Home Curiosità Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: anticipazioni e curiosità sul sequel di Matt Reeves

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: anticipazioni e curiosità sul sequel di Matt Reeves

Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie debutta nei cinema italiani il prossimo 30 luglio e Cineblog vi propone anticipazioni e curiosità sul sequel di Matt Reeves.

pubblicato 1 Luglio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 00:35

Il prossimo 30 luglio debutta nei cinema Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie, in questo sequel scopriremo come il virus Simian ha decimato la popolazione umana portandola nell’arco di dieci anni sull’orlo dell’estinzione e come una nuova comunità di scimmie geneticamente evolute, guidata dal loro leader lo scimpanzé Caesar, è sorta entrando in conflitto con un manipolo di superstiti umani pronta a porre le basi per affermarsi come nuova specie dominante del pianeta.

Se questo sequel diretto da Matt Reeves (Blood Story) manterrà le premesse ci troveremo di fronte non solo ad uno dei migliori sequel in circolazione, ma anche al migliore riavvio di franchise mai realizzato e questo nel pieno rispetto del franchise originale e con un occhio rivolto al futuro del cinema fantascientifico con “performance capture” e 3D di ultima generazione.

In attesa di goderci il film in sala a seguire vi proponiamo curiosità sulla lavorazione e alcune anticipazioni sul film.

– Il film si svolge dieci anni dopo L’alba del pianeta delle scimmie. Il virus Simian ha spazzato via il 90% della popolazione umana. La popolazione umana residua lotta per la vita in città, mentre la colonia di scimmie prospera nella foresta di Muir Woods.

– Secondo il produttore Dylan Clark, i personaggi di James Franco e Frieda Pinto, Will e Caroline, non sono mai stati destinati a sopravvivere al primo film e li descrive come una sorta di “ground zero” per il virus. Inoltre come il personaggio di Frankenstein Will doveva essere punito per la sua colpevolezza nell’aver contribuito all’estinzione della razza umana.

– Lo script originale per L’alba del pianeta delle scimmie vedeva Will morire, quella scena è stata girata ma tagliata dal montaggio finale. Il produttore Dylan Clark l’ha descritta come una brutta giornata di riprese descrivendo la scena come troppo “forzata” e “poco convincente” per adattarsi al finale del film.

– L’attore Andy Serkis descrive Caesar come un re “egualitario” che comanda su una comunità di circa 2.000 scimmie.

– Mentre Caesar è stato cresciuto a tutti gli effetti come un essere umano ha trascorso gli ultimi dieci anni entrando in contatto con il suo lato più selvaggio e scimmiesco.

– La comunità di scimmie si è evoluta nel corso di dieci anni sviluppando regole, codici di condotta, etica e linguaggio.

– Il linguaggio delle scimmie è solo semi-evoluto e sfrutta un mix di linguaggio dei segni e gesti, così come grugniti e alcune parole. Si tratta di un punto a metà strada tra quello che abbiamo visto in L’alba del pianeta delle scimmie e ciò che accade nella serie di film originali  in cui le scimmie parlano fluentemente.

– Andy Serkis dice che il film esplorerà anche il potere del linguaggio ritraendo coloro che possono parlare come una nuova generazione di scimmie pronte a prendere il potere.

– Caesar ha una compagna, Cornelia, interpretata da Judy Greer. Insieme hanno un neonato e un figlio di nome River che ha circa 15 anni in anni umani. Il film tratterà il rapporto padre / figlio e di come River imparerà ad assumersi responsabilità, a sviluppare le proprie convinzioni e a crescere come un futuro leader.

– Il conflitto si pone in essere tra esseri umani e scimmie quando un gruppo di umani, guidato dal personaggio di Malcolm (Jason Clarke), si avventura nel territorio delle scimmie in cerca di una diga. Gli umani stanno soffrendo in città e hanno un disperato bisogno di energia.

– Mentre Caesar simpatizza con gli umani e non vuole vederli estinti, lui è molto combattuto, riconosce che stanno soffrendo a causa della loro arroganza e vorrebbe aiutarli, ma sente anche la necessità in primo luogo di proteggere la sua colonia e la sua famiglia.

– Il Produttore Dylan Clark sottolinea che, mentre Caesar è stato allevato e amato dagli esseri umani, molte delle altre scimmie non hanno buone esperienze con gli uomini e sono molto meno in sintonia con la loro situazione. Ci sarà dissenso all’interno della comunità delle scimmie rappresentato da fazioni di scimmie che sono indifferenti alla sofferenza umana e in disaccordo con la compassione di Caesar.

– Caesar e la comunità di scimmie si avventureranno nel territorio degli umani per mettere in atto una dimostrazione di forza e chiarire che se gli umani violano il loro spazio sono disposti ad entrare in guerra.

– Dylan Clark dice che Caesar e Malcolm hanno un rapporto conflittuale che però sfocerà in un’amicizia. Andy Serkis aggiunge che i due condividono un “legame di reciproco rispetto“.

– Abdy Serkis paragona il film a Il padrino con Cesare che come “Don Corleone” affronta tutte le macchinazioni di una situazione politicamente difficile che sfocerà presto nella creazione di un regime.

– Dylan Clark dice che non sono eccessivamente preoccupati di fornire un ambizioso finale aperto, citando questo elemento come uno dei principali difetti del remake di Tim Burton.

– Andy Serkis definisce il film come il più ambizioso film di “performance capture” mai realizzato perché la maggior parte del film è girato in location piuttosto che in studio. Questo ha richiesto una performance più impegnativa a causa del fatto che Caesar è ora davvero sul confine tra uomo e scimmia, una via di mezzo molto difficile da rappresentare.

– Mentre ci sono un certo numero di attori che interpretano le scimmie del film, secondo Andy Serkis la maggior parte delle 2.000 scimmie  che si vedono sullo sfondo nella comunità sono interpretate da lui e Terry Notary.

– Rispetto al primo film Clark spiega che questo sequel è “leggermente più spigoloso, leggermente più dark e un po’ più realistico e solido“.

Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie anticipazioni e curiosità sul sequel di Matt Reeves (1)

– In questo film ci sono un numero significativamente maggiore di inquadrature con effetti visivi. Dove l’originale aveva solo una scimmia nella prima metà del film, questo sequel si occupa di un’intera comunità di scimmie.

– Dylan Clark dice che il team degli effetti visivi nel primo film  ha avuto difficoltà con le gambe e le labbra delle scimmie e che ora questi problemi sono stati risolti. Inoltre hanno un fruito di nuovo team di stunt con una capacità maggiorata del 25% rispetto a quello che potevano fare nel primo film.

– Matt Reeves ha voluto tracciare un parallelo con Pocahontas e gli aborigeni in Australia, dove gli uomini bianchi sconfinano in una terra straniera.

– Jason Clarke ha parlato con alcuni amici prima di firmare per il ruolo tra cui la regista Kathryn Bigelow e tutti hanno detto che se Matt Reeves era coinvolto avrebbe dovuto farlo.

– Toby Kebbell interpreta Koba, un personaggio che è apparso nel primo film ed è una sorta di braccio destro di Caesar. Koba nel suo periodo come cavia è stato operato 400-500 volte e ha perso un occhio in un esperimento di laboratorio.

– C’è una differenza generazionale tra le scimmie che sono cresciute in laboratori medici e quelle che sono stae allevate allo stato brado, con Koba che si rivela particolarmente prevenuto verso gli esseri umani.

– Dopo le riprese principali gli attori che interpretano le scimmie hanno fatto un mese di riprese in “motion capture” su un palco per eseguire le sequenxe di stunt più impegnative che non potevano essere fatte sul posto.

Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie anticipazioni e curiosità sul sequel di Matt Reeves (3)

– Nick Thurston, che interpreta River il figlio quindicenne di Caesar, dice che la comunità delle scimmie è molto isolata e che ha tratto ispirazione dalle prime tribù di nativi americani.

– C’è una natura ribelle in River e lui troverà un ulteriore modello in Koba che, a differenza di Caesar, ha un odio profondo per gli esseri umani.

– Gli attori hanno partecipato ad un campo di addestramento “scimmie” per due settimane e mezzo prima dell’inizio delle riprese.

– Il direttore della fotografia Michael Seresin ha utilizzato macchine da presa Arri Alexas per girare il film in 3D nativo. La sfida più grande per Seresin era di far sembrare una location San Francisco quando in realtà stavano girando a New Orleans con la luce della Louisiana.

– Gli attori dovevano cavalcare i cavalli come lo farebbero delle scimmie quindi si tenevano alti sulle staffe come fantini invece di serrare le gambe intorno ai cavalli.

– Terry Notary ha detto che il punto di più difficile nell’imparare a muoversi come scimmie è stato quello di aiutare gli attori a trovare la scimmia che avevano dentro invece di cercare di imitare una scimmia.

– Questa volta le tute per la “performance capture” delle scimmie erano molto più robuste e anche impermeabili. Nel primo film erano troppo delicate e dovevano essere riparate dopo ogni ripresa.

– In questo sequel ci sono battaglie più grandi e molta più azione rispetto al primo film e questo segna il primo passo verso un pianeta delle scimmie post-umano.

Fonte | Collider