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300 – l’Alba di un Impero: Recensione in Anteprima

E’ Eva Green, e non Sullivan Stapleton, la degna ‘erede’ di Gerard Butler in 300 – l’Alba di un Impero

pubblicato 5 Marzo 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 03:41

E’ il 2007 quando Zack Snyder, all’epoca 41enne visto al cinema con il solo L’alba dei morti viventi, si fa conoscere in tutto il mondo. 300, graphic novel di Frank Miller, sconvolge l’Universo cinecomic con un approccio visivo praticamente unico. Quel che Snyder e Miller realizzano è un qualcosa di innovativo, che diventa subito ‘classico’ e sbanca i box office. 456,068,181 dollari d’incasso dopo esserne costati poco più di 60. 300 lancia in orbita la carriera del regista, tramuta l’allora sconosciuto Gerard Butler in una star, va incontro ad una parodia ad hoc e ‘costringe’ di fatto Miller a realizzare un’altra graphic novel che si leghi a quanto da lui raccontato nel 1998. Nasce così Xerxes, diventato 300 – l’Alba di un Impero per i cinema, diretto dal quasi esordiente regista israeliano Noam Murro e dopo quasi un anno di post-produzione finalmente pronto a mostrarsi.

Zack Snyder, impegnato con Batman vs. Superman, c’ha comunque messo sopra il proprio cappello, avendo prodotto e co-sceneggiato la pellicola. Il risultato, neanche a dirlo, è straordinariamente fedele al titolo originale del 2007, con tutte le conseguenze che ne seguono, tanto positive quanto negative. Prequel e al tempo stesso sequel di 300, perché in grado di guardare al passato, al presente e al futuro dei fatti raccontati nella pellicola di 7 anni fa, l’Alba di un Impero sposta la propria azione su un inedito campo di battaglia. L’acqua. Il Mar Egeo, con il generale greco Temistocle chiamato ad unire i popoli di tutta la Grecia per constrastare l’invasione massiccia delle forze Persiane, guidate dall’uomo tramutato in Dio, Serse, e dalla terribile Artemisia, greca di nascita ma ormai da tempo sposata alla causa persiana. E assetata di vendetta…

Ed è proprio sul sentimento della ‘vendetta’ che si gioca il match di questo capitolo 2, inutilmente girato in 3D e ancora una volta chiamato a tramutare in cinema le tavole abilmente disegnate da Miller. Come dimostrato dagli splendidi titoli di coda, che di fatto ‘animano’ i disegni originali dell’autore, anche Murro si è felicemente piegato alla ‘fedeltà’ nei confronti dell’opera originale, realizzando una seconda graphic novel in live action. Peccato che se nel 2007 questa riuscita e straordinaria trovata conquistò ovviamente ammirazione e stupore da parte degli amanti del genere, riproporre il tutto 7 anni dopo si è rivelato controproducente. L’Alba di un Impero ha infatti semplicemente replicato 300, limitandosi a cambiare personaggi e location. Un’operazione dal punto di vista produttivo sicuramente intelligente, perché chi ha apprezzato il film di Snyder finirà per farsi trasportare anche dal prequel/sequel di Murro, ma visivamente inutile, perché di fatto già vista, digerita, applaudita e ormai archiviata da quasi un decennio.

L’inconfondibile stile del film originale, fatto di immagini desaturizzate, green screen ovunque, colori cupi con toni vistosamente marcati sulla scala dei rossi, piani sequenza da battaglia al rallentatore e secchiate di retorica nel cavalcare la difesa ad oltranza dei democratici greci pronti a ‘morire in piedi combattendo pur di non vivere in ginocchio dinanzi al tiranno persiano‘, viene qui riproposto per 105 minuti, visivamente spettacolari ed impreziositi da una particolare novità. Eva Green. Perfida, con lo sguardo da matta, violenta e vendicativa. La sua Artemisia vale da sola il prezzo del biglietto, grazie anche ad una straordinaria scena di sesso con Temistocle che trasuda passione, forza e sensualità da tutti i pori. E’ lei, l’attrice lanciata dal nostro Bertolucci, a trascinare l’Alba di un Impero, riempendo splendidamente lo schermo ogni qualvolta che fa la sua comparsa. Tutt’altra storia per il 37enne australiano Sullivan Stapleton, voluto sul set per non far rimpiangere Gerard Butler. Fallendo l’impresa. Perché Temistocle non è Leonida, ed è proprio la mancata epicità del personaggio a pesare sull’intera operazione, di fatto quasi costretta a poggiarsi sulla forza, la bellezza e l’eleganza della diabolica Eva.

Molto più violento del film di Snyder, con teste ed arti mozzati che andranno ad aggiungersi alle secchiate di sangue dell’originale, il film di Murro diventa presto carneficina, senza però dare senso e credibilità all’eroismo che caratterizzò i 300 ‘miti’ delle Termopoli del 2007, limitandosi ad uno scontato confronto padre-figlio, terribilmente annacquato nel provare a ‘giustificare’ la partecipazione di giovani poeti e contadini ad una guerra ‘persa in partenza’. Dalla Sparta di un tempo che si muoveva per volere di un Re si è così passati alla democratica Grecia tutta, finalmente unita sotto un’unica bandiera per difendere la propria Storia e il proprio Onore contro il folle Serse, in realtà quasi secondario all’interno della trama, paradossalmente nata da una graphic novel intitolata proprio Xerxes. Tanto valeva chiamarlo Artemisia, anche se la ‘genesi’ del personaggio nuovamente interpretato da Rodrigo Santoro, da uomo a Dio, affascina. Se le ricche e sanguinarie battaglie in mare aperto conquistano dal punto di vista visivo, Murro esagera con alcune scelte cromatiche che vanno ad amplificare l’effetto ‘finzione’ del tutto, per poi concentrarsi ancora una volta sui tanti particolari delle battaglie in mare aperto, amplificati da decine, se non centinaia di rallenty.

A lungo cullato e temuto, 300 – l’Alba di un Impero ha così confermato le perplessità della vigilia, legate quasi esclusivamente al rischio ‘replay’ che poteva e potrebbe stancare l’occhio ormai già allenato, e non solo dal mondo Cinema ma anche dall’Universo dei videogiochi. Come già avvenuto nel 2007 è inutile ricordare che chiunque cerchi un trattato storico-politico sulle vicende narrate possa serenamente rimanere a casa. L’operazione di Murro nasce da una graphic novel e in quanto tale va giudicata, tavola dopo tavola, fotogramma dopo fotogramma, qui ancora una volta fedelmente riproposti. Limitato da una chiara mancanza di ‘originalità’, perché tutto quel che si vede sa di riciclato e di fedeltà assoluta al titolo di Snyder, è evidente che l’Alba di un Impero sia comunque riuscito a raggiungere gli obiettivi preposti, strizzando l’occhio ad un target di pubblico preciso, abbondantemente indirizzato alla visione e di fatto facilmente accontentabile. Perché trovata 7 anni fa la chiave del successo bastava semplicemente realizzarne una copia per fare nuovamente cassa. O accontentarsi di quanto ottenuto e fermare sul nascere l’intera operazione. Ma siamo ad Hollywood, Tempio di prequel e sequel, e questo sarebbe stato chiedere troppo. Ce ne rendiamo conto…

Voto di Federico: 6
Voto di Antonio: 5
Voto di Gabriele: 5

300 – l’Alba di un Impero (Usa, 2014, 300: Rise of An Empire, action) di Noam Murro; con Sullivan Stapleton, Eva Green, Lena Headey, Andrei Claude, Mark Killeen, Rodrigo Santoro, Jack O’Connell, Hans Matheson, Andrew Tiernan, Caitlin Carmichael, Callan Mulvey, Andrew Pleavin, Ashraf Barhom, Yigal Naor, Luke Roberts, Steven Cree, Vincent Walsh, Peter Ferdinando, Wayne Dalglish, David Sterne – uscita giovedì 6 marzo 2014.