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Biancaneve (Mirror Mirror) – Recensione in anteprima

Rilettura moderna e femminista della classica fiaba, sarà sugli schermi il 4 aprile.

di simona
pubblicato 2 Aprile 2012 aggiornato 1 Agosto 2020 02:46

Dopo la scomparsa dell’amatissimo Re, la perfida moglie assume il controllo del regno e tiene la bellissima figliastra, Biancaneve, rinchiusa nel palazzo. Ma quando la principessa compie 18 anni, esce di nascosto dal castello, incontra (e conquista) un affascinante e ricco principe di passaggio. La Regina, in preda alla gelosia, spedisce la ragazza nella vicina foresta perchè venga data in pasto alla terribile bestia che terrorizza il Regno. Biancaneve, creduta morta, trova ospitalità presso una simpatica gang di sette nani ribelli e generosi, che la aiutano a trovare il coraggio di lottare per salvare il suo paese dalla Regina Cattiva. Insieme ai suoi nuovi amici, Biancaneve parte alla riconquista del trono che le spetta di diritto e del cuore del suo adorato Principe…

Negli ultimi mesi si è parlato tanto della rilettura dell’intramontabile fiaba di Biancaneve ad opera di Tarsem (che nei titoli dei suoi film più recenti ha rinunciato al cognome Singh). Più che altro se n’è parlato con scetticismo se non addirittura, in alcuni casi, decisamente male. E sì, diciamolo, un po’ prevenuti lo eravamo anche noi. Un po’ perchè nell’ultimo periodo Hollywood sta decisamente abusando della fanciulla “con i capelli scuri come l’ebano, la pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue” protagonista della favola popolare europea tramandata ai posteri dai fratelli Grimm (sarà sugli schermi fra pochi mesi l’adattamento dark Biancaneve e il Cacciatore, mentre la serie televisiva Once Upon a Time è quasi giunta al termine della prima stagione, riscuotendo discreto successo). Un po’ perchè la rivisitazione in chiave comico-avventurosa scelta dal regista di origini indiane, esasperata nei fuorvianti trailer, ci aveva lasciati un bel po’ perplessi… Siamo contenti di poter affermare di esserci ricreduti!

Biancaneve (peccato che il molto più originale titolo inglese sia andato ‘lost in translation’!) è un ottimo prodotto per famiglie, con qualche pecca ma con altrettanti pregi. Leggero e fiabesco, colorato, ironico e divertente, con la giusta dose di romanticismo e di magia. Certo, tutti siamo affezionati al classico Disney del 1937, ma sono convinta che – pur discostandosi (non poco!) dalla storia che tutti conosciamo – questa moderna Biancaneve saprà conquistare una buona parte del pubblico.

Biancaneve (Mirror Mirror) - Recensione in anteprima
La pellicola si apre con una bellissima sequenza in computer grafica, un prologo squisitamente onirico che ci riassume l’antefatto: la nascita della Principessa, la morte della madre, le seconde nozze del padre con la bellissima matrigna, la scomparsa dell’amato Re…e ci catapulta subito nello scenario incantato della favola, il giorno del 18° compleanno di Biancaneve. Lily Collins non funziona del tutto nei panni della dolce e coraggiosa protagonista, ma la promuoviamo ugualmente. Pecca di scarsa espressività, ma incarna bene l’innocenza e la semplicità di un’adolescente cresciuta sola fra le mura del palazzo, che finirà per trasformarsi in emancipata eroina.

A funzionare alla perfezione è, invece, Julia Roberts nei panni della perfida, folle, eccentrica Regina Cattiva. In questa versione della storia la regina non è una semplice comprimaria, ma è la vera protagonista. Gelosa non della bellezza della figliastra (e come potrebbe? Nemmeno avesse uno specchio deformante fra le mani…) ma della sua giovinezza, oltre che dell’innegabile ascendente che Biancaneve sembra avere sul bel Principe. Principe (qui in versione bamboccione tutto muscoli e poco cervello) che la Regina vorrebbe per sè, ricchissimo toy-boy per il quale è pronta a sottoporsi ad esilaranti trattamenti di bellezza a base di escrementi di pappagallo, punture di vespa e veleno di scorpione. Pur di non soccombere all’inesorabile passare del tempo (nè alla banca rotta) la ‘più bella del reame’ non esita a ricorrere alla magia…con improbabili, divertentissimi risultati. Armie Hammer sembra divertirsi molto nel ruolo dell’affascinante uomo oggetto…e credo che anche il pubblico femminile apprezzerà.

Simpatico Nathan Lane nel ruolo del pavido tirapiedi della regina, a cui toccherà vivere un’esperienza ‘kafkiana’, ma la vera sorpresa di questo Biancaneve ipercromatico sono i sette nani. Dimenticatevi picconi e miniere…i sette piccoli uomini sbarcano il lunario facendo i briganti, rubando ai ricchi…senza dare ai poveri. Nonostante le ridotte dimensioni, sono loro i veri uomini ed i veri eroi della storia.

I meravigliosi costumi di Eiko Ishioka, prematuramente scomparsa lo scorso gennaio, si candidano fin d’ora agli Oscar 2013. Estrosi, opulenti, stravaganti, sfacciati e ricchi di personalità. Bellissime anche le scenografie, su tutte quella del cottage sull’acqua dove la Regina incontra il proprio alter-ego dentro lo specchio.

Due i principali punti deboli della pellicola, che pesano sul giudizio finale: la ‘terribile bestia’ in agguato nel bosco e la sequenza musicale sui titoli di coda. La prima perchè – nonostante il design originale e orientaleggiante – è realizzata davvero male (si ha quasi l’impressione che, dopo aver dato fondo all’intero budget per gli effetti speciali e visivi della prima parte del film, si sia andati al risparmio…). La seconda perchè non è ‘nè carne, nè pesce’ e risulta del tutto gratuita. Sarebbe stato preferibile se Tarsem avesse osato fino in fondo e ci avesse regalato una sequenza finale visionaria e kitsch in puro stile Bollywood, anzichè fermarsi a metà strada all’insegna del ‘vorrei ma non posso’.

Nei cinema da mercoledì 4 aprile. Qui il trailer italiano.

Voto di Simona: 6/7
Voto di Federico: 7
Voto di Carla: 6,5 (costumi meravigliosi, Julia Roberts da 8)

Biancaneve (Mirror, Mirror – commedia, fantasy – USA 2012) Regia di Tarsem Singh, con Lily Collins, Julia Roberts, Armie Hammer, Sean Bean, Nathan Lane, Mark Provinelli, Jordan Prentice, Sabastian Saraceno, Ronald Lee Clark, Danny Woodburn e Joey Gnoffo.