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Comic-Con 2013: il panel di Gravity con Sandra Bullock

Approda al Comic-Con 2013 il panel di Gravity, il dramma fantascientifico di Alfonso Cuaron in arrivo nei cinema dal 3 ottobre 2013.

pubblicato 21 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 11:46

Iniziamo con la sinossi ufficiale:

Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere biomedico alla sua prima missione shuttle con l’astronauta veterano Matt Kowalsky (George Clooney) che è al comando del suo ultimo volo prima di ritirarsi. Dopo una passeggiata nello spazio apparentemente di routine, il disastro si abbatte sulla navicella. Lo shuttle viene distrutto, lasciando Stone e Kowalsky completamente isolati, alla deriva nella spazio. Il silenzio assordante dice loro che hanno perso ogni contatto con la Terra …e ogni possibilità di salvataggio. Mentre la paura si trasforma in panico, ogni boccata d’aria consuma quel poco di ossigeno rimasto. L’unica strada per casa potrebbe essere quella di inoltrarsi ancor di più nella terrificante distesa dello spazio…

Sul palco del panel sale il regista Alfonso Cuaron e parla della trama che ci racconta di due astronauti bloccati nello spazio e che nel film si vedono solo due volti. Non c’è altro cast. CI sono solo Sandra Bullock e George Clooney. Cuaron prosegue parlando di un giro “no-stop”, di una tesi, di un’esperienza immersiva, volevano che le persone si sentissero come se fluttuassero nello spazio. Ciò comporta diversi temi e problemi, ma l’azione non si ferma mai.

E’ il momento del filmato, la scena inizia con la Bullock e Clooney che lavorano su un satellite. Ma poi un avvertimento viene dal controllo di missione dicendo loro di abbandonare ciò che stanno facendo per un’emergenza. Satelliti russi cadono dal cielo a causa di un attacco missilistico. E’ quindi una corsa folle per la Bullock e Clooney a staccarsi dal loro progetto e intraprendere una corsa per ritornare indietro alla navetta. Ma poi i detriti iniziano a schiantarsi e tutto inizia a cadere a pezzi. Lo schermo si riempie di detriti e il personaggio della Bullock è nel panico, mentre l’astronauta veterano di Clooney rimane calmo e cerca di prendere il controllo della situazione che si fa sempre più disperata. Questi quattro o cinque minuti di clip sono stati ripresi tutti in un unico piano sequenza.

Dopo il filmato, il produttore David Heyman e Sandra Bullock entrano in scena. La Bullock dice che questa è la sua prima volta al Comic-Con e il pubblico la saluta con un applauso. L’attrice parlando del film dice che la sfida più grande è stata la tecnologia e trovare il modo di poter realizzare il film.

Parlando del ruolo della Bullock, Cuaron ha detto che Ryan Stone è incagliata nello spazio e la tecnologia per seguirla ha richiesto di lavorare intorno a lei con un robot per tenere la luce, mentre lei era in un piccolo cubo in modo da simulare la gravità zero. C’erano file e file e file di computer “e un sacco di saggi geek che hanno fatto un sacco di lavoro“, ma alla fine la Bullock era isolata nel cubo e il loro obiettivo non era concentrarsi sulla tecnologia, ma sulla sua performance e sul percorso emotivo del personaggio.

La Bullock ha raccontato che lei non era statica nel cubo e che doveva muoversi e oscillare inoltre, particolare non trascurabile, l’attrice è claustrofobica ed ha paura di volare, così ha dovuto imparare a meditare e a non concentrarsi sul disagio.

Cuaron ha raccontato che “la comunicazione con la Bullock era tutto attraverso le cuffie, perché lei era isolata, ma i suoni che poteva sentire in cuffia si sono trasformati in un pastoia emotiva simile ad una colonna sonora“.

Le domande del pubblico:

Per quanto riguarda l’allenamento quotidiano si trattava di una sorta di “Cirque du Soleil e ginnastica“. Hanno iniziato l’addestramento sei mesi prima delle riprese e sono statii  addestrati ogni giorno durante le riprese. La Bullock ha anche voluto rendere il suo personaggio il più androgino possibile, perché ha subito una tragedia nel suo passato da cui si vuole distaccare il più possibile

A Cuaron vengono chieste le sue fonti di ispirazione per il film e il regista cita due thriller fantascientifici anni ’70: 2002, la seconda odissea e Punto Zero a cui aggiunge il Duel di Steven Spielberg.

Fonte | Collider