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CineBlog consiglia: Barry Lyndon

L’inquadratura di un dettaglio, poi un reverse-zoom che parte piano, pianissimo, e dolcemente se ne va indietro per mostrarci con un campo lunghissimo il panorama che circonda quel dettaglio iniziale. Questa è solo una delle mille particolarità di quest’ennesimo capolavoro di Kubrick, fiasco al botteghino ma assolutamente uno dei film fondamentali della storia del cinema.

24 Settembre 2006 12:03

L’inquadratura di un dettaglio, poi un reverse-zoom che parte piano, pianissimo, e dolcemente se ne va indietro per mostrarci con un campo lunghissimo il panorama che circonda quel dettaglio iniziale. Questa è solo una delle mille particolarità di quest’ennesimo capolavoro di Kubrick, fiasco al botteghino ma assolutamente uno dei film fondamentali della storia del cinema. Film storico, biografia (di un uomo e di un’epoca), film intelligente, di emozioni e di tecnica. La storia del giovane Redmund Barry, che da giovincello era solo un ragazzo innamorato di una cugina che non poteva avere e che arriverà fino al massimo del potere per poi iniziare tragicamente a decadere, è stata accusata di pesantezza e noia: un’accusa infondata, in quanto la lentezza (?) è solo un’espediente (come molti film di Kubrick) per far riflettere lo spettatore che saprà cogliere l’amara riflessione che il grande regista vuol farci carpire. E chi sa cogliere e chi sa interessarsi alle bellissime storie presentate da Kubrick, non può annoiarsi. Tornando a Barry Lyndon, qualcuno l’ha anche definito un “quadro in movimento”: lo confermano 3 meritatissimi Oscar (Kubrick non ne ha mai ricevuto uno, e ciò dispiace veramente) alla fotografia (luce naturale, molto spesso negli interni solo luce soffusa creata magicamente dalle cantele), alla straordinaria, perfetta, adattissima scenografia e ai costumi: tutto è esattamente come nel ‘700, come lo abbiamo sempre amato, come lo abbiamo sempre immaginato.

E il tutto è sottolineato da una delle migliori colonne sonore (non si esagera affatto), con temi dolcissimi, malinconici. Oscar quindi anche all’adattamento musicale, ovviamente stra-meritato. Barry Lyndon è interpretato da un grandissimo Ryan O’Neal (eh già, quello di Love Story): l’attore è capace di reggere un bellissimo e complesso personaggio (moralmente sbagliato, ma che non si può non amare), la cui vita è come una parabola, segnata da eventi belli, ma più grandi di lui, e da lutti e tragedie strazianti… Ed è anche questo un motivo per vedere questo gran film: per emozionarsi con una storia commovente, di forte impatto emotivo, che non può lasciare indifferenti.
Stanotte, 01.55, Canale 5