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Giffoni 2015, i film vincitori

Tutti i film vincitori della 45esima edizione.

pubblicato 26 Luglio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 15:41

I film vincitori della 45esima edizione del Giffoni Film Festival.

 

Con la Cerimonia di Premiazione in corso alla Sala Truffaut con Rocio Munoz Morales, ecco i premi ufficiali Gryphon Award: nella sezione lungometraggi +6, il premio per il miglior film è stato  vinto vinto dall’italiano “Grotto” di Micol Pallucca, al secondo posto “The amazing Wiplala” dell’olandese Tim Ollehoek; nella sezione +10 ha vinto il belga “Labyrinthus” di Douglas Boswell, al secondo posto il danese “The shamer’s daughter” di Kenneth Kains; nella sezione +13 vittoria per il tedesco “Sanctuary” di Marc Brummond, al secondo posto il norvegese “Beatles” di Peter Flinth; nella sezione +16 vittoria per l’americano “All the wilderness” di Michael Johnson, al secondo posto “Standing Tall” della francese Emmanuelle Bercot; nella sezione +18 Gryphon Award per “Coin Locker Girl” di Han Jun-Hee seguito da “Gabriel” dell’americano Lou Howe.

Per la sexione Gex Doc, vittoria per l’italiano “Forever stars” di Mimmo Verdesca, secondo posto per il canadese “All the time in the world” di Suzanne Crocker.

Nella sezione Elements +3 ha vinto il francese “Captain Fish” di John Banana, il ceco “The wish fish” di Karel Janak si è aggiudicato la sezione +6 mentre al secondo posto si è classificato il tedesco “The present” di Jacob Frey; nella sezione +10 ha vinto l’americano“The red hunter” di Alvaro Ron, secondo classificato l’italiano “Two left feet” di Isabella Salvetti; nella sezione +18 (animazione) premi russi per “About a mother” di Dina Velikovskaya seguito da “My grandfather was a cherry tree” di Olga e Tatiana Polietkova mentre nella +18 (fiction) premi per l’italiano “Point of view” di Matteo Petrelli seguito dal danese “Lukas & The Aspies” di Anders Gustafsson.

Tra i premi speciali, nella sezione +3 l’italiano “The Mods” di Alessandro Portincasa e Antonio Padovan ha vinto il “Giotto super Bè Be'”, nella +10 il Bembino Gesù Hospital Award è andato a “Birds of passage” del francese Oliver Ringer, nella +13 il coreano “Thread of lies”di Lee Han porta a casa il riconoscimento dei Cinecircoli giovanili socioculturali, nella +16 il francese “Young Tiger” di Cyprien Vial si aggiudica il Don Bosco Educational Award mentre l’inglese “The falling” di Carol Morley ha vinto il British Film Institute Certificate,  nella +18 i francesi “Beach flags” e “Fatima”  vincono l’Amnesty International Award. Nella sezione Gex Doc, infine, il canadese “All the time in the world” ha vinto il Grifone di alluminio e il Premio Cial per l’ambiente.

Giffoni 2015, film in concorso e anteprime: Ant-Man e Inside Out aprono il Festival

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Il programma del GFF 2015 si delinea con l’annuncio della selezione completa dei film in concorso e delle prime anteprime proposte ai giurati e al pubblico della 45esima edizione del Festival.

Partiamo proprio dalle anteprime Disney, da anni presente al GFF. Il Giffoni 2015 si apre il 17 luglio con la proiezione in anteprima di Ant-Man, nuova pellicola dell’universo Marvel, diretta da Peyton Reed e con Paul Rudd nel ruolo del protagonista Scott Lang, alias Ant-Man, Michael Douglas, Evangeline Lilly, Michael Peña, Jordi Mollà. Il film uscirà nelle sale italiane il 12 agosto.

Sabato 18 luglio è la volta della proiezione speciale di Inside Out, il nuovo film d’animazione Disney·Pixar, nei cinema italiani dal 16 settembre. Diretto dal regista premio Oscar® Pete Docter (Monsters & Co., Up) il film è un viaggio nelle emozioni e sarà accompagnato da Lodovica Comello, sul Blue Carpet prima della proiezione.

Giffoni 2015 | Selezione ufficiale | Film in concorso

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Giffoni Experience 2015 scalda i motori in vista della sua 45esima edizione, in programma dal 17 al 26 luglio prossimo, e svela al pubblico e agli addetti ai lavori le opere in concorso nelle diverse sezioni competitive, sottoposti all’insindacabile e unico giudizio dei suoi giovani giurati.

Diamo quindi un’occhiata ai 98 film in concorso al GFF 2015.

Giffoni 2015 | Elements +3

Tradizionalmente la sezione più ‘tenera’ e delicata del Festival, rivolta ai bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, con tutto il suo valore di educazione all’immagine e introduzione alla cinematografia e ai suoi linguaggi, comprende opere che guardano alle tecniche tradizionali dell’animazione, rileggendole e rielaborandone, spaziando dalla tradizione alle nuove forme della narrazione 3D.

24 cortometraggi tra cui l’italiano The Mods, firmato da Alessandro Portincasa e Antonio Padovan, e diverse produzioni animate russe e americane, quest’anno particolarmente vivaci: A Fistful of Presents di Cole Clark (USA, 2015), A Little Star di Svetlana Andrianova (Russia, 2014), Bear And Bird di Dan & Jason (USA, 2014), Bounce di Rory Lowe e DC Barclay (Regno Unito, 2015), Broken Wand di Anne Yang e Michael Altman (USA, 2014), Can I Stay? di Paige Carter, Onyee Lo e Katie Knudson (USA, 2015), Captain Fish di John Banana (Francia, 2014), Counting Sheep di Frits Standaert (Belgio, 2015), Fridge Princess di Michelle Oh, Tale Do, Ruby Xia, Mauricio Castano, Airin Budiman, Ruby Poon (Canada, 2015), Hard to be a Sparrow di Dariya Vyatkina (Russia, 2014), Herman’s Heart di Anne Kristin Berge (Norvegia 2014), Ivan and the Wolf di Anna Levinson (Germania, 2015), Ladybug di Marina Karpova (Russia, 2015), The Law of the Jungle di Pascale Hecquet (Francia/Belgio, 2015), Lea and The Forest Pirates di Maria Avramova (Svezia, 2015), Lune di Toma Leroux e Patrick Delage, (Francia, 2014), Oh, My Goddess! di Pei-Chia, Tsai (Taiwan, 2015), Papa di Natalie Labarre (USA, 2014), Schwammerlbert di Pia Auteried (Germania, 2014), The Search for the Monster of Lake QS di Sarah Lynne Reul (USA, 2015), Sky High di Stewart Powers (Regno Unito. 2015), The True Knight di Dominika Brodowsk (Regno Unito, 2014), Waves in the Sky di Gildardo Santoyo del Castillo (Messico, 2015).
Due invece i lungometraggi fuori concorso, entrambi europei: Raven The Little Rascal – The Big Race di Ute Von Munchow Phol (Germania, 2015) e Minnie and the Mozzies di Jannik Hastrup e Flemming Quist Moeller (Danimaca, 2014) in cui i due registi affrontano, con i toni a tratti magici adatti ai più piccoli, la delicata questione del bullismo.

 

Giffoni 2015 | Elements +6

The-Games-Maker

The Games Maker (2014 – Italia/Argentina/Canada) di Juan Pablo Buscarini, con Joseph Fiennes e Valentina Lodovini.

Il piccolo Ivan Drago interpretato da David Mazouz (il giovane Bruce Wayne di “Gotham”), appassionato di giochi da tavolo, si ritroverà nel competitivo mondo delle invenzioni, dove incontra il malvagio Morodian.

How to Steal a Dog (2015, South Korea) di Sung-Ho Kim.

La rocambolesca avventura di due amichette che devono aiutare la mamma di una di loro a trovare il denaro per affittare, finalmente, una casa.

Amazing Wiplala (Olanda, 2014) di Tim Oliehoek.

L’incontro fantastico tra una famiglia e un minuscolo mago che porterà scompiglio e novità in famiglia.

Rainbow (India, 2014) di  Nagesh Kukunoor.

Un viaggio alla ricerca della felicità di due bambini, sorella e fratello, attraverso un paese che sa essere generoso, magico e crudele allo stesso tempo.

Ghosthunters – On Icy Trails (Austria, Germania, Irlanda, 2015) di Tobi Baumann.

La storia dell’undicenne Tom e di Hugo, fantasma rinvenuto in cantina che non solo è del tutto innocuo, ma ha anche un disperato bisogno d’aiuto.

Monkey Business from A to Z (Olanda, 2015) di Johan Nijenhuis.

È ambientato nel 1900, in un orfanotrofio la cui direttrice costringe i bambini a lavorare in una fabbrica.

Grotto  (Italia, 2015) di Micol Palluca.

In gara anche cortometraggi: Me Buddy, Muhammad di Eleanor Walsh (Irlanda, 2014), Zero di Tony T. Datis (Francia, 2014), The Fly di Marco Di Gerlando (Italia, 2015), The Present di Jacob Frey (Germania, 2014), Vitello digs a hole di Dorte Bengtson (Danimarca 2015), The Wish Fish di Karel Janák (Repubblica Ceca, 2015).

 

Giffoni 2015 | Elements +10

Fusion x64 TIFF File

Paper Planes (2014 – Australia) di Robert Connolly.

Un ragazzo con la passione per il volo in viaggio verso il Giappone per gareggiare nei campionati mondiali di aerei di carta in Giappone.

Labyrinthus (2014 – Belgio) di Douglas Boswell.

Un ragazzo scopre che una coetanea è imprigionato in un video gioco e spetterà a lui salvarla.

Birds of Passage (Francia/Belgio, 2015) di Olivier Ringer.

Storia struggente dell’amicizia tra Cathy e la sua amica Margaux, costretta su una sedia a rotelle.

The Shamer’s Daughter (Danimarca, 2015) di Kenneth Kainz.

La storia di Dina, la figlia della sciamana: una ragazza che, suo malgrado, ha ereditato il potere soprannaturale della madre, quello di guardare dentro l’anima delle persone, facendole vergognare di se stesse.

Adama (Francia, 2015) di Simon Rouby.

Un coraggioso dodicenne attraversa l’Europa, stretta nella morsa della prima guerra mondiale, sostenuto dalla forza della disperazione e dalla poesia dell’infanzia, per portare a compimento il proprio viaggio iniziatico.

My Mother’s Blue Sky (Iran, 2015) di Ali Ghavitan.

Il piccolo Amir ha perso il padre e vive con la madre con la quale lavora in una piccola miniera di carbone.

Mara and the Firebringer (Germania, 2015) di Tommy Krappwies.

Un film di avventura e magia nel quale la giovane Mara deve comprendere il senso delle sue inquietanti visioni.

Per i cortometraggi sono stati selezionati Two left feet (Due piedi sinistri) di Isabella Salvetti (Italia 2015), The Alchemist’s Letter di Carlos Andre Stevens (USA, 2015), Hursit di Selcen Yilmazoglu (Turchia, 2015), Johnny Express di Woo Kyungmin (Corea del Sud, 2014), The Wanderer di Emmanuel Moscoso (Argentina, 2015), The Red Thunder di Alvaro Ron (USA, 2015), Fare Thee Well (La Fonte) di Mattia Venturi (Italia, 2015).

 

Giffoni 2015 | Generator +13

The beat beneath mt feet

Beatles (Norvegia, 2014) di Peter Flinth.

Quattro ragazzi nella Oslo degli anni ’60 sognano di diventare i Beatles. Assumono i nomi dei loro idoli e vogliono avviare una band, ma sono ostacolati da un padre che non ne vuole sapere, dalla mancanza di strumenti e, soprattutto, da un insufficiente talento musicale.

The Beat Beneath my Feet (Regno  Unito, 2014) di John Williams con Luke Perry.

Tom, un adolescente solitario, sogna di diventare una rock star, ma si sente frustrato dalla sua cattolicissima madre single. Quando un forestiero misterioso trasloca al piano di sotto e comincia a suonare rock a tutte le ore, Tom riconosce in lui il chitarrista Max Stone, scomparso da anni.

Thread of Lies (Corea del Sud, 2014) di Lee Han.

Hyun-sook è una madre vedova, divisa tra l’educazione di due adolescenti e un impegnativo lavoro in un grande negozio di alimentari. Un giorno, la sua figlia più giovane, Cheon-ji, si suicida senza nemmeno lasciare un biglietto.

The Passion of Augustine (Canada, 2014) di Lea Pool.

Il film la storia di Madre Agostina, che porta avanti con determinazione e sagacia un collegio nelle zone rurali del Quebec, nel bel mezzo della “Quietrevolution”, nella metà degli anni ’60.

Marie’s Story (Francia, 2014) di Jean-Pierre Améris.

Basato su una storia vera. A cavallo del 19esimo secolo, un umile artigiano e sua moglie hanno una figlia sordocieca, incapace di comunicare con il mondo circostante. I genitori decidono di inviarla in un istituto per ragazze non udenti dove una suora caparbia riconosce nella ragazza un potenziale tutto da svelare.

Sanctuary (Germania, 2015) di Marc Brummund.

Siamo nel 1968: Rolling Stones, pantaloni a zampa di elefante, minigonne, rivoluzione sessuale, mentre Wolfgang, un ragazzo di quattordici anni dallo spirito ribelle e contestatario, viene mandato a Freistatt, una casa-famiglia per giovani problematici.

You’re ugly too (Irlanda, 2014) di Mark Noonan.

La storia, di dolore e fiducia, di Will: un uomo con trascorsi criminali che ottiene un rilascio straordinario dal carcere per prendersi cura di sua nipote Stacey, in seguito alla morte della madre di lei.

Giffoni 2015 | Generator +16

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Other Girls (Finlandia, 2015) di Esa Illi.

A ispirare la storia una serie di videodiari sovversivi, controversi e alle volte scandalosi realizzati nel 2011 da 4 ragazze di Helsinki, alle prese con l’ingresso nell’età adulta.

Max & Lenny (Francia, 2014) di Frederic Nicolas.

Max è una giovane congolese clandestina che si imbatte in Lenny, una ragazza taciturna coinvolta nel traffico di droga; nasce tra loro un legame cementato dalla lotta comune per la sopravvivenza che restituirà ad entrambe una percezione diversa del mondo.

Nena (Olanda/Germania, 2014) di Saskia Diesing.

La sedicenne protagonista è alle prese con il tentato suicidio di suo padre, paralizzato dal collo in giù, e l’infatuazione per il lanciatore della squadra di baseball.

The Falling (Regno Unito, 2014) di Carol Morley, con Maisie Williams.

La storia di una ragazza problematica, determinata a indagare le cause di una misteriosa epidemia che ha invaso la scuola femminile che frequenta alla fine degli anni ’70.

Standing Tall (Francia, 2015) di Emanuelle Bercot.

Malony, abbandonato dalla madre all’età di sei anni, entra ed esce ininterrottamente dalle aule del tribunale dei minori, ma le cose cambieranno quando incontrerà Tess, una ragazza veramente speciale, dalla quale il giovane vedrà sprigionarsi un nuovo barlume di speranza.

Your Tiger (Francia, 2014) di Cyprien Vial.

Bébé Tigre è Many, un ragazzo indiano di diciassette anni originario del Punjab, viene preso in custodia dallo Stato francese. Un esempio di integrazione riuscita da parte del protagonista che divide il suo tempo tra la scuola, gli amici e la fidanzata Elisabeth, senza perdere il contatto con la comunità Sikh.

All The Wilderness (Usa, 2014) di Micheal Johnson.

La storia di James, un adolescente inquieto che si è perso nelle lande selvagge della sua mente: lotta per far fronte all’assenza del padre e vive in un mondo di sua creazione.

Giffoni 2015 | Generator +18

Darkness on the Edge of Town

Gabriel (USA, 2014) di Lou Howe.

Le vicende di un ragazzo disturbato, che crede di ritrovare la serenità ricongiungendosi al suo primo amore.

Darkness on the Edge of Town (Irlanda,2014) di Patrick Ryan.

La storia di un adolescente dal passato difficile che sceglie di vendicare la morte di sua sorella, scomparsa e trovata poi assassinata in un bagno pubblico.

The Dark Horse (Nuova Zelanda, 2014) di James Napier Robertson.

Un ex campione di partite lampo, affetto da disturbo bipolare, diventa allenatore di scacchi a squadre per il recupero di ragazzi difficili.

Margarita, with a Straw (India, 2014) di Shonali Bose con Kalki Koechlin.

Una ragazza con paralisi cerebrale alle prese con la vita di tutti i giorni.

Astragal (Francia, 2014) di Brigitte Sy.

Un raffinato biopic in bianco e nero della scrittrice e poetessa francese Albertine Sarrazin. Il titolo prende spunto da un suo romanzo (L’astragale) del 1965 ed è anche il nome dell’osso del piede (l’astragalo) che Albertine si rompe mentre, a 19 anni, scappa dalla prigione dove sta scontando una condanna per rapina.

Coin Locker Girl (Corea, 2015) di Jun-Hee Han.

Film di genere che trae ispirazione dalla tradizione dei “cappa e spada” coreani racconta di Il-young, bambina abbandonata appena nata in una stazione della metropolitana all’interno di una cassetta di sicurezza di Chinatown dove, anni dopo, incontra una donna che tutti chiamano “Mamma”, un boss criminale che la accoglie nella sua banda come una figlia.

Fatima (Francia, 2015) di Philippe Faucon.

E’ la storia di una madre sola con due figlie adolescenti, Souad e Nesrine, cui cerca di garantire il miglior futuro possibile. Fatima lavora come donna delle pulizie a orari e ritmi impossibili. Un giorno, però, cade dalle scale e non potendo lavorare, comincia a scrivere in arabo tutto quello che, nella lingua francese, non è mai stata in grado di esprimere alle figlie.

In gara anche una selezione di cortometraggi fiction e di animazione.

Per la fiction, in concorso 9 corti: Boys di Isabella Carbonell (Svezia, 2015), I do well to remember di Cesar Roldan (Spagna, 2015), Lukas & the Aspies di Anders Gustafsson (Danimarca, 2015), Throw Me to the Dogs di Aaron Dunleavy, Joseph Ollman (Regno Unito, 2015), Share di Pippa Bianco (USA, 2014), Pitahaya, di Albert Espinosa (Spagna, 2014) e tre corto italiani, Carvina di Luca Marcionelli (Italia, 2014), Point of view di Matteo Petrelli (Italia,2015), La Malaerba di Mirco Valenza (Italia, 2015).
Sono 11, invece, i cortometraggi animati: About a Mother di Dina Velikovskaya (Russia, 2015), A single life di Job Roggeveen, Joris Oprins & Marieke Blaauw (Olanda, 2014), Beach Flags di Sarah Saidan (Francia, 2014), Carface (Autos portraits) di Claude Cloutier (Canada, 2015), Digital Native di Mahboobeh Mohammadzaki (Iran, 2015), Disrupted di Alicja Jasina (USA, 2014), Juan and the cloud di Giovanni Maccelli (Spagna, 2014), Mechanick di Margherita Clemente, Lorenzo Cogno, Maria Garzo, Tudor Moldovan (Italia, 2015), My Grandfather was a cherry tree di Olga e Tatiana Poliektova (Russia, 2015), The Wait of May di Simone Massi (Italia, 2014), Yùl and the Snake di Gabriel Harel (Francia, 2015).

 

Giffoni 2015 | GEX DOC

Brundibar-Revisited

Protagonisti per Sempre (Italia, 2014) di Mimmo Verdesca, vincitore del Nastro d’Argento per il miglior documentario, nel 2012.

Un excursus dal neorealismo ad oggi con gli enfant prodige di altri tempi. Protagonisti sono gli interpreti di film celebri come “Ladri di biciclette”, “La ciociara”, “La vita è bella”, che  si raccontano e raccontano della loro esperienza al fianco dei più acclamati registi della storia del nostro cinema.

Finish Line (Spagna, 2014) di Paola Garcia Costas.

La storia di un papà e della sua bimba, affetta dalla sindrome di Rett.

Warriors From the North (Danimarca, 2014) di Søren Steen Jespersen e Nasib Farah.

Si punta l’obiettivo sul terrorismo raccontando il gruppo somalo Al-Shabaab che raduna in sé dei giovani musulmani con difficoltà ad integrarsi in Danimarca e che decidono di entrare nelle fila del terrorismo islamico.

Brundibar Revisited (Germania/Repubblica Ceca, 2014) di Douglas Wolfsperger.

Il genocidio raccontato attraverso l’opera per bambini Brundibàr, rappresentata nel campo di concentramento di Terezin-Theresienstadt tra il 1943 ed il 1944, in segno di protesta anti-nazista.

All The Time in The World (Canada, 2014) di Suzanne Crocker.

Il film esplora il tema del bisogno di staccarci dalla nostra vita frenetica e sovraccarica di tecnologia per ricreare il contatto con l’altro, con noi stessi e con il nostro ambiente naturale.

The Circus Dynasty (Danimarca, 2014) di Anders Riis-Hansers.

Benny Berdino, proprietario di uno dei più grandi circhi d’Europa, sogna che suo nipote Patrick mantenga viva la sua dinastia attraverso un matrimonio apparentemente già deciso.