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Oliver Stone parla di Alexander e critica Zero Dark Thirty

Il regista parla durante la sua Master Class al Karlovy Vary International Film Festival 2013

di carla
pubblicato 16 Luglio 2013 aggiornato 20 Dicembre 2023 11:57

Durante il Karlovy Vary International Film Festival 2013, Oliver Stone è tornato a discutere di Alexander, il suo film flop commerciale e di critica. Il regista lo ha descritto come “un fallimento su qualsiasi numero di livelli, reso guardabile solo per le sue qualità camp”. Tuttavia, dal 2004, anno di uscita del film, Stone ha fatto tutto il possibile per rilasciare una versione migliore del film. Nella sua Master Class al Karlovy Vary International Film Festival, Oliver Stone ha discusso un ultimo tentativo di modificare il colosso Alexander, ed ha poi spiegato che il taglio del 2004 ha limitato il processo creativo, vincolato da una data di consegna.

“Dovete capire che è stato fatto nel 2004, c’era un accordo contrattuale di fare un film di 3 ore o meno. Non ho potuto farlo. Ho anche affrettato la post-produzione perché stavamo cercando di rispettare una data di mercato. E’ stato un grosso errore”.

Durante il festival, Stone ha poi avuto il tempo di condividere le sue preoccupazioni per le recenti pellicole che affrontano il ruolo degli Stati Uniti nel Medio Oriente, in particolare Zero Dark Thirty e The Hurt Locker di Kathryn Bigelow.

“La guerra in Iraq non ha avuto successo al botteghino. The Hurt Locker ha vinto l’Oscar e diversi premi, ma la gente non ha risposto”.

Stone ha criticato entrambi i film per la loro attenzione sull’eroismo americano, ma non sulle conseguenze del loro intervento.

“Non c’è alcun giudizio morale in The Hurt Locker. Mi infastidisce perché questi americani fanno semplicemente il loro lavoro. Potrebbero essere ovunque. Potrebbero essere in Texas, potrebbero essere in Afghanistan, potrebbero essere in Iraq. Dai, che tipo di lavoro fai? Stai invadendo altri paesi. Fai male ad altre persone. Ti senti bene?”

Per quanto riguarda i progetti futuri, Stone ha spiegato che Pinkville è ancora bloccato in fase di scrittura.

Fonte: blogs.indiewire

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