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Los Angeles Film Critics Awards 2014: è trionfo Boyhood

Boyhood, Grand Budapest Hotel ed Ida dominano i Los Angeles Film Critics Awards 2014

pubblicato 8 Dicembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 19:52

Non solo i New York Film Critics Circle Awards ma ora anche i Los Angeles Film Critics Awards. Boyhood di Richard Linklater comincia a far paura ai grandi rivali da Oscar, perché la stagione dei premi è subito iniziata sotto il suo splendido segno. 4 i riconoscimenti portati a casa dalla straordinaria pellicola IFC, inspiegabilmente passata ‘in sordina’ nei cinema d’Italia, costata 4 milioni di dollari e ad oggi riuscita ad incassare 43,193,000 dollari in tutto il mondo. Miglior Film, Regia, Attrice Protagonista a Patricia Arquette e Miglior Montaggio per Sandra Adair. Solo Sideways, 10 anni fa, riuscì a vincere 5 Los Angeles Film Critics Awards, premi della Critica di L.A. da sempre molto attendibili in funzione Academy. Lo scorso anno vinsero Her e Gravity, mentre è dal 2009 che un film qui vincitore non fa poi sua anche la statuetta. Avvenne nel 2009 con l’impronosticabile The Hurt Locker.

Applausi e premi anche per il meraviglioso Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, vincitore grazie alla Miglior Sceneggiatura e alla Miglior Scenografia, con Ida eletto Miglior Film Straniero dell’Anno e Agata Kulesza a sorpresa Miglior Attrice Non Protagonista. Questo perché la Arquette, che ha battuto Julianne Moore, è stata inserita nella categoria delle attrici protagoniste. Ma agli Oscar questo non avverrà. Da una parte la Moore, dall’altra la Arquette. Il fantastico Tom Hardy di Locke ha fatto suo il riconoscimento di Miglior Attore Protagonista, battendo in volata il ritrovato e acclamato Michael Keaton di Birdman, mentre J.K. Simmons ha vinto il premio di Miglior Attore Non Protagonista per “Whiplash”. “Citizenfour” si è invece portato a casa il premio come Miglior Documentario, con La Principessa Splendente della Ghibli eletto Miglior film d’Animazione.

Questi i vincitori con tanto di ‘runner-up’, ovvero gli sconfitti arrivati ad un passo dalla vittoria.

Miglior Film: “Boyhood”. Runner-up: “The Grand Budapest Hotel”.
Miglior Attore : Tom Hardy, “Locke”. Runner-up: Michael Keaton, “Birdman”.
Miglior Regista: Richard Linklater, “Boyhood”. Runner-up: Wes Anderson, “The Grand Budapest Hotel”.
Miglior Film in Lingua Straniera: “Ida”. Runner-up: “Winter Sleep”.
Miglior Sceneggiatura: Wes Anderson, “The Grand Budapest Hotel”. Runner-up: Alejandro Gonzalez Inarritu, Nicolas Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. and Armando Bo, “Birdman”.
Miglior Attrice: Patricia Arquette, “Boyhood”. Runner-up: Julianne Moore, “Still Alice”.
Miglior Documentario: “Citizenfour”. Runner-up: “Life Itself”.
Miglior Fotografia: Emmanuel Lubezki, “Birdman”. Runner-up: Dick Pope, “Mr. Turner”.
Miglior Attrice Non Protagonista: Agata Kulesza, “Ida”. Runner-up: Rene Russo, “Nightcrawler”.
Miglior film d’Animazione: “The Tale of Princess Kaguya”. Runner-up: “The Lego Movie”.
Miglior Scenografia: Adam Stockhausen, “The Grand Budapest Hotel”. Runner-up: Ondrej Nekvasil, “Snowpiercer”.
Miglior Attore non Protagonista: J.K. Simmons, “Whiplash”. Runner-up: Edward Norton, “Birdman”.
Miglior Montaggio: Sandra Adair, “Boyhood”. Runner-up: Barney Pilling, “The Grand Budapest Hotel”.
Miglior colonna sonora: Jonny Greenwood, “Inherent Vice” and Mica Levi, “Under the Skin” (tie).
Douglas Edwards Experimental/Independent Film/Video Award: Walter Reuben, “The David Whiting Story”.
New Generation: Ava DuVernay, “Selma”.
Career achievement: Gena Rowlands.
Special citation: Leonard Maltin.