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10 thriller psicologici da vedere se vi è piaciuto Escape Room 2

Con Escape Room 2 nei cinema italiani, Blogo vi propone una classifica con 10 thriller psicologici da vedere se vi è piaciuto il sequel di Sony Pictures.

27 Settembre 2021 16:32

Escape Room 2, la recensione (2)
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Escape Room 2 – Gioco mortale ha debuttato nei cinema italiani e quale migliore occasione per proporvi una lista di film ad hoc da guardare se vi è piaciuto il sequel del campione d’incassi Escape Room diretto da Adam Robitel e uscito nel 2019.

Partendo idealmente dall’originale “Escape Room” sempre diretto da Robitel abbiamo stilato una classifica di 10 pellicole da ripescare se avete apprezzato “Escape Room 2” o siete in procinto di godervelo in sala.

In “Escape Room 2” sei persone si trovano involontariamente bloccate in un’altra serie di escape room, per sopravvivere dovranno svelare lentamente ciò che hanno in comune e lungo il percorso scopriranno che in passato tutti loro hanno già preso parte al gioco.

Vi lasciamo alla nostra lista segnalandovi anche la recente serie tv coreana Squid Game disponibile sottotitolata in italiano su Netflix, trattasi un survival-thriller in cui un folto gruppo di persone cadute in disgrazia e fortemente indebitate accettano di partecipare ad un misterioso gioco con un montepremi stellare, ma una volta iniziata l’avventura qualcosa di terrificante e inatteso farà loro scoprire la natura oscura e letale che si cela dietro la competizione.

1. Escape Room (2019)

Una studentessa di fisica (Taylor Russell), un ricco operatore di borsa (Jay Ellis), un magazziniere (Logan Miller), un camionista (Tyler Labine), una veterana della guerra in Iraq (Deborah Ann Woll) e un appassionato di escape room (Nik Dodani) sono invitati a prendere parte ad una escape room che prevede un premio di 10.000$. Ignari di ciò che sta realmente accadendo si ritrovano coinvolti in un gioco pericoloso e sono costretti ad usare l’ingegno per trovare indizi e salvare la propria vita. Thriller psicologico che funziona a dovere ma senza guizzi di sorta. “Escape Room” evita un surplus di violenza e gore cercando di puntare tutto su enigmi basati sul background dei personaggi, e il risultato finale è del buon intrattenimento per tutti.

2. Cube – Il cubo (1997)

Sei persone diverse, ciascuna proveniente da un percorso di vita molto diverso, si risvegliano per ritrovarsi all’interno di un cubo gigante con migliaia di possibili stanze collegate. Ognuno di loro ha un’abilità che diventa chiara quando devono unire le forze per trovare una via di fuga: un poliziotto, un mago della matematica, un progettista di edifici, un dottore, un maestro della fuga e un uomo disabile. Ognuno svolge un ruolo nella sua elettrizzante ricerca per trovare risposte sul motivo per cui è stato imprigionato in quel luogo. Piccolo cult anni novanta diretto da Vincenzo Natali e ampiamente sottovalutato dalla critica. Cube – Il Cubo tra fantascienza e mistery ci cala in una cupa e claustrofobica location concepita come un rompicapo dal matematico David W. Pravica, che è stato anche consulente matematico del film. Per i patiti dei numeri: “Il Cubo del film è costituito da un guscio cubico esterno (il sarcofago) e dal cubo interno. Ciascun lato del guscio esterno è lungo 434 piedi (132 m). Il cubo interno è composto da 263 = 17.576 stanze cubiche (meno un numero imprecisato di stanze per consentire il movimento, come mostrato nel film), ciascuna avente una lunghezza laterale di 15,5 piedi (4,7 m). C’è uno spazio di 15,5 piedi (4,7 m) tra il cubo interno e il guscio esterno. Ogni stanza è etichettata con tre numeri identificativi, ad esempio 517 478 565. Questi numeri codificano le coordinate di partenza della stanza e le coordinate X, Y e Z sono la somma delle cifre del primo, secondo e terzo numero, rispettivamente. I numeri determinano anche il movimento della stanza: le posizioni successive si ottengono sottraendo ciclicamente le cifre l’una dall’altra, ei numeri risultanti vengono poi aggiunti successivamente ai numeri di partenza.”

3. Saw II – La soluzione dell’enigma (2005)

Il detective Eric Matthews (Donnie Wahlberg) e una squadra SWAT individuano il nascondiglio di Jigsaw (Tobin Bell) e si preparano ad arrestarlo, ma scoprono che il suo arresto è solo una parte del piano del famigerato serial-killer moralizzatore. Matthews scopre presto che otto persone sono intrappolate in una vecchia casa e stanno giocando ad uno dei giochi di Jigsaw. Uno di loro è suo figlio, Daniel Matthews. Eric scopre che se vuole rivedere suo figlio, dovrà superare anche lui una delle letali prove di Jigsaw. Saw II è il capitolo di Saw più simile ad una letale Escape Room, con quest’ultima parte che è quella più funzionale e coinvolgente dell’intero film, con una serie di contorte trappole tra cui una fossa colma di siringhe.

4. My Little Eye (2002)

Cinque giovani concorrenti, Matt (Sean Cw Johnson), Emma (Laura Regan), Charlie (Jennifer Sky), Danny (Stephen O’Reilly) e Rex (Kris Lemche) accettano di vivere insieme in una casa isolata per sei mesi, mentre ogni loro mossa viene ripresa da numerose telecamere. Ognuno ha le sue ragioni per voler essere lì: fama, denaro, avventura. Il premio: 1 milione di dollari. Le regole: se una persona se ne va, tutti perdono. Quando l’amato nonno muore, l’avidità di Danny vincerà sull’affetto? Quando l’ombrosa Emma trova del sangue sul cuscino, perché non condivide la scoperta? E quale oscuro segreto nasconde la casa con i suoi mille occhi che scrutano senza sosta? Thriller psicologico di ottima fattura che riserva qualche piacevole sorpresa, chiaramente siamo di fronte ad una sorta di intrigante digressione thriller del popolare format televisivo Il Grande Fratello all’epoca in onda in Italia già da un paio di anni.

5. Identità (2003)

Durante una notte buia e tempestosa nel deserto del Nevada, una serie di eventi correlati porta diverse persone a dover soggiornare in un motel fuori mano: un ex poliziotto diventato autista di limousine, una diva in disarmo cliente di quest’ultimo, un adolescente con sua madre e il suo patrigno, una prostituta, una coppia di sposini e un agente di polizia che sta scortando un detenuto. Nessuno di loro può andarsene a causa delle strade allagate, ma uno dopo l’altro vengono assassinati con il killer che lascia alcuni indizi ad ogni omicidio, e il gruppo che serra le fila cercando di trovare l’assassino prima che finisca il suo lavoro. Identità è una intrigante digressione “psicologica” sul racconto giallo “Dieci piccoli indiani! di Agata Christie, con una serie di indizi in puro stile mistery da decifrare e con cui scoprire l’assassino, che non sarà esattamente quello di un classico giallo (quindi niente maggiordomo con il candeliere nello studio).

6. Exam (2009)

In un Regno Unito distopico, otto talentuosi candidati hanno raggiunto la fase finale della selezione per entrare nei ranghi di una misteriosa e potente corporazione. Entrando in una stanza senza finestre, un sorvegliante concede loro ottanta minuti per rispondere ad una semplice domanda. Prima di andarsene delinea tre regole a cui i candidati devono obbedire pena la squalifica, fa partire l’orologio e lascia la stanza. I candidati girano i fogli delle domande, solo per scoprire che sono in bianco. Dopo che la confusione iniziale si è placata, il gruppo accetta di collaborare per capire la domanda per poi competere nella ricerca della risposta. Ben presto i candidati iniziano a scoprire cosa c’è dietro la prova e le intenzioni nascoste da ognuno di loro, e mentre la tensione aumenta e il tempo scorre, ogni candidato deve decidere fino a che punto è disposto a spingersi per assicurarsi il lavoro di una vita. Intrigante versione “aziendale” di una Escape Room, in questo caso la location singola da alla trama un taglio “psicologico” che si delinea un gioco al massacro che ricorda pellicole come The Belko Experiment e The Hole, il thriller con Thora Birch non l’horror di Joe Dante.

7. The Killing Room (2009)

Quattro persone si iscrivono ad uno studio di ricerca psicologica solo per scoprire che ora sono i soggetti di una versione brutale e moderna del programma di controllo mentale noto come Progetto MKULTRA (il lavaggio del cervello sperimentato dalla CIA negli anni cinquanta e sessanta). Uno per uno i soggetti vengono portati in una grande stanza bianca, in cui i tavoli e le sedie sono stati fissati al pavimento. Ad ognuno di loro viene dato un questionario da compilare e poco dopo uno di loro viene freddato con un colpo di pistola alla testa davanti agli altri. Da quel momento in poi i restanti tre soggetti saranno sottoposti ad ulteriori brutalità fisiche e psicologiche fino a quando un solo soggetto resterà in vita. Altro intrigante e disturbante thriller psicologico dal taglio politico che può contare su un cast all’altezza e una brutale imprevedibilità della trama che rendono il film un piccolo imperdibile cult sulla cosiddetta “guerra psicologica”.

8. House of 9 (2005)

Nove estranei: un prete, un ballerino, un designer, un aspirante rapper, un ex tennista professionista, una donna in libertà vigilata, un compositore e sua moglie e un detective vengono rapiti, drogati e rinchiusi in una casa da un ricco maniaco. Vengono informati attraverso un sistema di diffusione sonora che ci sono settantacinque telecamere che li seguono e che solo uno di loro sopravvivrà vincendo 5 milioni di dollari. Superata una prima fase di cooperazione per provare a fuggire, avidità e paura prenderanno presto il sopravvento e lo scontro psicologico prenderà una svolta letale diventando un gioco al massacro. Il regista Steven R. Monroe (L’esorcismo di Molly Hartley) mette in scena una sorta di satira sui reality show che può contare su un cast di pregio che include il veterano Dennis Hopper, il britannico Peter Capaldi, meglio noto come il Dodicesimo Dottore della serie tv Doctor Who, l’attore francese Hippolyte Girardot (La Padrina) e la modella e attrice Kelly Brook (Piranha 3D, Ripper – Lettera dall’inferno).

9. Identità sospette (2006)

Jim Caviezel, Greg Kinnear, Joe Pantoliano, Barry Pepper e Jeremy Sisto sono un gruppo di uomini rapiti e rinchiusi in una fabbrica senza alcun ricordo di come siano arrivati i quel luogo. Mettendo insieme le informazioni che apprendono intorno a loro, si rendono conto che alcuni di loro sono stati rapiti e che altri sono invece i rapitori. Decidono così di lavorare insieme per capire come scappare prima che la banda che li ha catturati ritorni. Plot funzionale e creato ad hoc per gli spettatori meno pazienti, ruoli e dinamiche in Identità sospette si delineano in tempi accettabili e non mancano i colpi di scena, senza contare che c’è un palese tentativo di essere originali che andrebbe premiato a prescindere.

10. Il mistero della casa sulla collina (1999)

Quando un eccentrico milionario offre ad un gruppo eterogeneo di sconosciuti 1 milione di dollari per trascorrere la notte in una cosiddetta “casa stregata” con un passato omicida, pensano che sia un modo rapido per ottenere soldi facilmente e velocemente. Tutti loro sono sicuri che la fama di casa infestata sia una storia inventata solo per giocare con le loro menti e mettere alla prova il loro coraggio. Ma una volta iniziata la prova, alcuni accadimenti in un crescendo inquietante iniziano a far pensare loro di aver commesso un grande errore, e di aver sottovalutato la fama sovrannaturale della vetusta dimora. Il mistero della casa sulla collina è un remake del classico La casa dei fantasmi del 1959 con protagonista Vincent Price. La classica villa in stile vittoriano del film originale viene sostituita nel remake da un imponente manicomio ispirato all’architettura nazista e in particolare alle creazioni di Albert Speer, architetto personale di Hitler. Il regista William Malone ebbe l’idea dell’istituto psichiatrico mentre stava girando un episodio della serie tv I Racconti della Cripta in un ex manicomio, e notò che i membri della troupe erano agitati e nervosi mentre giravano in quel luogo.