diretto a quattro mani da Unkrich e Molina, non a caso da subito diventato campione d’incassi in Messico, mai come in questo caso omaggiato nelle sue tradizioni. Un viaggio dell’eroe dai risvolti famigliari visivamente abbagliante, grazie a sgarcianti e fosforescenti colori che danno letteralmente forma ad un mondo a noi sconosciuto. Quello dell’Aldilà. Tra i morti, paradossalmente, il film prende vita, diventando un’irresistibile Odissea che si fa divertente e commovente scoperta. Impossibile non pensare anche per pochi attimi a La città incantata, capolavoro di Hayao Miyazaki, qui rivisitata in chiave messicana da due registi che tra scheletri danzanti e animali guida fluorescenti riescono a tenere la barra dell’immaginifico.

Da sempre marchio di fabbrica Pixar, è straordinario il lavoro emotivo compiuto sui personaggi, con la Coco del titolo in grado di travolgere visceralmente lo spettatore, anche se presente per pochi ma indimenticabili minuti. Unkrich e Molina raccontano la storia di una famiglia attraverso i ricordi dei cari defunti, perduti ma mai dimenticati.

La memoria al centro di uno script che tratta temi complessi attraverso la forza dei colori e della musica, composta da Michael Giacchino (premio Oscar per Up) e impreziosita dai testi di Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez (premi Oscar per Frozen). La loro “Remember Me“, cantata in italiano da Michele Bravi, è quanto mai centrata, per un progetto tanto strano, esuberante, forse esageratamente ‘action’ nella parte centrale ma coraggioso quanto fascinoso e commovente. Una celebrazione stravagante e assolutamente autentica delle tradizioni e del folklore messicano, quella voluta dalla Disney/Pixar, macabra eppure così piena di energia nel trattare la morte. Da rispettare e ricordare, soprattutto quando è già avvenuta, senza mai lasciarsi andare alla struggente malinconia.

[rating title=”Voto di Federico” value=”8″ layout=”left”]

Coco (animazione, 2017, Usa) di Lee Unkrich, Adrian Molina; con Gael García Bernal, Benjamin Bratt, Renee Victor, Anthony Gonzalez, Alanna Ubach, Edward James Olmos, Gabriel Iglesias, Jaime Camil, Cheech Marin, Alfonso Arau, Lombardo Boyar – uscita giovedì 21 dicembre 2017.