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Good Morning Aman – di Claudio Noce: recensione in anteprima

Good Morning Aman (Italia, 2009) di Claudio Noce; con Said Sabrie, Valerio Mastandrea, Anita Caprioli.Aman è un ragazzo somalo di 20’anni immigrato a Roma. Di giorno lavora presso un rivenditore di auto, di notte invece, a causa dell’insonnia, cammina per le strade della capitale. Una sera, sul terrazzo di un condominio, incontra Teodoro, un ex

pubblicato 7 Novembre 2009 aggiornato 2 Agosto 2020 10:14

Good Morning Aman (Italia, 2009) di Claudio Noce; con Said Sabrie, Valerio Mastandrea, Anita Caprioli.

Aman è un ragazzo somalo di 20’anni immigrato a Roma. Di giorno lavora presso un rivenditore di auto, di notte invece, a causa dell’insonnia, cammina per le strade della capitale. Una sera, sul terrazzo di un condominio, incontra Teodoro, un ex pugile di 40’anni che sembra soffrire di depressione. Fra i due nasce un’amicizia, ma il passato di Teodoro e la sua personalità hanno più di un’ombra…

Al solito a Venezia bisogna cercare nelle sezioni collaterali per trovare segni di vita almeno interessanti per quel che riguarda il nostro cinema. La ragazza del lago, Non pensarci e Pranzo di ferragosto hanno ben spianato la strada, anche se effettivamente Good Morning Aman è stato globalmente accolto forse più tiepidamente rispetto alle tre opere prima citate.

Un primo motivo è lampante: l’esordio di Claudio Noce risulta essere più difficile, “autoriale” e complicato rispetto agli altri titoli. E – rischio di un’opera prima che è comunque conscia di correre rischi, e scusate il gioco di parole – che ha anche oggettivamente più sbavature dei film di Molaioli, Zanasi e Di Gregorio. Anche perché la materia è difficile da approcciare in modo originale e personale.

Il primo obiettivo che però, sin dai titoli di testa quasi “tarantiniani” (curioso il rimando, voluto o meno, a Jackie Brown, almeno nelle intenzioni), salta fuori dai primi fotogrammi di Good Morning Aman è la voglia del regista di non voler cadere nella trappola della confezione paratelevisiva che affligge troppo nostro cinema. E la confezione, in questo, ha un suo perché ed ha tutto il nostro appoggio.

Nel narrare la difficile amicizia di Aman e Teodoro, in un crescendo di tensione tra le due personalità e l’ambiente che li circonda, Noce non corre, inquadra Roma in un modo totalmente antitetico alla capitale da cartolina a cui siamo abituati, e l’alterna a primi piani e movimenti di macchina che continuano a sottolineare quanto Good Morning Aman sia per il regista un film che non vuole assolutamente uniformarsi alla massa.

Non tutto fila liscio, anche perché le sbavature di cui si è parlato prima sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, e non a caso c’è chi si è lamentato che il film, almeno da un certo momento in avanti, tenda a girare a vuoto, per arrivare ad un finale senz’altro coraggioso, ma anche eccessivo, un po’ stonato e che non lascia una sensazione di opera compiuta. Ed anche il personaggio di Anita Caprioli può risultare di troppo.

Ma Good Morning Aman ha anche la capacità di riuscire a descrivere bene i suoi due protagonisti, ben interpretati da Said Sabrie e Valerio Mastandrea. Tra l’altro, due personaggi non per forza sempre positivi, e di cui Noce si prende giustamente la briga di gettare qualche ombra. Il che rende l’insieme ancora più umano. Perché alla fine il film non è certo solo una storia di immigrazione, anzi, ma la storia di un’amicizia. E c’è una gran bella differenza di fondo.

E allora la pellicola vince sul fronte del rapporto tra Aman e Teodoro, vero perno di tutta la vicenda. E’ capace di descriverci lo spaesamento del primo nei confronti di una realtà non sua, ed è capace di descriverci lo spaesamento del secondo nei confronti della vita. Riesce a farci entrare nel loro rapporto, tutt’altro che facile. Un rapporto in cui uno ha per forza bisogno dell’altro, proprio perché ancora una volta nell’altro si può trovare un’ancora di salvezza. Forse.

Voto Gabriele: 7

Dal 13 novembre al cinema.

Festival di Venezia