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Venezia 2013: White Shadow alla 28 Settimana Internazionale della Critica

White Shadow, opera prima di Noaz Deshe, porta gli albini perseguitati e uccisi in Africa orientale, in concorso alla 28 Settimana Internazionale della Critica di Venezia 2013.

di cuttv
pubblicato 3 Settembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:07

Nascere del colore sbagliato è un problema ovunque, anche quando sei troppo bianco nell’Africa nera, dove individui neri con il ‘marchio’ del bianco, fanno le spese di una condizione ambigua nutrita dai pregiudizi di chi li disprezza per la loro diversità, e di chi li teme come portatori di poteri sovrannaturali, dove

«Gli albini non muoiono, semplicemente scompaiono».

Albini perseguitati e braccati in Tanzania, Congo e Kenya gli albini, dove medici-stregoni, offrendo somme ingenti per comprare parti del corpo destinate alla creazione di pozioni magiche, li hanno trasformati in merce e vittime di oltre 200 omicidi dal 2008 al 2010.

Il cuore di un Albino può vendere anche 50 mila dollari sul mercato nero, non manca chi è disposto a pagare fino a 5000 dollari per un arto, anche dei bambini, in un paese in cui il reddito medio annuo è di 442 dollari.

White Shadow a Venezia 2013

Una condizione protagonista di White Shadow, opera prima sceneggiata e diretta dall’artista e filmmaker Noaz Deshe, che racconta la storia del ragazzino Alias.

Un ragazzo albino in fuga. Dopo aver assistito all’omicidio del padre, viene mandato dalla madre a cercare rifugio in città. Si prende cura di lui lo zio Kosmos, un camionista che sbarca il lunario con piccoli commerci. In città Alias è costretto a crescere in fretta, vendendo per strada occhiali di sole, dvd e telefoni cellulari. Si lega sentimentalmente ad Antoinette, la figlia di Kosmos il quale non vede la cosa di buon occhio. In breve la città diviene minacciosa quanto la savana da cui è fuggito, ed ovunque vada Alias sembra non potersi sottrarre a durissime leggi di sopravvivenza.

Un Ombra bianca in concorso alla 28 Settimana Internazionale della Critica di Venezia 2013, sceneggiata da Noaz Deshe con James Masson, prodotta da Italia, Germania e Tanzania, con Asmara Films, Shadoworks e Mocajo Film, la coproduzione di Chromosom Filmproduktion, French Exit, Phantasma Films, Real2Reel, e il supporto di Nipkow Programme, Goethe-Institut Tanzania, Alliance française Dar es Salaam, contando tra i produttori esecutivi anche Ryan Gosling.

White Shadow a Venezia 2013

“While preparing to teach in Dar Es Salaam, I learned about the hunting of Albinos in East Africa. I decided a film must be made: a real chronicle of a young person with a price on his head. A person who has to urgently become aware of his own condition against events that can end his life. In a certain circumstance, you can witness what it feels to be a beast. to react, to be alert to your utmost ability. You must accept the solitude of your dreams as your friend and as a form of survival. The details of the plot should be only what the character is able to understand and piece together, the politics and cultural information should be delivered in a sensory form. To make the film work we needed to be small, local and quick-moving, making sure everyone was safe and brave.” Noaz Deshe

Via | Settimana Internazionale della Critica