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Il papà di Giovanna – recensione in anteprima

Il papà di Giovanna (Drammatico, Italia 2008) Regia di Pupi Avati, con Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesca Neri, Ezio Greggio, Serena Grandi, Manuela Morabito, Paolo Graziosi, Gianfranco Jannuzzo, Valeria Bilello. Bologna 1938 – Michele Casali insegna arte al liceo Galvani, istituto frequentato anche da sua figlia Giovanna, adolescente fragile con evidenti problemi nello stabilire dei

di simona
11 Settembre 2008 10:11

il papÃ�  di giovanna Il papà di Giovanna (Drammatico, Italia 2008) Regia di Pupi Avati, con Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesca Neri, Ezio Greggio, Serena Grandi, Manuela Morabito, Paolo Graziosi, Gianfranco Jannuzzo, Valeria Bilello.

Bologna 1938 – Michele Casali insegna arte al liceo Galvani, istituto frequentato anche da sua figlia Giovanna, adolescente fragile con evidenti problemi nello stabilire dei rapporti interpersonali. Improvvisamente, l’esistenza di Michele viene sconvolta: Giovanna uccide per gelosia la sua compagna di banco ed unica amica. La ragazza viene ritenuta mentalmente instabile ed evita il carcere, ma viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico a Reggio Emilia, dove rimarrà fino alla fine della seconda guerra mondiale. Durante questo periodo di quasi totale isolamento, l’unica persona che si occupa di lei è il padre, che si trasferisce appositamente a Reggio.

Delia, moglie di Michele e madre di Giovanna, non ha il coraggio per affrontare la situazione, non vuole parlare di quanto accaduto ed accusa il marito, che ha sempre rivolto troppe attenzioni a Giovanna, di essere responsabile del gesto compiuto dalla figlia. Dopo la tragedia decide quindi di rimanere a vivere a Bologna rinnegando, con una disperazione solo interiore, la propria famiglia. Testimone sempre presente e confidente del piccolo nucleo familiare, un ispettore di polizia, aitante, simpatico e amico intimo di Michele: Sergio Ghia, segretamente innamorato da anni di Delia. Nell’inverno del 1953, in una Bologna che sta ricostruendosi dopo i massacri della guerra, una sera, per caso, nel buio fumoso di un piccolo cinema, Delia incontra lo sguardo della figlia Giovanna accompagnata dal padre che è rimasto sempre con lei…

Tratto dal romanzo scritto dallo stesso Pupi Avati e presentato in concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia appena conclusasi, il film sarà nelle sale da domani, 12 settembre. Dell’intensa interpretazione di Silvio Orlando se ne è già parlato un po’ ovunque, quindi non aggiungerò altro. Il fatto che gli sia stata assegnata la Coppa Volpi come miglior interprete maschile, parla da sè. Alba Rohrwacher non è da meno (non a caso solo pochi mesi fa ha conquistato un David di Donatello come miglior attrice non protagonista per Giorni e nuvole) e dà vita ad un personaggio, quello di Giovanna, certamente non facile. La sua bravura, in particolare, sta nell’essere riuscita a non strafare, a sottrarre sempre qualcosa alla propria recitazione. Completano il cast Ezio Greggio, che mai avremmo potuto immaginare in un ruolo drammatico e che ha invece dimostrato di essere in grado di fare ben di meglio dei cinepanettoni; una Francesca Neri sempre brava ma un po’ sottotono ed un’irriconoscibile Serena Grandi.

Realizzato con grande attenzione al particolare e girato con colori morbidi e seppiati come le fotografie dell’epoca, per evocare al meglio il contesto storico all’interno del quale l’azione si svolge (la seconda guerra mondiale), il film di Avati – che domani riceverà il premio Una vita per l’Arte 2008 – si discosta quanto più possibile da gran parte di quella che è la recente produzione cinematografica italiana, troppo vicina alle fiction televisive, e torna ad essere grande cinema d’autore. Gli interni, l’appartamento di Michele, sono stati interamente ricostruiti in un teatro di posa di cinecittà, con cura maniacale per i minimi dettagli. Come già scrissi ‘a caldo’ dopo aver visto il film durante il Festival, ho trovato molto belli i dialoghi, spesso sussurrati, lontani dagli stereotipi cinematografici che vorrebbero il dolore sempre urlato e mai vissuto intimamente, quasi con pudore. Bellissimi tutti i personaggi. Ben delineati, ben approfonditi, con caratteri sfaccettati e dinamiche complesse.

Voto Simona 8
Voto Gabriele 6

Voto Carla: 7

Festival di Venezia