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Venezia 2010: Potiche – La recensione del film di François Ozon

Potiche (Potiche – Francia 2010) di François Ozon con Gérard Depardieu, Catherine Deneuve, Ludivine Sagnier, Cécile De France, Jérémie Rénier, Fabrice Luchini, Karin Viard.1977. Gli operai della fabbrica gestita dal ricco Robert Pujol sono in sciopero, e l’uomo è costretto per varie disavventure a dover cedere momentaneamente a qualcuno il suo posto. L’unica persona che

pubblicato 5 Settembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 20:52

Potiche (Potiche – Francia 2010) di François Ozon con Gérard Depardieu, Catherine Deneuve, Ludivine Sagnier, Cécile De France, Jérémie Rénier, Fabrice Luchini, Karin Viard.

1977. Gli operai della fabbrica gestita dal ricco Robert Pujol sono in sciopero, e l’uomo è costretto per varie disavventure a dover cedere momentaneamente a qualcuno il suo posto. L’unica persona che sembra poter reggere una tale responsabilità è proprio Suzanne, la moglie di Robert, la “bella statuina” costretta a stare sempre a casa ed a comportarsi da perfetta donna di casa…

François Ozon è un autore sorprendente. In meno di due anni è riuscito a sfornare un discusso ma coraggiosissimo “fantasy operaio”, ovvero Ricky, un film che naviga nelle tematiche centrali della filmografia del regista come il bellissimo Il rifugio, in questi giorni nelle sale, e adesso una coloratissima commedia finita in concorso al Lido, raccogliendo risate e convinti applausi.

Come per Soul Kitchen l’anno scorso c’è il rischio che un film così in un contesto del genere possa apparire come manna dal cielo, visto come è maledettamente divertente e acuto, ma ci sono molti motivi per apprezzare questo delizioso Potiche. Che innanzitutto fa bene quel che una commedia dal carattere comico e a tratti grottesco deve saper fare: utilizzare bene lo stereotipo.

potiche-catherine-deneuve

Potiche ci racconta di un’epoca in cui la donna non era ancora del tutto considerata alla pari dell’uomo: inutile raccontare cosa succede quando Suzanne si rivela un’ottima imprenditrice, anche migliore del marito… Si va verso gli anni ’80 e nel suo “piccolo” la donna è già avanti, come dichiara in prima persona in una scena del film.

Potiche inoltre utilizza bene la dialettica padrone/operaio, soffermandosi ovviamente sulla figura di chi tiene in mano il potere, visti i protagonisti, e riesce a dipingerne con intelligenza un ritratto tutt’altro che ingenuo. Suzanne nella prima, divertente ed esageratissima scena ci viene presentata come una donna che vive in un mondo tutto suo, fatto di corsette all’aria aperta, tra natura, fiorellini ed animali. E lungo tutto il film, nonostante l’evoluzione “politica”, mantiene una certa aura di ingenuità.

Eppure la donna sa benissimo quel che fa, ed Ozon è bravo nel saper tenere nel dubbio lo spettatore: vedrete quante volte nel corso del film vi chiederete se Suzanne ci è o ci fa. Ed Ozon è bravissimo non solo nel portare su pellicola una pièce teatrale di culto in Francia lavorando bene soprattutto sui dialoghi, ma anche con la confezione del film. Che ha un carattere assolutamente Seventies sin dai titoli di testa e nell’uso delle musiche (adorabili), con una fotografia caldissima e dai colori accesi.

Ma se Potiche diverte e convince è grazie anche ai suoi bravissimi attori. Catherine Deneuve è in forma smagliante e sembra divertirsi in prima persona, così come tutto il resto del cast lavora benissimo e segue la protagonista con grinta. Pronti a tutto, anche all’esagerazione, gli attori sono la necessaria marcia in più di una pellicola che fa del camp un punto di forza e che non può non strappare qualche applauso. Almeno in alcuni riuscitissimi flashback che raccontano il passato dei personaggi: vedere per credere…

Voto Gabriele: 8
Voto Federico: 8
Voto Carla: 6/7 (8 a Catherine Deneuve, deliziosa)

Potiche sarà nelle sale italiane dal 12 novembre 2010, qui trovate il trailer francese sottotitolato in italiano. e qui le foto del Red Carpet di Venezia.

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