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Inferno di Dan Brown: Ron Howard e Tom Hanks girano in Italia ad aprile 2015

Ron Howard e Tom Hanks ancora insieme per portare sul grande schermo “Inferno” di Dan Brown.

pubblicato 27 Agosto 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 11:58

Aggiornamento di Pietro Ferraro

Dopo aver collaborato per gli adattamenti de Il Codice Da Vinci e Angeli e Demoni, entrambi tratti da best seller di Dan Brown, l’attore Tom Hanks e il regista Ron Howard tornano a far squadra per la terza avventura di Robert Langdon in Inferno, con le riprese che inizieranno nel mese di aprile in Italia.

Abbiamo riportato a luglio dello scorso anno che Tom Hanks riprenderà il suo ruolo dell’esperto in simbologia di Harvard Robert Langdon, con Ron Howard confermato alla regia.

Universal Pictures ha poi annunciato una data di uscita ufficiale fissata al 18 dicembre 2015, ma ora visto che le riprese non inizieranno fino ad aprile 2015, è molto probabile che la data di uscita sarà spostata al 2016.

La storia è incentrata su Langdon che si sveglia in un ospedale italiano con un’amnesia, qui deve lavorare con un medico di nome Sienna Brooks per recuperare la sua memoria e fermare una piaga globale che è collegata con il capolavoro della letteratura l’Inferno di Dante.

Questo nuovo adattamento salta a piè pari il terzo libro Il simbolo perduto del 2009 per affrontare il quarto romanzo con protagonista Robert Langdon uscito nel 2013.

Il Codice Da Vinci uscito nel 2006 ha incassato un totale worldwide di 758 milioni dollari, mentre Angeli e Demoni uscito nel 2009 ne ha incassati 485.

Inferno di Dan Brown al cinema il 18 dicembre 2015: tornano Tom Hanks e Ron Howard

Se ne parlava da un paio di mesi, ovvero da quando Dan Brown è sbarcato a Firenze per presentare alla stampa italiana la sua ultima creatura, ma ora ne abbiamo l’ufficialità. Inferno, 6° romanzo del celebre autore, sbarcherà al cinema il prossimo 18 dicembre del 2015. Archiviato Il simbolo perduto, pubblicato nel 2009 ma comunque in odore di trasposizione, la Sony è direttamente passata al romanzo ambientato nuovamente in Italia.

Dopo la Roma di Angeli e Demoni, il film verrà per forza di cose quasi interamente girato a Firenze. David Koepp adatterà nuovamente la sceneggiatura, mentre sia Ron Howard, regista dei due titoli precedenti, che Tom Hanks, ormai certificato Robert Langdon, torneranno sul set.

Uscito nel 2006, Il Codice Da Vinci è presto diventato un ‘caso’, incassando la bellezza di 758,239,851 dollari in tutto il mondo, dopo esserne costati 125, mentre Angeli e Demoni, visto nel 2009 e costato 150 milioni, si fermò a quota 485,930,816 dollari. Protagonista della trama, Dante Alighieri. D’altronde non è affatto sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante, anzi. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse in forme solenni e oscure la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. E quindi è normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare, una costellazione culturale e affettiva ben diversa dal palcoscenico turistico percorso in tutti i sensi di marcia da legioni di visitatori. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale, nulla che possa rievocare una dolce abitudine. Questa volta è un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda infatti a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose che ricordano la Morte Nera che flagellò l’Europa medievale e simboli criptici connessi alla prima cantica del Divino poema, le labbra capaci di articolare, nel delirio dell’anestetico, soltanto un incongruo “very sorry”, il professore deve scappare. E, aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra: un’organizzazione chiamata Consortium è ambigua tanto quanto un movimento detto Transumanesimo e uno scienziato come Bertrand Zobrist può elaborare teorie che oscillano tra utopia e aberrazione.

Nel cast del film, che dovrà per forza di cose essere girato a partire dall’estate del 2014, anche il nostro Roberto Benigni, o almeno questo avevano fatto intuire sia Dan Brown che lo stesso comico tricolore, interpellato sull’argomento ed ufficialmente ‘esaltato’ dalla possibile esperienza. Immancabili, come già avvenuto con l’italiano’ Angeli e Demoni, altri attori tricolori sparpagliati sul set della pellicola. Che ci sia ancora spazio per Pierfrancesco Favino, ormai habitué del regista Howard?

Fonte: Comingsoon.net