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Le origini del male: la storia vera dietro il film

Le origini del male ha debuttato nei cinema italiani e Cineblog vi racconta la vera storia dietro gli eventi narrati nel film.

pubblicato 3 Luglio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 00:22

Con il thriller-horror Le origini del male che ha debuttato nelle sale vediamo di fare un po’ di luce sugli eventi reali che si celano dietro al film, che ricordiamo basato su una storia vera.

Come capita per ogni trasposizione cinematografica basata su eventi reali quello che arriva su schermo è stato plasmato ad hoc quel tanto che basta da poter apporre sull’operazione l’etichetta “storia vera”, elemento quest’ultimo capace di aggiungere sempre un surplus di appeal.

La trama del film ci racconta di un esperimento intrapreso dal professore Joseph Coupland e alcuni suoi studenti dell’Università di Oxford per provare scientificamente che i fenomeni sovrannaturali sono in realtà delle proiezioni di energia negativa prodotta dal corpo umano, vedi i fenomeni di poltergeist piuttosto che la possessione demoniaca.

Per provare in maniera empirica tutto ciò il professore in questione, interpretato dall’attore Jared Harris, ha scelto come soggetto una ragazza dalla psiche instabile di nome Jane Harper (Olivia Cooke) che sembra essere in contatto con un’entità di nome “Evey”.

Il professor Coupland intende dimostrare che “Evey” è il semplice frutto di una mente traumatizzata e che purtroppo per lui si scoprirà invece essere tutt’altro (e qui finisce il riassunto della trama onde evitare spoiler indesiderati che ricordiamo trovate anche nel proseguo della lettura).

A chiarire da subito le cose ci ha pensato l’attore Jared Harris:

Le circostanze originali erano più un’ispirazione. Non è tecnicamente un docudrama letterale o qualcosa di simile. E’ fiction. Le circostanze originali hanno ispirato l’immaginazione dello sceneggiatore. La premessa dietro l’esperimento originale e la premessa alla base del film sono in realtà la stessa cosa. Cosa è il sovrannaturale? Qual’è la sua origine? Esiste?

A seguire trovate tutta la vera storia dietro a Le origini del male con annesse clip e video, sia del film che del vero esperimento che lo ha ispirato.

1. Jane Harper

– La ragazza nel film, Jane Harper, è realmente esistita?

NO , Jane Harper (Olivia Cooke) è un personaggio del tutto fitizio. Il vero esperimento non ha comportato la ricerca di energia telecinetica negativa che circonda una ragazza tormentata, nel tentativo di separarla da essa e / o impedirle di produrla. Invece il vero team di ricerca ha tentato di far manifestare un fantasma creandolo esclusivamente da un personaggio di fantasia chiamato Philip Aylesford.

Nel film, il professor Joseph Coupland (Jared Harris) e il suo team si concentrano su “Evey”, l’essere demoniaco che credono sia legato alla ragazza instabile Jane Harper (Olivia Cooke). Essi svolgono esperimenti su Jane nella speranza di separare lei dal poltergeist. In principio il professor Coupland ritiene che lo spirito malvagio, Evey Dwyer, non sia un poltergeist a tutti gli effetti, ma semplicemente una manifestazione di energia negativa prodotta da Jane. Proprio come un cancro egli crede che possa essere individuato e rimosso portando alla guarigione di Jane.

2. L’università di Oxford

– Gli esperimenti si sono svolti realmente presso l’Università di Oxford?

NO. In realtà il vero esperimento è stato condotto a Toronto, in Canada con il patrocinio della Società di Toronto per la Ricerca Psichica (TSPR), fondata nel 1970 e non affiliata con nessuna università. Il team era guidato da Iris May Owen e operava sotto la supervisione scientifica del marito, il dottor Alan Robert George Owen (Dr. ARG Owen).

George Owen ex collega del Trinity College di Cambridge dove era stato professore di matematica, aveva lavorato anche come docente di genetica a Cambridge fino al 1970, anno in cui è stato invitato ad emigrare in Canada dove avrebbe dovuto dirigere la ricerca parapsicologica della sede a Toronto della New Horizons Research Foundation. Insieme a sua moglie Iris Owen hanno deciso di condurre una ricerca a tempo pieno per la fondazione per un periodo di cinque anni. Il Dr. Owen si è specializzato nella ricerca psichica e in particolare sul fenomeno dei poltergeist.

3. L’Esperimento Philip

– In che anno si è realmente svolto l’esperimento (denominato Esperimento Philip)?

Il Dr. A.R.G. Owen e gli otto partecipanti del gruppo di ricerca hanno cominciato a condurre l’Esperimento Philip nel 1972. Nel film, il professor Joseph Coupland (Jared Harris) conduce i suoi esperimenti nel 1974.

La Moglie di George Owen, Iris, che era il leader del gruppo coinvolto nell’Esperimento Philip, ha scritto un libro nel 1976 dal titolo “Conjuring Up Philip: An Adventure in Psychokinesis” (Evocando Philip: Un’avventura nella psicocinesi) in cui raccontava l’esperimento e i suoi risultati nel dettaglio. Una partecipante al gruppo, Sue Sparrow, è stata co-autrice del libro.

4. Il vero team di ricercatori

– Chi erano i membri del vero gruppo di ricerca?

Il vero gruppo gestito sotto l’egida della Società di Toronto per la Ricerca Psichica era composto da otto persone, tre uomini e cinque donne. I membri del gruppo non hanno ispirato nessuno dei personaggi del film e solo uno di loro era uno studente. Nessuno dei membri era un medium.

Il gruppo comprendeva la leader Iris Owen (una ex infermiera e moglie del dottor ARG Owen), Margaret Sparrow (l’ex presidente del MENSA in Canada, l’organizzazione per le persone con alto quoziente intellettivo), Andy H. (casalinga), Lorne H. (designer industriale, marito di Andy H.), Al P. (ingegnere), Dorothy O’D. (casalinga e contabile), Bernice M. (contabile) e Sidney K. (studente di sociologia).

Il Dr. A.R.G. Owen e Joel Whitton (psicologo) hanno partecipato alle riunioni in qualità di osservatori.

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5. Lo scopo dell’esperimento

– Quale era lo scopo dell’Esperimento Philip?

Sia nel film che nella realtà lo scopo dell’esperimento è il medesimo, cioè quello di dimostrare che il sovrannaturale è una manifestazione di ciò che già esiste nella mente. Dimostrando una tale ipotesi però non significava necessariamente dimostare che i fantasmi non sono reali. Significava solo che sono creati da noi, invece di venire da qualche altra parte.

Ad esempio se si è cresciuti con la paura che una vecchia donna malvagia si nascondesse sotto il letto per afferrarvi le caviglie quando di notte scendevate dal letto, immaginare quella donna nel dettaglio potrebbe essere sufficiente a manifestarne una proiezione tanto reale quanto malvagia. In sostanza il solo pensiero di un fantasma e il fornirgli un’identità potrebbe essere sufficiente ad evocarne una tangibile presenza.

I ricercatori dell’Esperimento Philip per dimostrare la loro teoria hanno fatto anche di più, hanno dato al personaggio che stavano immaginando una vita che includeva un nome, una nazionalità, un passato e una personalità. Durante le loro sedute hanno cercato di parlare con Philip, la loro creazione, provando a materializzarlo. Essi credevano che dare a Philip tali tratti realistici e tentare di comunicare con lui avrebbe aiutato ad evocare un fantasma vero e proprio.

6. L’entità “Evey”

– Philip, l’entità del vero esperimento, ha qualcosa in comune con Evey, l’entità che si manifesta nel film?

NO. Il personaggio immaginario del vero esperimento noto come Philip Aylesford e costruito su uno dei partecipanti all’esperimento non ha nulla in comune con l’entità del film “Evey”. L’entità vista nel film il cui nome completo scopriremo è Evey Dwyer è molto più demoniaca e violenta di Philip. Il vero team di ricercatori ha immaginato il loro soggetto, Philip Aylesford, come un giovane aristocratico inglese vissuto all’incirca nello stessa epoca del militare inglese e leader politico Oliver Cromwell.

Nato nel 1624, hanno dato a Philip una bella, ma imperiosa moglie di nome Dorothea con cui viveva a Diddington Hall, una tenuta di campagna reale nel Warwickshire, in Inghilterra. Lavorò per un periodo in tribunale e all’età di trent’anni si innamorò di una giovane e bella zingara dai capelli corvini di nome Margo, che divenne la sua amante. Nello stesso anno, Dorothea scoprì l’infedeltà del marito e fece accusare di stregoneria Margo. la donna venne condannata e bruciata sul rogo. Con il cuore spezzato Philip si tolse la vita lanciandosi dal tetto di Diddington Hall.

Questo racconto costruito con ricchezza di dettagli contiene molti elementi che sono stati storicamente associati a segnalazioni di fantasmi: un amore segreto, una moglie affranta e vendicativa, una morta sul rogo e una tragica morte per suicidio.

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7. Il figlio del professore

– Il figlio del professore è davvero morto in un manicomio?

NO. iL Dr. A.R.G. Owen, ex professore di genetica all’Università di Cambridge, non ha mai avuto un figlio che morì in manicomio a causa di ferite autoinflitte. Il Dr. Owen ha avuto un figlio, Robin E. Owen (nato il 21 Maggio, 1955), che ha osservato e assistito all’Esperimento Philip fotografando e riprendendo gli eventi.

A differenza del professore nel film, il dottor Owen stava cercando di aiutare i ricercatori dimostrando loro che è possibile per un gruppo di partecipanti focalizzati sul medesimo soggetto creare un’apparizione.

Nel film il professor Joseph Coupland (Jared Harris) svolge un ruolo più centrale e sta cercando di dimostrare che i poltergeist non sono reali. Egli ritiene che esistono solo nella mente di un soggetto apparentemente posseduto e si esprimono attraverso l’energia telecinetica negativa proiettata da tale soggetto. Naturalmente, Coupland alla fine scoprirà di aver sbagliato.

8. Le sedute spiritiche

– Si sono davvero tenute sedute spiritiche per comunicare con l’entità?

SI. Tuttavia le sedute spiritiche reali erano molto più tranquille. Il gruppo di otto persone si è riunito una volta a settimana. Diversamente dal film non c’erano bambole che prendevano fuoco e simboli demoniaci (o sigilli) non sono stati marchiati a pelle sui partecipanti.

Per comunicare con Philip, il gruppo poteva porgli una domanda e lui avrebbe risposto bussando sul lato inferiore del tavolo da gioco, un colpo per “sì”, due per “no”. Il professor Coupland nel film utilizza questo metodo per comunicare con “Evey”. Durante il vero esperimento se qualcuno del gruppo si dimenticava e poneva una domanda che richiedeva una risposta più elaborata di “sì” o “no”, Philip rispondeva con un rumore indistinto. durante le manifestazioni più violente il tavolo sembrava muoversi da solo, ruotando su due o tre gambe o inclinandosi su un lato e quando ciò accadeva le mani dei partecipanti erano tutte sul tavolo ben visibili.

In aggiunta a questo, i partecipanti hanno affermato che Philip era in grado di abbassare e spengere le luci della stanza su loro richiesta. E’ stata descritta anche una nebbia sottile che si è formata sopra il tavolo in diverse occasioni e pare che su richiesta hanno potuto indurre Philip a creare un colpo di vento freddo nella stanza e sul tavolo. Per quanto riguarda il tavolo da gioco, quando Philip manifestava la sua presenza la superficie sembrava “viva” e percorsa da elettricità.

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9. Il mistero della setta

– La vera storia coinvolge una setta?

NO. Non solo vera storia dietro il film non includeva alcuna ragazza mentalmente instabile, ma non vi era alcuna connessione con un culto del diavolo che nel film fa parte del passato della ragazza.

10. I metodi del professore

– Anche il vero professore usava metodi poco ortodossi?

NO. Il Dr. A.R.G. Owen ha solo partecipato da osservatore alle sedute spiritiche del gruppo, ma non è mai stato coinvolto in alcun esperimento più estremo come quello condotto dal professore del film su Jane Harper (Olivia Cooke). L’unica cosa che avrebbe potuto essere considerata poco ortodossa a quel tempo era la premessa stessa dell’Esperimento Philip, cioè l’idea che un’apparizione potesse essere creata dalle menti stesse dei partecipanti.

E’ stato essenziale per il loro scopo che Philip fosse un personaggio totalmente fittizio. Non solo un parto della fantasia, ma chiaramente e ovviamente con una biografia piena di errori storici. [Dott. A.R.G. Owen]

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11. L’entità e le manifestazioni violente

– L’entità del vero esperimento è mai diventata violenta come accade nel film?

No. Lo spirito di Philip, reale o meno, non ha mai marchiato i membri del team con un simbolo demoniaco, né mai fatto levitare alcuno, ne sbattuto in porte. L’apparizione di Philip non ha mai mai mandato in ebollizione dell’acqua, non ha mai incendiato una bambola o una persona, nessuno spirito demoniaco a spirale è ucito dalla bocca di una ragazza posseduta (il vero Philip non ha mai posseduto nessuno) e come probabilmente avrete intuito il presunto fantasma di Philip non ha mai ucciso nessuno.

12. Le foto sui titoli di coda del film

– Sono foto di persone reali quelle mostrate durante i titoli di coda del film?

NO. Le foto d’epoca mostrate durante i titoli di coda del film non sono delle persone reali che hanno ispirato la storia del film. Le foto, che sono false, sono destinate a rappresentare persone reali, ma in realtà sono solo attori. Come avrete ormai capito il film è quasi interamente finzione.

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13. Le riprese del vero esperimento

– Ci sono davvero videocassette degli esperimenti?

SI. come nel film la vera storia conferma che le sedute erano spesso filmate. Esistono diverse riprese delle sedute dell’Esperimento Philip. Il figlio del dottor Owen, Robin E. Owen, spesso ha fotografato e fatto le riprese delle sedute.

Video di una seduta del vero “Esperimento Philip”:

14. Lo spirito di Philip

– Nel vero esperimento lo spirito di Philip si è mai materializzato?

NO. lo spirito di Philip non si è mai realmente materializzato. Quindi l’esperimento Philip in quel senso non ha funzionato. Tuttavia il gruppo di Owen ritiene che l’esperimento ha permesso di ottenere loro molto più di quanto avessero mai immaginato possibile.

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15. Verità o bufala?

– C’è la possibilità che l’Esperimento Philip fosse una bufala?

In un’intervista condotta nel 1970, il dottor A.R.G. Owen e la moglie Iris M. Owen hanno ammesso che erano inizialmente sospettosi l’uno dell’altro, credendo vi fosse la possibilità che qualcuno durante le sedute stesse muovendo il tavolo: “I primi mesi ci guardavamo come falchi“, ha raccontato Iris, “e se il dito di qualcuno si muoveva un po’ di più gli si urlava contro ‘stai spingendo!’“.

Joel Whitton, un osservatore e psichiatra, dice che sono arrivati al punto di mettere centrini di carta sotto le mani dei partecipanti durante la seduta spiritica per assicurarsi che nessuno muovesse il tavolo. Ha spiegato che se qualcuno avesse cercato di spostare il tavolo, i centrini sarebbero scivolati dal loro posto e tutti lo avrebbero notato.

Anche se il gruppo alla fine ha creduto che Philip potesse rispondere con precisione alle domande, si trattava ancora di una creazione della loro immaginazione collettiva, un elemento che era ancor più evidenziato dai limiti nel comunicare palesati da Philip.

Ad esempio Philip era in grado di rispondere “sì” o “no” alle domande circa l’epoca in cui viveva rispondendo con colpi, ma se si facevano domande più complesse di cui il gruppo non era a conoscenza o almeno non l’intero gruppo non si giungeva ad una risposta chiara. In sostanza, questo significa che le risposte di Philip molto probabilmente provenivano dalla mente dei partecipanti, sia dal loro subconscio o se il tutto era davvero una bufala, dalle loro menti coscienti.

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16. Altri esperimenti

– Ci sono altri esperimenti intrapresi che erano simili all’Esperimento Philip?:

SI. L’esperimento Philip è stato replicato più volte. Il più notevole di questi sforzi è l’Esperimento Skippy condotto a Sydney in Australia nel 2000.

I ricercatori hanno ideato la storia di una ragazza di 14 anni di nome Skippy Cartman, la ragazza era stata messa incinta dal suo maestro di scuola cattolica, che in seguito l’ha uccisa in modo che la chiesa non avrebbe mai potuto scoprire lo scandalo.

Dopo alcune sedute iniziali con un tavolo usato dai ricercatori che non ha prodotto alcun risultato, hanno trovato il successo seduti intorno ad una luce posizionata su tavolo da gioco a tre gambe. Hanno riferito di colpi e suoni simili a quelli uditi durante l’Esperimento Philip. Hanno anche detto che il tavolo si mosse e si inclinò su una gamba sola. Tuttavia essi non riuscirono mai a catturare qualsiasi prova audio o video di quelle manifestazioni.

Per visionare un breve documentario sull’Esperimento Philip cliccate QUI.

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Fonte | Historyvshollywood